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n. 25/2011 [ INFOBIOGAS ]<br />

11<br />

BIOACCELERATOR, COME AUMENTARE<br />

LA RESA DELL’IMPIANTO<br />

[ DI HELMUT MITTERMAIR* ]<br />

di un<br />

impianto di biogas<br />

L’alimentazione<br />

avviene con fonti di<br />

materia prima molto diversificate,<br />

dai reflui zootecnici ai<br />

prodotti agricoli secondari,<br />

dai residui urbani alle piante<br />

energetiche. Si tratta di substrati<br />

molto eterogenei tra di<br />

loro, costituiti da sostanze<br />

diverse, ma sta di fatto che il<br />

costo della materia prima è<br />

pari al 50% del costo totale di<br />

produzione del biogas. E’<br />

evidente che l’obiettivo dell’agricoltore<br />

è fornire al digestore<br />

del materiale con una<br />

composizione ottimale e tale<br />

da far rendere al massimo il<br />

sistema e questo obiettivo si<br />

persegue prima di tutto in<br />

campo con una corretta scelta<br />

della coltura e l’applicazione<br />

delle tecniche colturali,<br />

poi con una perfetta conservazione<br />

del prodotto nei sili<br />

quindi con sistemi di trattamento<br />

per far si che l’attività<br />

dei microrganismi all’interno<br />

del digestore sia facilitata e<br />

possano quindi agire con la<br />

loro massima potenzialità<br />

fermentativa. La bioestrusione,<br />

attraverso l’applicazione<br />

del Bioaccelerator, è una delle<br />

chiavi vincenti per migliorare<br />

l’efficienza dell’impianto<br />

per la produzione del biogas<br />

e anche per sfruttare<br />

materiali che prima non<br />

potevano essere utilizzati per<br />

la loro composizione, come<br />

stocchi di mais, sfalci d’erba,<br />

paglia ecc. La triturazione e<br />

lo sfibramento attraverso un<br />

trattamento termo-meccani-<br />

*B.T.S. Italia<br />

[ FIG. 1 - COME VARIANO I COMPONENTI<br />

14.000<br />

12.000<br />

10.000<br />

8.000<br />

6.000<br />

4.000<br />

2.000<br />

0<br />

Silomais<br />

2<br />

Silomais<br />

3<br />

co all’interno di un ampio<br />

contenitore dotato di coclee<br />

controrotanti, permette<br />

aumenti di resa in biogas del<br />

35% e del carico organico<br />

sino al 50% oltre a significativi<br />

incrementi di produttività.<br />

Assumono grande importanza<br />

ai fini delle rese le<br />

caratteristiche del foraggio in<br />

termini di emicellulosa, cel-<br />

Silomais<br />

4<br />

Razione Insilato<br />

mais/loietto loietto<br />

50-50<br />

Insilato<br />

triticale<br />

Carboidrati kg in SS Fibra kg in SS Lip. kg in SS Prot. kg in SS Ceneri kg in SS<br />

[ COME MASSIMIZZARE LA CRESCITA MICROBICA<br />

Foraggi con alto contenuto di sostanza secca<br />

Bilanciamento delle frazioni di carboidrati e proteine nella<br />

razione ( sincronizzazione dei fermentatori)<br />

Carboidrati facilmente digeribili che forniscono l’energia<br />

necessaria per una crescita ottimale dei batteri<br />

La proteina disponibile influisce sul fermentatore<br />

Tempo di adattamento 3-4 settimane dopo il cambio di razione<br />

Ph stabile nel liquido del fermentatore<br />

lulosa,lignina e in particolare<br />

proteine, zuccheri e lipidi. La<br />

riduzione della grandezza<br />

delle particelle di foraggio<br />

aumenta la superficie utile<br />

per l’attacco dei batteri ed è<br />

un’ottima premessa per una<br />

buona fermentazione ed<br />

un’assorbimento di acidi<br />

grassi volatili. La lisi cellulare<br />

e l’omogenizzazione delle<br />

[ Helmut Mittermair.<br />

biomasse hanno influenza<br />

sulla velocità di idrolisi e sul<br />

contenuto di sali ed acidi.<br />

Sminuzzare ed omogeneizzare<br />

significa aumentare le<br />

aree di transizione del materiale<br />

ed incrementare la velocità<br />

di trasformazione e di<br />

decomposizione delle singole<br />

reazioni biologiche. Si<br />

ottiene una mobilizzazione<br />

di enzimi e di microelementi<br />

grazie all’aumento della<br />

velocità di transizione e di<br />

trasporto del materiale. Infine<br />

si può parlare di miglioramento<br />

della qualità del digestato,<br />

di riduzione delle<br />

viscosità, dell’energia necessaria<br />

per la miscelazione,<br />

della quantità di miscelazione,<br />

e la prevenzione nella formazione<br />

di strati galleggianti<br />

e di sedimentazioni oltre alla<br />

diminuzione di possibili<br />

fenomeni di intasamento di<br />

tubazioni e pompe. Poiché la<br />

quantità e la composizione<br />

della popolazione microbica<br />

nel fermentatore decidono la<br />

prestazione metabolica dell’impianto,<br />

occorre minimizzare<br />

le azioni che bloccano la<br />

crescita microbica e cioè: 1) il<br />

cambio improvviso della<br />

razione; 2) la sincronizzazione<br />

sbagliata dei fermentatori;<br />

3)un’alimentazione con<br />

quantità elevata di grassi<br />

non saturi che bloccano la<br />

decomposizione delle fibre);<br />

4) l’alimentazione con quantità<br />

eccessive di carboidrati<br />

non strutturati e quindi scarsa<br />

proteina a disposizione<br />

dei fermentatori.

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