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n. 25/2011 [ INFOBIOGAS ]<br />
13<br />
BIODRY, SISTEMA DI ESSICCAZIONE<br />
CHE VALORIZZA L’AZOTO<br />
[ DI ALESSANDRO CHIUMENTI* ]<br />
Nell’ambito del progetto<br />
RiduCa Reflui finanziato<br />
dalla regione<br />
Veneto e coordinato da<br />
Veneto Agricoltura, si sta<br />
conducendo un monitoraggio<br />
delle tipologie di trattamento<br />
degli effluenti di allevamento<br />
ritenute più significative<br />
nell’ottica del rispetto<br />
della Direttiva Nitrati. Le<br />
soluzioni offerte sono molteplici<br />
e possono essere ricondotte<br />
essenzialmente in tecnologie<br />
distruttive, cioè che<br />
comportano l’allontanamento<br />
dell’azoto dal digestato e<br />
in trattamenti conservativi<br />
che non eliminano l’azoto<br />
ma lo rendono utilizzabile.<br />
L’essiccazione del digestato<br />
in uscita dall’impianto di<br />
biogas può essere considerato<br />
un processo conservativo<br />
dal momento che i nutrienti<br />
vengono conservati negli<br />
output del sistema rappresentati<br />
da una matrice organica<br />
essiccata e da una soluzione<br />
di solfato ammonico.<br />
E’ stato proposto un monitoraggio<br />
del primo impianto<br />
di essiccazione realizzato da<br />
BTS in Italia su scala reale,<br />
nell’azienda Andretta che ha<br />
670 bovini all’ingrasso su<br />
una superficie agricola di 86<br />
ettari. L’impianto di biogas<br />
in funzione viene alimentato<br />
con biomasse e liquami e ha<br />
una potenza di 1.069 kWe.<br />
L’essiccazione del digestato<br />
viene effettuata utilizzando<br />
un sistema a doppio nastro<br />
attraversato da un flusso<br />
d’aria riscaldata con l’ener-<br />
*Università di Udine<br />
[ FIG. 1 - L’ESSICCATOIO ANDRETTA<br />
gia termica recuperata dal<br />
raffreddamento del motore e<br />
dei gas di scarico provenienti<br />
dall’unità di cogenerazione.<br />
L’aria in uscita dal letto<br />
di essiccazione viene sottoposta<br />
a lavaggio con acqua<br />
acidificata con acido solforico<br />
con conseguente produzione<br />
di solfato di ammonio.<br />
L’impianto di essiccazione<br />
monitorato è in grado di<br />
trattare una massa pari a circa<br />
il 47% del digestato prodotto,<br />
cioè circa 12,6 t/giorno<br />
determinando una rimozione<br />
dal flusso principale<br />
del digestato del 47% di azoto<br />
trasferito tal quale princi-<br />
palmente al solido essiccato (<br />
1,2 t/giorno) e al solfato<br />
d’ammonio (0,3 t/giorno). Il<br />
prodotto essiccato è caratterizzato<br />
da un contenuto di<br />
sostanza secca dell’ordine<br />
dell’85-90% con un contenuto<br />
di azoto totale di circa<br />
30g/kg. Il solfato di ammonio<br />
è prodotto in una soluzione<br />
al 35% con un pH pari<br />
a 3-4 ed una concentrazione<br />
di ammonio che può raggiungere<br />
anche 1003. Le<br />
caratteristiche e la quantità<br />
di tale prodotto sono strettamente<br />
legate al tipo di prodotto<br />
trattato, alla qualità<br />
dell’aria esausta e infine alla<br />
[ FIG. 2 - SCHEMA DEL SISTEMA DI ESSICCAMENTO<br />
[ Alessandro Chiumenti.<br />
gestione del sistema di<br />
scrubbing acido. I risultati<br />
del monitoraggio indicano<br />
un efficace abbattimento delle<br />
emissioni di ammoniaca<br />
fino al 90% con scrubber a<br />
potenzialità massima ottenendo<br />
concentrazioni di<br />
ammoniaca nell’aria in uscita<br />
accettabili di 11 mg/m 3<br />
contro valori massimi rilevati<br />
dell’ordine di 50 mg/m 3<br />
con minore utilizzo di acido<br />
solforico. Le soluzioni di<br />
tipo conservativo non determinano<br />
dunque una riduzione<br />
dell’azoto ma una sua<br />
valorizzazione agronomica<br />
attraverso il digestato prodotto<br />
mantenendono il potere<br />
fertilizzante anche se con i<br />
nutrienti suddivisi in prodotti<br />
diversi. Gli output di<br />
questi processi quali ad<br />
esempio il digestato essiccato<br />
e il solfato d’ammonio<br />
ottenuti dall’essiccazione<br />
ovvero il concentrato palabile<br />
dell’evaporazione sotto<br />
vuoto, o ancora le frazioni<br />
solide ottenute da processi<br />
di separazione S/L ed il concentrato<br />
derivante dal trattamento<br />
con membrane, sono<br />
tutti processi da un significativo<br />
contenuto di azoto. Il<br />
potenziale agronomico di<br />
questi prodotti è superiore a<br />
quello del digestato e la<br />
riduzione dei volumi da<br />
gestire rappresenta un vantaggio<br />
notevole. E’ bene<br />
tenere presente che ai fini di<br />
una riduzione effettiva del<br />
carico di azoto una parte di<br />
questi prodotti deve essere<br />
trasferita fuori azienda.