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IL Tiro A Volo

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
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<strong>IL</strong> TIRO A VOLO<br />

ALL’UNIVERSITÀ<br />

Dal 16 gennaio il tiro a volo è entrato a far parte<br />

di quelle materie che potranno essere inserite nel<br />

piano di studi degli studenti del terzo anno della<br />

Facoltà di Scienze Motorie dell’Università romana<br />

di Tor Vergata, con la possibilità di acquisire<br />

due crediti formativi. L’incontro di presentazione<br />

del corso, organizzato dai docenti del Comitato<br />

Scientifico dell’Ateneo capitolino, presieduto<br />

dal Presidente della Facoltà di Scienze Motorie<br />

Professor Antonio Lombardo, e dalla Fitav ha<br />

richiamato nell’aula magna della Facoltà oltre cento<br />

studenti che hanno assistito ad una discussione<br />

sulla teoria e la metodologia della ricerca,<br />

l’ottimizzazione delle prestazioni, i carichi di<br />

allenamento e le metodologie inerenti la pratica<br />

di tiro. Testimonial della giornata è stato Marco<br />

Sablone, atleta del Gruppo Sportivo delle Fiamme<br />

Oro e studente di Sciente Motorie dello stesso<br />

Ateneo, che lo scorso anno si è diplomato campione<br />

del mondo universitario nello Skeet in Russia. A<br />

Sablone è spettato il compito di raccontare ai<br />

compagni di corso la sua esperienza tiravolistica<br />

e, cosa più importante, come poter conciliare<br />

l’impegno sportivo con lo studio, obiettivo principale<br />

degli studenti universitari. Il corso universitario<br />

di tiro a volo prenderà il via nei mesi di marzo<br />

e aprile. Altrettanto miliare è stata l’istituzione di<br />

un Centro Studi scaturita da una riunione tra la<br />

delegazione della Fitav, guidata dal Presidente<br />

Luciano Rossi e composta dal Vice Presidente Paolo<br />

Fiori, dal medico federale dottor Francesco Fazi,<br />

dal Commissario Tecnico della Fossa Universale<br />

dottor Sandro Polsinelli, dal Responsabile<br />

delle Squadre Azzurre Mario Magnanini e dal<br />

Preparatore Atletico professor Fabio Partigiani, ed il<br />

Comitato Scientifico, rappresentato dal Presidente di<br />

Facoltà Lombardo e dai docenti Stefano D’Ottavio,<br />

Calogero Foti, Mario Esposito, Giuseppe Annino,<br />

Elvira Padua e Francesca Neroni. “La creazione di<br />

questo Centro Studi – ha commentato il Presidente<br />

Rossi – testimonia la ferma convinzione, mia e<br />

di tutto il Consiglio Federale, che la ricerca e lo<br />

studio siano l’unica vera strada di crescita. Per<br />

affrontare seriamente una disciplina sportiva si<br />

deve programmare tutto e non lasciare spazio<br />

all’improvvisazione. Non si vince per caso. Lo<br />

si fa solo pianificando tutti i particolari in modo<br />

scientifico”.

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