L'assetto
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deriva anche dal fatto che oggigiorno le auto vere sono pressoché tutte a trazione anteriore, e<br />
sono caratterizzate da un tipico sottosterzo di potenza. Entrando in curva veloce, si manifesta<br />
questo fenomeno, allora è necessario rilasciare il gas per trasferire il carico sulle ruote anteriori<br />
che così riprendono aderenza e riportano l'auto su una traiettoria più stretta.<br />
Non posso fare la stessa cosa con una trazione posteriore e differenziale autobloccante, come<br />
già visto il testacoda sarebbe inevitabile!<br />
E qui sorge l'anti-intuitività (almeno per chi è abituato ai comportamenti di una trazione<br />
anteriore!) degli angoli 45/85 e simili: se l'auto sottosterza a metà curva, non penso che a<br />
nessuno verrebbe in mente di dare più gas!!! Eppure è proprio questa la manovra da fare,<br />
caricandolo di più si aumenta la deriva del retrotreno che quindi deraperà di più facendoci<br />
chiudere la curva. Il tutto, tra l'altro, senza perdere velocità!<br />
Il difficile è dato dal controllare questa condizione, dopo aver innescato la derapata, bisogna<br />
rilasciare il gas quel tanto che basta a far smettere la sbandata, ma ovviamente non troppo<br />
altrimenti si scarica il retrotreno e perde aderenza, con ovvio testacoda. Idem tenendo troppo<br />
gas!<br />
Da cosa capire in che direzione intervenire sul differenziale? Se l'auto tende a scomporsi troppo<br />
in frenata, e la frenata è già molto verso l'avantreno, possiamo provare a "chiudere" un po'<br />
l'angolo di rilascio, e mettere 60°. Questo ritarderà un po' lo sblocco del differenziale in frenata,<br />
e ci terrà un poco più allineati.<br />
Al contrario, in accelerazione: se l'auto è troppo sensibile al gas, e come lo tocco sento che<br />
l'auto diventa "dura" da sterzare e subito dopo, dando più gas, tende a sbandare troppo,<br />
probabilmente l'angolo è troppo chiuso, e dovrò aprirlo.<br />
Se invece quando l'auto comincia a sbandare noi diamo gas ma l'auto sembra reagire con un<br />
po' di ritardo, potrebbe essere l'angolo di rampa di accelerazione troppo aperto che rallenta la<br />
reazione al pedale del gas.<br />
Se entrando in curva l'auto è troppo pigra a curvare, e all'apice ancora fa fatica, probabilmente è<br />
l'angolo di rampa di decelerazione troppo chiuso.<br />
In genere, su circuiti dove ci sono curve velocissime, come Spa, uso tutti angoli chiusissimi,<br />
come 30/45 o al più 30/60: ad altissima velocità non posso far sbloccare di colpo e del tutto il<br />
differenziale, è necessario che mi tenga il più allineato possibile tanto in accelerazione che in<br />
rilascio; a farmi derapare, tanto, ci pensa l'alta velocità. Tuttavia ricordiamo sempre che più<br />
chiudo l'angolo di rilascio, meno facilmente l'auto si inserisce in curva: a Masta, per esempio,<br />
avrei problemi con un angolo di 45 in rilascio perché l'auto sarebbe troppo "pigra" a curvare.<br />
Monaco, invece, è un caso talmente opposto da richiedere paradossalmente settaggi simili! La<br />
strada è così stretta e angusta, che non c'è lo spazio per derapare: il differenziale quindi deve<br />
intervenire il più rapidamente possibile per minimizzare i tempi di intervento.<br />
Su una pista come Zandvoort, invece, dove ci sono lunghi curvoni di appoggio da fare in<br />
terza-quarta marcia, non si può esagerare con la chiusura della rampa di accelerazione,<br />
altrimenti si rischia di avere troppo sottosterzo finché si è in aderenza. E una pericolosa<br />
sbandata appena si perde aderenza; pericolosa perché a Zandvoort perdere la traiettoria crea<br />
problemi grossissimi nell'impostazione della curva successiva.<br />
Su altre piste la scelta del differenziale è invece difficile da operare, in Mexico per esempio è un<br />
vero rebus, per quanto mi riguarda.<br />
Ma alla fine, naturalmente e come al solito, tanto (e forse più di tutto) conta come ci si trova, e<br />
quale settaggio si adatta meglio al proprio stile di guida.