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Speciale Speciale - B2B24

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12 n. 25/2011<br />

IL RUOLO DELLA FIBRA GREZZA<br />

NELLA PRODUZIONE DI BIOGAS<br />

che si sta<br />

facendo in Italia nella<br />

L’esperienza<br />

conduzione dei fermentatori<br />

per la produzione<br />

di biogas, soprattutto negli<br />

impianti di più recente realizzazione,<br />

fa avanzare la<br />

convinzione che buona parte<br />

delle conoscenze proprie<br />

del nutrizionista che si occupa<br />

di bovine da latte possa<br />

essere trasferita con successo<br />

anche a chi si occupa della<br />

produzione di biogas.<br />

L’obiettivo della ricerca che<br />

stiamo conducendo insieme<br />

a BTS è di poter prevedere la<br />

risposta energetica fornita<br />

dai diversi foraggi immessi<br />

nei digestori, sulla base della<br />

loro composizione, in<br />

maniera dinamica e cioè nel<br />

corso del processo. Il rumine<br />

della bovina può essere considerato<br />

un grande digestore<br />

dove decine di tonnellate<br />

di batteri di diverse specie<br />

operano incessantemente.<br />

Una componente fondamentale<br />

dei vegetali utilizzati<br />

nell’alimentazione zootecnica<br />

ma anche nei digestori<br />

per la produzione di<br />

biogas, è la fibra. La fibra<br />

non può essere digerita<br />

direttamente dagli animali<br />

ma viene attaccata da<br />

microrganismi che vivono in<br />

speciali camere fermentative<br />

naturali, il rumine e l’intestino,<br />

e da questa viene ricavata<br />

energia che svolge ruoli<br />

dietetici insostituibili. Il processo<br />

di digestione della<br />

fibra da parte dei batteri è<br />

lungo e laborioso ed inizia<br />

dall’interno della cellula,<br />

dove i batteri secernono<br />

enzimi che liberano il glucosio<br />

da pectina, emicellulosa<br />

e cellulosa. La digestione<br />

viene ostacolata ed inibita<br />

dalla presenza di lignina,<br />

che è un componente non<br />

digeribile. Poiché nel rumine<br />

e nell’intestino la fibra<br />

viene trattenuta per un tempo<br />

relativamente breve, una<br />

parte della fibra non viene<br />

digerita. La lignina è componente<br />

essenziale delle<br />

piante ed aumenta la sua<br />

presenza nei tessuti man<br />

mano che avanza la maturità<br />

della coltura, con un<br />

allungamento dei tempi di<br />

digestione. La lignina non<br />

viene digerita dai batteri ma<br />

si lega a cellulosa ed emicel-<br />

[ INFOBIOGAS ]<br />

[ DI ANDREA FORMIGONI* ] [ TAB. 1 - RAPPORTI FRA LIGNINA E NDF INDIGE-<br />

RIBILE (INDF) IN ALCUNI ELEMENTI<br />

*Università di Bologna<br />

N°<br />

MEDIA<br />

INDF/LIGNINA<br />

MIN. MAX.<br />

Buccetta soia 4 0,97 0,56 1,46<br />

Polpe bietola 4 0,71 0,64 0,84<br />

Cruscami 4 2,88 2,82 2,93<br />

Farinaccio grano 4 2.24 1,7 2,61<br />

Medica 20 2,5 1,93 2,92<br />

Fieno misto 3 2,75 2,57 2,99<br />

Loietto 1 3,17 .. ..<br />

Silomais 10 3,64 2,8 4,83<br />

Triticale<br />

(Dimorfipa, 2010)<br />

10 3,63 2,31 4,15<br />

[ TAB. 2 - LIGNINA & FIBRA INDIGERIBILE<br />

NDF<br />

%<br />

LIGNINA<br />

%<br />

INDF/<br />

LIGNINA<br />

INDF<br />

%<br />

DNDF<br />

%<br />

DNDF/NDF<br />

%<br />

45 2,5 3 7,5 37,5 83,3<br />

45 3,5 3 10,5 34,5 76,7<br />

45 4,5 3 13,5 31,5 70,0<br />

45 3,5 2,8 9,8 35,2 78,2<br />

45 3,5 3,8 13,3 31,7 70,4<br />

45 3,5 4,8 16,8 28,2 62,7<br />

lulosa e così facendo rende<br />

una parte della cellulosa<br />

indigeribile. Nella tabella 1<br />

vengono riportati i dati relativi<br />

alla masticazione e alla<br />

velocità di degradazione<br />

della fibra nei digestori in<br />

confronto con quello che<br />

avviene nei ruminanti. In<br />

definitiva la presenza di<br />

lignina rallenta l’utilizzo di<br />

sostanza organica, non è<br />

digeribile quindi non contribuisce<br />

a produrre metano,<br />

rende indigeribile una parte<br />

più o meno rilevante di fibra<br />

che non contribuirà a formare<br />

metano. Se ad esempio<br />

abbiamo un silomais con il<br />

45% di NDF, il 3,5% di lignina<br />

e un rapporto<br />

iNDF/lignina pari a 4 che<br />

costituisce un fattore di indi-<br />

[ Andrea Formigoni.<br />

geribilità, il 31% della fibra<br />

di quel silomais non può<br />

essere digerita nel fermentatore<br />

e quindi ne abbasserà la<br />

resa in biometano. Nella<br />

tabella 2 si riporta l’esempio<br />

di foraggi che a parità di<br />

NDF presentano valori di<br />

lignina crescenti. Si nota che<br />

la quota di fibra utile e quindi<br />

capace di essere digerita,<br />

varia dall’83,3% al 62,7%<br />

man mano che aumenta il<br />

contenuto di lignina. Per la<br />

corretta stima del potenziale<br />

fermentativo delle fonti<br />

fibrose è necessario tener<br />

conto della lignina e della<br />

quota di fibra ad essa legata<br />

e quindi indigeribile. I batteri<br />

per fermentare al meglio<br />

la fibra debbono essere riforniti<br />

di tutti i nutrienti necessari<br />

e il trattamento fisico<br />

degli alimenti rende più<br />

veloce e completa la degradazione<br />

della fibra, quindi il<br />

galleggiamento nel digestore<br />

con mancato o incompleto<br />

contatto batteri-fibra, rallenta<br />

il processo di fermentazione.<br />

La nostra ricerca<br />

mira a predisporre un<br />

modello per la stima dinamica<br />

della produzione di<br />

energia e della sua economicità<br />

e la valutazione della<br />

sostanza organica fermentescibile<br />

tiene conto dei<br />

seguenti parametri: 1)livelli<br />

di lignina, 2)dell’NDF e delle<br />

proteine non degradabili,<br />

3) crescita batterica, 4) composizione<br />

del digestato.

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