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libro -- i vultaggio di monte san giuliano rivisto - 3 - Trapani Nostra

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proteste dei genovesi. Inoltre, una volta scesi a <strong>Trapani</strong>, i Crociati, contagiati dal terribile<br />

morbo della peste, per evitare il contagio agli abitanti, furono alloggiati fuori le mura della<br />

città e affidati alle pietose cure dei carmelitani della piccola chiesa dell'Annunziata. Il<br />

contagio, purtroppo, invase ugualmente <strong>Trapani</strong>, e ben presto altri luoghi, facendo nuove<br />

e crudeli stragi fra le inermi popolazioni vicine. Riferisce il Carvini, storico, che:<br />

“allorquando ringagliardì il contagio in <strong>Trapani</strong>, gran parte della soldatesca, per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Carlo<br />

D’Angiò, si condusse in Erice per respiarvi quell’aria leggiera e purissima”.<br />

Fra loro era il nostro Guglielmo Voltaggio che, innamoratosi <strong>di</strong> quel Monte salubre e<br />

ospitale, lo scelse a propria <strong>di</strong>mora. Sposò il 29.11.1274 d.C. l’ericina Donna Isabella<br />

Aidone. Dalla loro unione nacquero 4 figli: Pietro, Giovanna, Alemanno, Alegrancia, che<br />

propagarono largamente la loro <strong>di</strong>scendenza. La casata Vultaggio fu nei secoli resa illustre<br />

da uomini che si <strong>di</strong>stinsero per virtù civili, militari e religiose. Di questa famiglia notiamo<br />

Alegrancia, suora, deceduta nel 1319; Francesco, giurato <strong>di</strong> Monte San Giuliano nel 1405;<br />

altro Francesco, giurato del Monte negli anni 1446-48, capitano giustiziere della città <strong>di</strong><br />

Marsala nel 1451-53, e nel 1453 venne inviato ambasciatore dall'Università <strong>di</strong> Monte San<br />

Giuliano, presso il re Alfonso I il Magnanimo; Andrea, giu<strong>di</strong>ce civile <strong>di</strong> Monte San<br />

Giuliano nel 1454, giurato negli anni 1451-58-63-67-73; Bernardo, capitano giustiziere <strong>di</strong><br />

Salemi nel 1488-89 d.C.; Antonio, il quale possedette il <strong>di</strong>ritto del grano sopra il porto <strong>di</strong><br />

Girgenti, Siculiana e Montechiaro, <strong>di</strong> cui ottenne l’investitura l’8.11.1511 e il 6.1.1516;<br />

Antonio, notaio, giu<strong>di</strong>ce civile <strong>di</strong> Monte San Giuliano negli anni 1595-1604-18; Paolo che,<br />

nel 1602, possedeva la parecchiata Lo Celso <strong>di</strong> Busithi, salme 11,6; Giuseppe, giu<strong>di</strong>ce<br />

criminale <strong>di</strong> Monte San Giuliano nel 1604-06-18-39 d.C., sepolto nella chiesa <strong>di</strong> S.<br />

Domenico. Sulla lapide sepolcrale <strong>di</strong> Giuseppe Vultaggio e su quella <strong>di</strong> un Rocchus<br />

Vultaggio, sita nella chiesa <strong>di</strong> San Giuliano, è scolpito, sulla pietra, l’antico stemma dei<br />

Vultaggio: d’azzurro, al braccio vestito d’argento uscente dal lato destro dello scudo, la<br />

mano <strong>di</strong> carnagione tenente per i capelli una testa umana dello stesso, sormontata da una<br />

cometa ondeggiante in palo, accostata da due stelle, il tutto d’argento;<br />

Antico stemma della famiglia Vultaggio che, quando giunse in Monte San Giuliano nel XII secolo,<br />

fu ascritta al patriziato citta<strong>di</strong>no, dandosi lo stemma aral<strong>di</strong>co. Questo stemma forse è appartenuto<br />

al capostipite Guglielmo Voltaggio, ma non siamo certi se sia stato suo o <strong>di</strong> uno dei suoi figli.<br />

Secondo alcuni storici, come l’Inveges, la testa rappresentata è in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> un'antica nobiltà,<br />

rimontandone l'uso alle crociate, infatti, Guglielmo Voltaggio fu un cavaliere crociato.<br />

Un altro Vultaggio Francesco (detto il re, perché dopo la prima guerra mon<strong>di</strong>ale entrò<br />

vittorioso nella provincia <strong>di</strong> <strong>Trapani</strong>, accolto da una grande folla), mio bisnonno, essendosi<br />

<strong>di</strong>stinto durante la prima guerra mon<strong>di</strong>ale, fu insignito, il 28.12.1970, dell’onorificenza <strong>di</strong><br />

Cavaliere dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Vittorio Veneto. Inoltre, il mio bisnonno fu uno dei primi<br />

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