Azienda - B2B24 - Il Sole 24 Ore
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<strong>24</strong> PCB febbraio 2012<br />
la scheda in lavorazione<br />
(codice, numero di serie,<br />
ecc) inseriti manualmente<br />
o tramite barcode, per avere<br />
la tracciabilità del prodotto.<br />
Capita a volte di dover<br />
rimuovere un BGA non<br />
perché sia danneggiato o<br />
difettoso, ma perché si sono<br />
riscontrati problemi di saldatura<br />
dei bump.<br />
Alcuni componenti, in particolare<br />
quelli custom, hanno un costo che ne<br />
giustifi ca il recupero, realizzato tramite<br />
apposito kit.<br />
Nelle operazioni di recupero di un<br />
BGA (valide anche per CSP, QFN<br />
e LLP), la prima fase richiede il posizionamento<br />
del componente nella<br />
nell’apposita fi xture; il package va inserito<br />
rovesciato, con le piazzole che<br />
ospitano i bump rivolte verso l’alto,<br />
su cui con una mini lamina serigrafi -<br />
ca si stampa il deposito di pasta saldante.<br />
Le caratteristiche di questo mini<br />
stencil devono essere tali di consentirne<br />
il perfetto parallelismo e il corretto<br />
allineamento coi bump. Un deposito<br />
di pasta saldante accurato aiuta a<br />
compensare e livellare eventuali diff erenze<br />
di altezza nei bump intervenute<br />
a seguito delle operazioni precedenti<br />
(assemblaggio e rimozione) e più<br />
raramente alle inevitabili tolleranze<br />
costruttive del package.<br />
Rifondendo con il corretto profi lo<br />
termico si facilità la fuoriuscita pressoché<br />
totale delle sostanze volatili.<br />
Con queste operazioni si rende disponibile<br />
un componente pronto per essere<br />
assemblato nuovamente sul pcb<br />
di destinazione.<br />
Si evita il pericolo di avere giunti<br />
con void o cortocircuiti tra piazzole<br />
o bump contigui come avverrebbe<br />
serigrafando direttamente sulla scheda<br />
con poco spazio a disposizione per<br />
intervenire.<br />
I case di molti componenti sono<br />
sensibili all’umidità per cui una volta<br />
rimossi è bene sottoporli a baking per<br />
<strong>24</strong> ore a 125 °C prima di rimontarli<br />
sulla scheda. Tutte le operazioni che<br />
portano al recupero del componente<br />
espongono a problemi ESD, per cui è<br />
bene tenerne conto nell’allestire l’area<br />
di lavoro.<br />
L’azione del cooling<br />
sul giunto di saldatura<br />
Nei sistemi di rework delle ultime<br />
generazioni oltre al tempo e alla temperatura,<br />
è controllato anche il volume<br />
di aria calda erogato dagli ugelli.<br />
Le termocoppie poste a stretto contatto<br />
con scheda e componente permettono<br />
di avere un feedback in tempo<br />
reale che aiuta a operare in tutta<br />
sicurezza, indipendentemente dalla<br />
temperatura ambiente o dalle masse<br />
termiche del pcb.<br />
I nozzle sono in acciaio inossidabile<br />
e disponibili in un’ampia gamma di<br />
geometrie, a copertura di della totalità<br />
dei componenti di uso corrente. I costruttori<br />
più aff ermati sono anche in<br />
grado,nel rispetto dei tempi tecnici, di<br />
fornire ugelli custom.<br />
L’evoluzione dei componenti complessi<br />
e le leghe lead-free hanno enfatizzato<br />
l’esigenza di disporre di un sistema<br />
di raff reddamento effi cace che<br />
permetta di ottenere una struttura<br />
cristallina del giunto che ne assicuri<br />
l’affi dabilità sulla lunga distanza.<br />
In alcuni sistemi terminato<br />
il ciclo termico<br />
di saldatura si spengono<br />
semplicemente gli<br />
elementi riscaldanti<br />
per soffi are solo aria a<br />
temperatura ambiente<br />
mentre in altri subentrano<br />
anche ventole<br />
addizionali per velocizzare<br />
l’operazione di raffreddamento.<br />
La valutazione della<br />
qualità del giunto saldato in base alla<br />
sua lucentezza, come avveniva in passato,<br />
non è più realistica. La conformazione<br />
cristallina delle leghe SAC<br />
conferisce alla saldatura un aspetto<br />
assolutamente opaco, granuloso. Solo<br />
nel momento della fase liquida queste<br />
leghe hanno un aspetto lucente, ma<br />
solidifi cando opacizzano per cui è assolutamente<br />
improprio valutare oggi<br />
la qualità del giunto dalla sua cosmesi.<br />
Gli aspetti da considerare riguardano<br />
la forma, l’omogeneità della<br />
superfi cie, la dimensione del menisco,<br />
la presenza o meno di microfratture,<br />
che costituiscono il problema più<br />
comune derivante da un inadeguato<br />
raff reddamento di queste leghe.<br />
Secondo quanto stabilito dalla norma<br />
IPC-610-D per le specifi che di<br />
accettabilità delle micro criccature superfi<br />
ciali o shrinkage crack, la frattura<br />
non deve toccare la base o la testa del<br />
giunto, anche se poi il livello di qualità<br />
imposto in genere dai committenti<br />
spesso non le rende accettabili in<br />
alcun modo.<br />
Le leghe ad oggi più utilizzate<br />
anche in saldatura manuale sono<br />
sicuramente le SAC, nelle loro varie<br />
composizioni, ma molti utilizzatori<br />
si stanno orientando verso l’utilizzo<br />
delle leghe a base di stagno e rame<br />
(K100LD, Sn100) che hanno la<br />
caratteristica di dare un giunto più<br />
lucido, aver migliore bagnabilità e,<br />
non contenendo l’argento, di costare<br />
molto meno delle prime.