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IL Tiro A Volo

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
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LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Fiorenzo dE rosA<br />

Dopo la scomparsa di papà,<br />

quando si verificò la necessità di<br />

rieleggere un nuovo membro del<br />

Consiglio, io non avevo intenzione<br />

di entrare in Federazione, proprio<br />

per non dare adito appunto alle<br />

dicerie che i posti in Federazione<br />

fossero ereditari. Ma c’è stato<br />

l’intervento di tantissimi amici, di<br />

molte Associazioni, di gente che<br />

insieme al mio papà Michele ha<br />

fatto la storia del tiro: tutte queste<br />

persone hanno fatto pressione<br />

affinché un De Rosa fosse ancora<br />

presente in Consiglio per continuare<br />

quella storia e quell’esperienza.<br />

Questo mi ha convinto a presentare<br />

la mia candidatura al Presidente<br />

Rossi per essere eletto. Stiamo<br />

parlando dell’ottobre del 2001.<br />

Il fenomeno importante è stato<br />

che in quell’occasione il consenso<br />

alla mia elezione è stato espresso<br />

dall’80% delle associazioni aventi<br />

20 febbraio 2013 n.227<br />

diritto e quello è stato un forte<br />

tributo di stima nei confronti di<br />

Michele De Rosa e della famiglia<br />

De Rosa. Questo forte consenso<br />

ha contraddistinto un po’ tutta la<br />

mia carriera e anche nell’ultima<br />

tornata elettorale, in cui sono stato<br />

eletto in rappresentanza degli<br />

atleti, i consensi sono stati alti.<br />

Ma questo deriva sicuramente dal<br />

fatto che ho speso tutta la mia vita<br />

sui campi di tiro nel contatto con<br />

la gente del tiro. Io ho iniziato a<br />

frequentare i campi di tiro a sette<br />

anni. Ricordo di aver assistito con<br />

papà a gare fondamentali della<br />

nostra storia tiravolistica italiana:<br />

il Poker d’assi a Bolzano, il Gran<br />

Premio Trinacria a Milazzo. Ho<br />

menzionato non a caso queste due<br />

manifestazioni che si svolgevano<br />

in impianti diametralmente distanti,<br />

perché ho assistito praticamente<br />

a tutte le edizioni di queste gare,<br />

assicurando una presenza costante<br />

nel contatto con i nostri atleti e<br />

con i nostri praticanti. È per la<br />

conoscenza diretta dei tiratori e<br />

degli atleti - sottolineo con orgoglio<br />

di aver seguito direttamente dal<br />

vivo le ultime cinque edizioni delle<br />

Olimpiadi - che ho potuto ricevere<br />

quell’incarico di responsabile delle<br />

squadre azzurre che ho svolto con<br />

orgoglio nello scorso quadriennio.<br />

È un ruolo - per il quale esprimo la<br />

mia grande gratitudine al Presidente<br />

Rossi - che attribuisce il grande<br />

privilegio di seguire dal vivo<br />

l’attività sportiva dei nostri atleti al<br />

massimo livello. Gestire gli atleti ad<br />

alto livello è molto difficile, perché i<br />

grandi campioni hanno sempre una<br />

grande personalità. Ma è ancora<br />

più difficile se si considerano le<br />

prerogative specifiche del tiro a<br />

volo. Sappiamo infatti quanto sia<br />

labile il confine tra una grande

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