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EXECUTIVE SUMMARY - GOLD

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itenzione di CO2 o acidosi. La maschera di<br />

Venturi (dispositivi ad alto flusso) offre un<br />

rilascio di ossigeno controllato più accurato<br />

rispetto agli occhialini nasali, ma è meno tollerata<br />

dal paziente (196).<br />

Terapia broncodilatatrice<br />

I β2-agonisti a breve durata d’azione sono<br />

solitamente i broncodilatatori preferiti nel<br />

trattamento delle riacutizzazioni della BPCO<br />

(153,196, 231) (Evidenza A).<br />

Se non vi è una pronta risposta a tali farmaci, è<br />

consigliata l’aggiunta di un anticolinergico, anche<br />

se l’evidenza a supporto dell’efficacia di questa<br />

combinazione è controversa.<br />

Nonostante la diffusione nella pratica clinica, il<br />

ruolo delle metilxantine nel trattamento delle<br />

riacutizzazioni di BPCO<br />

rimane dubbio. Le metilxantine (teofillina e<br />

aminofillina) sono considerate attualmente una<br />

terapia di seconda scelta, da somministrare in<br />

infusione endovenosa, utilizzata quando la<br />

risposta ai broncodilatatori a breve durata<br />

d’azione è inadeguata o insufficiente (232-236)<br />

(Evidenza B). I possibili effetti benefici in termini<br />

di funzionalità polmonare e di outcomes clinici<br />

sono modesti e inconsistenti mentre gli effetti<br />

collaterali sono significativamente aumentati<br />

(237, 238). Non sono disponibili studi clinici che<br />

abbiano valutato l’utilizzo dei broncodilatatori<br />

inalatori a lunga durata d’azione (sia β2-agonisti<br />

che anticolinergici) con o senza<br />

glucocorticosteroidi inalatori durante<br />

riacutizzazioni acute.<br />

Glucocorticosteroidi<br />

I glucocorticosteroidi somministrati per via orale<br />

o parenterale sono raccomandati in aggiunta ad<br />

altre terapie nel trattamento ospedaliero delle<br />

riacutizzazioni della BPCO (222, 223) (Evidenza<br />

A). La dose esatta che dovrebbe essere<br />

raccomandata non è nota ma alte dosi sono<br />

associate con un rischio significativo di effetti<br />

collaterali. Una dose giornaliera compresa fra 30 e<br />

40 mg di prednisolone per 7-10 giorni è efficace e<br />

sicura (Evidenza C). Un trattamento più<br />

prolungato non ha maggiore efficacia ed aumenta<br />

il rischio di effetti collaterali.<br />

Antibiotici<br />

Secondo quanto indicano le evidenze correnti<br />

disponibili (196, 62), la terapia antibiotica<br />

dovrebbe essere somministrata a:<br />

• Pazienti con riacutizzazione con i tre<br />

seguenti segni/sintomi cardinali: aumento della<br />

dispnea, aumento del volume dell’escreato e<br />

aumento della purulenza dell’escreato (Evidenza<br />

B).<br />

• Pazienti con riacutizzazione con due<br />

segni/sintomi cardinali, uno dei quali sia<br />

l’aumento della purulenza dell’escreato<br />

(Evidenza C).<br />

• Pazienti con riacutizzazione grave che<br />

richiedano ventilazione meccanica (invasiva e non<br />

invasiva) (Evidenza B).<br />

Gli agenti infettivi nelle riacutizzazioni della<br />

BPCO possono essere virali o batterici (140, 239).<br />

I batteri più frequentemente isolati dalle vie aeree<br />

inferiori dei pazienti con BPCO riacutizzata sono<br />

l’H. influenzae, lo S. pneumoniae, la M.<br />

catarrhalis (140, 206, 207, 240). I cosiddetti<br />

patogeni atipici come il Mycoplasma pneumoniae<br />

e la Chlamydia pneumoniae (240, 241) sono stati

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