IL Tiro A Volo
Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se
Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se
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LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />
anzi un elemento indispensabile<br />
per permetterci di compiere i passi<br />
ulteriori. Il numero degli atleti<br />
disabili che pratica il tiro a volo è<br />
indubbiamente già considerevole,<br />
ma è certo che quando saranno<br />
definite le classificazioni noi<br />
potremo anche interpellare atleti<br />
disabili che praticano attualmente<br />
altri sport a livello agonistico. Ci<br />
sono attività sportive, come ad<br />
esempio il tennis o il tennistavolo,<br />
nelle quali l’autonomia anagrafica<br />
è molto più corta. Il tennista<br />
disabile che, diciamo pure, per<br />
raggiunti limiti di età, non può più<br />
praticare quella disciplina ad alto<br />
livello agonistico, potrebbe invece<br />
trovare nel tiro a volo una diversa<br />
forma di espressione atletica e<br />
agonistica che può spalmarsi<br />
anche in un segmento anagrafico<br />
più avanzato. Abbiamo anche<br />
stabilito un contatto con Alex<br />
Zanardi che sarebbe disposto a<br />
fare da testimonial per il nostro<br />
<strong>IL</strong> TIRAVOLISMO DISAb<strong>IL</strong>E SULLA STRADA DI RIO<br />
8 febbraio 2013 n.227<br />
sport e questa iniziativa potrebbe<br />
rappresentare un importante<br />
richiamo per molti atleti disabili<br />
che non conoscono o comunque<br />
non hanno ancora praticato il<br />
nostro sport. La mia speranza per<br />
questo quadriennio è quella di far<br />
ottenere al tiro a volo la qualifica<br />
di sport riconosciuto dall’Ipc per<br />
approdare alle Paralimpiadi di Rio<br />
de Janeiro come sport di esibizione.<br />
La mia ulteriore speranza è che<br />
una delle discipline del tiro a volo<br />
possa essere già ammessa nel<br />
programma delle Paralimpiadi di<br />
Rio de Janeiro, perché la nostra<br />
Federazione internazionale è già<br />
presente con il tiro di carabina e il<br />
tiro di pistola. Noi aggiungeremmo<br />
la specialità della Fossa Olimpica<br />
ad una categoria sportiva – il<br />
tiro, appunto – che già esiste nel<br />
programma dei Giochi paralimpici.<br />
Con il riconoscimento ufficiale,<br />
nel primo anno potremmo già<br />
procedere all’organizzazione di<br />
un Campionato europeo e di una<br />
serie di Grand Prix. Nella stagione<br />
successiva potremmo programmare<br />
il Campionato del Mondo, che<br />
sia organizzato dall’Italia o da<br />
un’altra nazione. Per inciso, ci<br />
sono buone probabilità che sia<br />
la Gran Bretagna a proporsi per<br />
l’organizzazione del Campionato<br />
del Mondo.<br />
In questo lavoro molto impegnativo<br />
siamo in pochi: non moltissimi<br />
sono i Paesi sensibili alle esigenze<br />
del tiravolismo disabile e questa<br />
esiguità di numeri alle volte ha<br />
trasmesso l’impressione che non<br />
vi fossero progressi sulla strada<br />
che avevamo tracciato. Ci sarà<br />
poi l’esigenza di individuare<br />
alcuni sponsor, ma anche questa<br />
seconda fase potrà essere promossa<br />
con convinzione soltanto nel<br />
momento in cui potremo contare<br />
su delle classificazioni definitive e<br />
riconosciute a livello di Comitato<br />
paralimpico internazionale.<br />
Paralympian è la rivista ufficiale on-line del movimento<br />
paralimpico internazionale: il numero mostrato in<br />
queste pagine è il fascicolo attualmente in rete sul sito<br />
ufficiale del International Paralympic Committe (www.<br />
paralympic.org). Il numero in questione, oltre a fornire<br />
una documentata panoramica dell’attività paralimpica<br />
internazionale di tutti gli sport, propone anche alcune<br />
immagini di Alex Zanardi, l’ex campione di Formula<br />
Uno, di cui parla anche la Vicepresidente Emanuela<br />
Croce Bonomi nel suo intervento. La dirigente della Fitav<br />
parla dell’atleta bolognese, costretto da un gravissimo<br />
incidente ad abbandonare una luminosa carriera<br />
nell’automobilismo, ma dedito oggi con successo<br />
al ciclismo dell’area paralimpica, poiché lo stesso<br />
Zanardi ha dimostrato con la sua volontà di essere<br />
uno straordinario portabandiera dello sport disabile.<br />
Ma anche Paralympian non a caso segnala la grande<br />
capacità di Alex Zanardi, che potrebbe essere uno dei<br />
futuri testimonial del tiravolismo disabile, di rendersi con<br />
facilità personaggio amato dal pubblico.