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IL Tiro A Volo

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
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LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

giustamente, che in questa visione<br />

della politica ambientale, o<br />

meglio nell’adempimento di tutti<br />

gli obblighi che essa impone, la<br />

dirigenza della Federazione è<br />

molto più avanti quantomeno di<br />

una parte della classe dirigenziale<br />

delle nostre Associazioni. Io<br />

dico però che i miracoli non li<br />

possiamo pretendere: abbiamo<br />

vissuto una storia lunga ottantasette<br />

anni e abbiamo vissuto una<br />

considerevole parte di questa<br />

storia allontanandoci dal mondo.<br />

Non possiamo nasconderci questa<br />

verità. Ci siamo allontanati da un<br />

mondo che ci cresceva intorno e<br />

che avanzava e che progrediva.<br />

Il nostro mondo, ovvero i dirigenti<br />

delle Associazioni, chi con<br />

tanti sacrifici ha messo in piedi<br />

sodalizi e strutture, si è trovato,<br />

a un certo punto, lontano dal<br />

mondo. Oggi, e ormai da tempo,<br />

abbiamo imboccato un’altra<br />

strada, ma torno a dire che è<br />

impossibile chiedere e chiederci i<br />

miracoli. Questa strada coincide<br />

con una grande visione politica<br />

e occorre continuare su questa<br />

strada cercando di coinvolgere<br />

il maggior numero possibile dei<br />

dirigenti delle nostre Associazioni.<br />

Possibilmente tutti. Il problema<br />

è appunto che la carovana che<br />

segue il Consiglio non sempre è<br />

unita, non sempre ha una visione<br />

omogenea: ogni tanto c’è qualcuno<br />

che si perde o sbaglia strada. Ci<br />

rendiamo conto che questo è a<br />

suo modo molto pericoloso, ma è<br />

chiaro che proprio per questo la<br />

nostra insistenza su questi temi è<br />

ancor più importante e ancor più<br />

significativa. Il mondo delle armi<br />

in Italia è un mondo molto limitato,<br />

non è certamente l’America: non<br />

abbiamo i problemi di Obama.<br />

Il nostro Paese è molto selettivo<br />

rispetto al possesso e all’uso delle<br />

10 febbraio 2013 n.227<br />

armi. Di contro, però, noi che<br />

nel nostro sport usiamo un’arma<br />

dobbiamo confrontarci con<br />

una platea ampia che qualche<br />

preconcetto lo nutre. Poco conta<br />

per i nemici delle armi che il<br />

nostro sia lo sport più sicuro<br />

in assoluto. Non considerano<br />

neppure l’uso realmente sportivo<br />

che noi facciamo dell’arma, non<br />

conoscono tantomeno le regole del<br />

nostro sport, la nostra realtà, le<br />

nostre Associazioni: il nostro modo<br />

di vivere, puro, sereno, sano: e<br />

ribadisco sano. Io dico sempre:<br />

abbiamo nemici senza motivo.<br />

Ovvero: qualcuno ha preconcetti<br />

su di noi, semplicemente perché<br />

non sa niente di noi. Altrimenti,<br />

se ci conoscesse, intendo, molto<br />

probabilmente ci apprezzerebbe<br />

tantissimo. Ci sono sicuramente<br />

molti modi di promuovere la<br />

conoscenza di noi e del nostro<br />

mondo e uno di questi è l’iniziativa<br />

recente e importantissima che<br />

vede il tiro a volo accolto in forma<br />

solenne alla Facoltà di Scienze<br />

Motorie dell’Università Tor Vergata:<br />

in questo modo stiamo avviando<br />

una grande opportunità.<br />

L’ambiente, la difficoltà delle<br />

Associazioni, l’uso dell’attrezzo<br />

sportivo di cui ci serviamo: questi<br />

sono i punti veri di difficoltà. Io<br />

dico sempre, però, che viviamo di<br />

fatti ma anche di grandi speranze<br />

e le speranze si realizzano<br />

cercandosele. La fortuna se non la<br />

cerchi, non ti cerca. La speranza<br />

che riponi in qualcosa, la devi<br />

cercare. Lo sport si fonda sui<br />

giovani: sui ragazzi e sui bambini.<br />

Anche il nostro, naturalmente.<br />

Noi abbiamo una certa difficoltà<br />

a trasmettere il nostro messaggio<br />

a queste categorie. Il problema<br />

appunto dell’attrezzo sportivo<br />

ci limita nell’approccio dei più<br />

giovani e dei ragazzi in età<br />

scolare. Il nostro sport si fonda<br />

indubbiamente sull’attività della<br />

caccia. La caccia ha grandi<br />

numeri, seppur ridotti in tempi<br />

recenti. Il nostro bacino è quello.<br />

Il nostro lavoro di promozione<br />

ha dunque più di una direttrice:<br />

la creazione di nuovi tiratori<br />

attraverso il rapporto con la scuola<br />

e l’università e il bacino della<br />

caccia. Questo bacino peraltro<br />

riveste un ruolo molto importante:<br />

permette di indirizzare i nostri

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