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Strategie integrate di riqualificazione urbana e sviluppo locale nel ...

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partecipazione e la informazione/comunicazione, che rivestono un ruolo centrale<br />

<strong>nel</strong>l’ambito <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> rinnovo dei quartieri e delle comunità.<br />

La <strong>riqualificazione</strong> in chiave culturale e creativa <strong>di</strong> aree urbane derelitte apporta<br />

molteplici effetti benèfici, sia sotto il profilo fisico che socio-economico.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista fisico/funzionale, attraverso il riuso <strong>di</strong> siti <strong>di</strong>messi e obsoleti (dunque<br />

suolo già precedentemente sviluppato), la conservazione del patrimonio costruito, la<br />

incentivazione agli usi misti (servizi culturali, luoghi <strong>di</strong> lavoro, residenze) in una città<br />

compatta ad alta densità, con riduzione associata degli impatti ambientali (traffico e<br />

inquinamento), accessibilità e mobilità, revitalizzazione del centro citta<strong>di</strong>no, qualità<br />

progettuale; sotto il profilo economico, favorendo occupazione (<strong>di</strong>retta, in<strong>di</strong>retta e<br />

indotta) e maggiore qualità del lavoro (con minore esodo <strong>di</strong> laureati), <strong>di</strong>versità della<br />

forza lavoro (per abilità, classe sociale, età, sesso, profilo etnico), formazione,<br />

innovazione e conoscenza, investimenti interni nei settori legati alla cultura <strong>locale</strong><br />

(contributo delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese), localizzazione impren<strong>di</strong>toriale (start-up,<br />

turnover e valore aggiunto alle imprese), nuovi cluster <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong>stretti culturali,<br />

aumento dei flussi turistici, incremento <strong>di</strong> valore della proprietà immobiliare; per quanto<br />

attiene alla rigenerazione sociale, in termini <strong>di</strong> inclusione e coesione, identità e<br />

<strong>di</strong>versità, governance e citta<strong>di</strong>nanza, maggiori possibilità <strong>di</strong> svago, nuova percezione<br />

dei luoghi, cambiamento <strong>di</strong> immagine del posto e della reputazione <strong>di</strong> alcuni gruppi,<br />

riduzione dei comportamenti anti-sociali e della paura del crimine, incremento <strong>di</strong> reti<br />

comunitarie, del volontariato, della capacità organizzativa a livello <strong>locale</strong>,<br />

rafforzamento <strong>di</strong> partnership pubblico/privato/volontariato, coinvolgimento in progetti<br />

<strong>di</strong> arte, cultura e formazione, e dunque maggiore autostima ed aspirazioni (Evans G.,<br />

2005).<br />

Per quanto concerne il concetto <strong>di</strong> innovazione, credo vada inteso in maniera<br />

assolutamente trasversale a tutti i settori e le attività, dunque in termini <strong>di</strong> processo (più<br />

che <strong>di</strong> prodotto), che consenta <strong>di</strong> trovare soluzioni originali che apportino valore<br />

aggiunto.<br />

Quasi per definizione, i processi realmente innovativi emergono quale reazione a<br />

situazioni <strong>di</strong> declino o <strong>di</strong> conflitto.<br />

Indubbiamente non si può prescindere dalla “nuova economia”, associata alla rapida<br />

crescita, <strong>nel</strong> corso degli anni novanta, delle tecnologie dell’informazione e della<br />

comunicazione, con le cosiddette “dot.coms” ed altre attività su base intensamente<br />

tecnologica.<br />

Tuttavia, risultano ben più significative le esperienze <strong>nel</strong>le quali innovazione delle<br />

attività e conseguenti cambiamenti in termini <strong>di</strong> mercato, organizzazione d’impresa ed<br />

occupazione enfatizzano la centralità <strong>di</strong> creatività e conoscenza quali forze trainanti,<br />

riconoscendo l’importanza della tecnologia nei nuovi processi <strong>di</strong> produzione e <strong>sviluppo</strong>,<br />

ma senza focalizzarsi eccessivamente su ICT quali fattori chiave dell’innovazione e del<br />

cambiamento 10 .<br />

Le nuove attività tendono a stabilirsi soprattutto <strong>nel</strong> cuore metropolitano, che offre<br />

capitale umano, con<strong>di</strong>zioni ambientali e finanziarie favorevoli alla localizzazione:<br />

<strong>di</strong>stretto centrale per gli affari, piccole attività commerciali <strong>nel</strong>la frangia a<strong>di</strong>acente, e<br />

soprattutto gran<strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> re-<strong>sviluppo</strong> <strong>nel</strong>la inner city, un tempo a<strong>nel</strong>lo industriale<br />

urbano.<br />

10 Ci si riferisce <strong>nel</strong>lo specifico all’economia culturale <strong>di</strong> Allen Scott, all’ascendente “classe creativa” <strong>di</strong><br />

Richard Florida, alle nuove attività e spazi dei me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Andy Pratt. Cfr. Hutton T. A. (2004), “The New<br />

Economy of the Inner City”, in Cities, Vol. 21, n. 2.

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