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libro -- i vultaggio di monte san giuliano rivisto - 3 - Trapani Nostra

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VENTURA<br />

La madre <strong>di</strong> mio quatrisnonno Antonino Avellone fu Maria Concetta Ventura. Secondo il dottor A.<br />

Mango <strong>di</strong> Casalgerardo, in questa famiglia notiamo un Scipione Ventura e Castelluti, che, con<br />

privilegio dato a 11 giugno 1657, ottenne concessione del titolo <strong>di</strong> barone <strong>di</strong> Pozzoribaldo; un<br />

Michelangelo, che, con privilegio dato a 24 settembre 1701, ottenne concessione del titolo <strong>di</strong> barone<br />

<strong>di</strong> Canzaria; un Vito Ventura e Zacco che fu proconservatore <strong>di</strong> Comiso nell’anno 1731; un Felice<br />

Ventura e Melfi che tenne la stessa carica in Chiara<strong>monte</strong> nel 1734; un Giuseppe Ventura e Arezzo<br />

che, come marito <strong>di</strong> Barbara Spitaleri, possedette i feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Inturrella e Dagala dei quali ottenne<br />

investitura a 13 settembre 1746 e fu proconservatore in Chiara<strong>monte</strong> nel 1758; un Matteo che<br />

acquistò da casa Caldarera il feudo Raulica <strong>di</strong> cui ottenne investitura a 5 maggio 1799; un<br />

Michelangelo Ventura e Cultrera che, a 26 giugno 1803, ottenne investitura <strong>di</strong> Inturella e Dagala;<br />

un Vito Carlo che, a 27 febbraio 1810, ottenne infeudazione del territorio del Lago. L’ultima erede<br />

fu Maria Concetta Ventura, che passò i suoi titoli a suo figlio Antonino Avellone.<br />

ZUARO<br />

La mia quinquisnonna fu Elisabetta Zuaro dei marchesi <strong>di</strong> Castanea, sposata con il Barone Giovan<br />

Maria Stabile <strong>di</strong> Monte Naone. Dai documenti concessi da Antonello Familiari tratti dall’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Palermo – Conservatoria 1165 –1166-1173- 1175- 1178- 1188, si legge che Carlo II <strong>di</strong><br />

Spagna concesse a Madrid il 4 settembre 1683 il titolo <strong>di</strong> Marchese del Casale <strong>di</strong> Castanea a Don<br />

Giuseppe Gau<strong>di</strong>oso (1683), nel 1723 il titolo passa a Donna Vittoria Galletti, Gau<strong>di</strong>oso marchesa <strong>di</strong><br />

S. Marina, marchesa del Casale <strong>di</strong> Castanea, vedova <strong>di</strong> Giovanni Pietro Sollima, morta nel 1738. In<br />

seguito, nel 1740, il titolo passò a Don Giovanni Ales<strong>san</strong>dro Sollima. Nel 1742 Giuseppe Bonomo<br />

Marchese, acquista il titolo nobiliare da Ales<strong>san</strong>dro Sollima morto il 24.11.1776. Nel 1776, il titolo<br />

passa a Carlo Bonomo Marchese, figlio <strong>di</strong> Giuseppe. Nel 1778 Donna Vincenza Zuaro, Marchesa<br />

acquista il titolo da Carlo Bonomo. Nel 1789 il titolo viene ere<strong>di</strong>tato da Don Benedetto Zuaro erede<br />

legittimo <strong>di</strong> Donna Vincenza. A quest’ultimo succede Don Bartolomeo Avarna Marchese e poi nel<br />

1812 Don Carlo Avarna, Duca <strong>di</strong> Gualtieri, Marchese <strong>di</strong> Castanea e Duca <strong>di</strong> Sicaminò.<br />

Secondo quanto scrive il Dottor A. Mango <strong>di</strong> Casalgerardo nella sua opera intitolata “nobiliario <strong>di</strong><br />

Sicilia”, un Niccolò Zuaro fu proconservatore in Calatafimi nell’anno 1728 ed un Benedetto, che, il<br />

26 aprile 1789, ottenne investitura del titolo <strong>di</strong> marchese <strong>di</strong> Castania.<br />

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