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L'assetto

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Regolare gli ammortizzatori<br />

Le regole base per regolare gli ammortizzatori sono fondamentalmente le seguenti:<br />

Il valore di rimbalzo (rebound in inglese) non deve mai essere superiore a quello di<br />

impatto (bump);<br />

A molle morbide si associano ammortizzatori poco frenati, viceversa a molle dure.<br />

Queste due regole-base possono apparentemente essere incomprensibili, invece sono<br />

logicamente fondate, vediamo perché:<br />

1. In genere, un valore di rimbalzo più frenato di quello di impatto da l'impressione di aumentare<br />

la guidabilità, perché dovendo controllare una sbandata l'avantreno resta più "trattenuto" dagli<br />

ammortizzatori più duri e avrà meno tendenza a "spararci" dall'altra parte. Un "classico" delle<br />

uscite di pista, penso ve ne siate accorti tutti, è quello che capita quando ci si intraversa e si va<br />

a controsterzare a fondo corsa. L'auto sbanda, sbanda, noi la teniamo in controsterzo finché<br />

non riusciamo a riprenderla. Immediatamente il retrotreno recupera aderenza, e si riallinea; la<br />

ruota anteriore esterna reagisce a sua volta scaricandosi di colpo, proprio mentre si trova<br />

sterzata al massimo verso l'esterno. E puntualmente veniamo "sparati" verso l'esterno da<br />

questo effetto "pendolo" che si è innescato.<br />

Aumentando il freno dell'estensione, questo fenomeno verrà limitato, e sarà molto più facile<br />

controllare questo tipo di sbandate.<br />

Tuttavia, sorge un grossissimo problema: se la molla impiega più tempo ad estendersi che a<br />

comprimersi, quando viene fatta lavorare (ad esempio in un lungo curvone) piano piano si<br />

comprime sempre più e non fa mai in tempo ad estendersi. Dopo un po' arriva a fondocorsa e<br />

perdiamo il controllo. Se cominciamo a lavorare su molle, barre, convergenze, camber, altezze,<br />

tamponi, non ne verremo mai a capo.<br />

Per questo, il valore di compressione dell'ammortizzatore deve sempre essere uguale a quello<br />

di estensione, tutt'al più possiamo rendere l'estensione più veloce, sempreché ovviamente<br />

questo non ci renda inguidabile l'auto.<br />

2. Molle e ammortizzatori devono essere concordi, a molle morbide si associano ammortizzatori<br />

morbidi, e viceversa. Una molla dura con un ammortizzatore morbido oscillerà non frenata a<br />

sufficienza, poiché sarà "più forte" dell'ammortizzatore. E' superfluo dire che un'auto così sarà<br />

difficilissima da guidare, una frenata o un accelerata (o anche una semplice sterzata) avrà un<br />

primo momento di reazione "a vuoto" poiché la molla affonda senza freno. Poi di colpo<br />

prenderebbe carico, e immediatamente dopo rimbalzerebbe verso l'alto scaricandosi.<br />

Aumentare la durezza delle molle o delle barre, in questo caso, peggiorerebbe solo il fenomeno.<br />

Viceversa, se freno troppo gli ammortizzatori ottengo come risultato delle reazioni "indecifrabili":<br />

andando a caricare la sospensione, questa si comporta dapprima come se fosse durissima, ma<br />

poi cederebbe progressivamente andando a sfruttare un'escursione ampia. Questo provoca due<br />

principali fenomeni:<br />

durante un curvone (ideale per "saggiare" questo fenomeno è la Curva Grande di<br />

Monza) l'auto sembra tenere tantissimo in ingresso, salvo poi a metà curva<br />

cominciare progressivamente a sbandare perdendo aderenza, mano a mano che<br />

l'ammortizzatore affonda e la molla si comprime; e non è tutto, il problema sorge<br />

nell'andare a controllare questa sbandata: controsterzando, il retrotreno non reagirà

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