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8 n. 25/2011<br />
RUMINOTEC, COME OTTENERE<br />
BIOGAS DALLA CELLULOSA<br />
[ DI MICHAEL STRECKER* ]<br />
Il metodo Ruminotec<br />
simula il processo digerente<br />
dei ruminanti. È<br />
un primo approccio che da<br />
la possibilità tecnica di<br />
applicare la biologia ruminante<br />
all’esterno di un animale<br />
vivo. È un metodo che<br />
permette di registrare<br />
quantitativamente la<br />
decomposizione del materiale<br />
attraverso in un sistema<br />
continuo, ciò significa<br />
che viene aggiunto e<br />
decomposto sempre nuovo<br />
materiale.<br />
Il primo reattore che contiene<br />
il foraggio rappresenta il<br />
rumine. Questo foraggio<br />
viene lavato con una soluzione<br />
che corrisponde<br />
sostanzialmente alla saliva<br />
di un ruminante. Mentre il<br />
liquido attraversa il rumine,<br />
si arricchisce con gli acidi<br />
grassi in esso prodotti.<br />
Questo liquido viene quindi<br />
trasferito al secondo<br />
reattore. In questo “metano-reattore”<br />
è stata coltivata<br />
una coltura specializzata<br />
a decomporre gli acidi<br />
grassi.<br />
In questo modo la soluzione<br />
si rigenera, è di nuovo in<br />
grado di assumere gli acidi<br />
grassi e ritorna nel rumine.<br />
In questo modo il cerchio si<br />
chiude. Un ulteriore vantaggio<br />
di questo metodo<br />
fermentativo è che l’umidità<br />
non incide in nessun<br />
modo sul processo.<br />
Nel 2007 è andato in funzione<br />
un impianto Rumino<br />
*Intervento tenuto da Helmut<br />
Mittermair.<br />
Tec su larga scala, costituito<br />
da un sistema di reattori a<br />
due stadi, con un‘unità<br />
rumine (ca. 5 m³) e un‘unità<br />
metano per conversione di<br />
acido grasso (ca. 10 m³). Il<br />
sistema è stato avviato con<br />
400 l di contenuto di rumine<br />
proveniente da un<br />
macello. Volevamo provare<br />
che era possibile coltivare<br />
questo contenuto all’esterno<br />
di un animale. Non<br />
avrebbe senso portare un<br />
sistema del genere e dover<br />
andare al macello una volta<br />
al mese, per cambiare tutto<br />
il contenuto.<br />
Abbiamo fatto prove con<br />
fieno, paglia, mais, barbabietola,<br />
insilato d‘erba,<br />
girasole, senape gialla, carta<br />
straccia, cartone, vinacce,<br />
crusca, bucce di barbabietola,<br />
erbacce, ortiche, foglia-<br />
[ INFOBIOGAS ]<br />
[ APPARATO DIGERENTE DEI BOVINI<br />
me, fallopia japonica.<br />
Abbiamo a disposizione un<br />
enorme potenziale, anche<br />
dal punto di vista economico.<br />
Con insilato della pianta<br />
intera dopo 2 giorni tutto il<br />
75 % del materiale era già<br />
decomposto. Anche dal<br />
punto di vista del valore<br />
pH e del potenziale redox il<br />
materiale è decomposto<br />
dopo 4-5 giorni.<br />
Il materiale proveniente<br />
dalla potatura delle piante<br />
ornamentali rappresenta<br />
una valida alternativa. Ha<br />
un enorme potenziale a<br />
patto che la lunghezza delle<br />
particelle sia di 2-3 cm, il<br />
contenuto di umidità non<br />
rappresenta un problema<br />
per la fermentazione, si<br />
può utilizzare subito o può<br />
essere conservato come<br />
insilato. Il fabbisogno gior-<br />
[ METANO-CORRENTE, CALORE E MATERIA PRIMA CHIMICA<br />
[ Helmut Mittermair.<br />
naliero di substrato per<br />
metro cubo di rumine è di<br />
30-70 kg di sostanza secca<br />
organica fermentabile. Parliamo<br />
di un carico organico<br />
superiore a 50 kg.<br />
Abbiamo provato anche<br />
diversi materiali organici<br />
che sono stati essiccati per<br />
48 ore a 60° C e successivamente<br />
sminuzzati ad una<br />
lunghezza delle particelle<br />
di 2-3 cm. Di solito questi<br />
sistemi sono molto efficienti.<br />
Siamo partiti con fieno,<br />
che ha un valore pH molto<br />
stabile, e poi siamo passati<br />
ai vari campioni di cui<br />
sopra, senza avere grossi<br />
problemi.<br />
Le caratteristiche degli<br />
impianti di biogas convenzionali<br />
prevedono una lunga<br />
ritenzione (30-90 giorni),<br />
una decomposizione lenta<br />
dei substrati e sono necessari<br />
grandi fermentatori.<br />
Si utilizza la pianta intera.<br />
20-25 % del substrato non<br />
viene decomposto e risultano<br />
soprattutto residui<br />
fibrosi. L’approccio alternativo<br />
per la soluzione sarebbe<br />
l’utilizzo della microbiologia<br />
del rumine specializzata<br />
nella decomposizione<br />
della cellulosa al posto della<br />
microbiologia dell’intestino.<br />
In parole povere dobbiamo<br />
spostare queste colture in<br />
avanti, dobbiamo lavorare<br />
nel rumine e non nell’intestino.