libro -- i vultaggio di monte san giuliano rivisto - 3 - Trapani Nostra
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insieme a questioni territoriali, prevedeva le nozze tra il basileus stesso, rimasto vedovo<br />
della prima moglie, Irene Paleologina Comnena, e la figlia <strong>di</strong> Bela III d'Ungheria, la piccola<br />
Margherita, ribattezzata Maria. Il matrimonio venne celebrato con gran fasto, e le spese<br />
ricaddero, tramite una pe<strong>san</strong>te tassazione aggiuntiva, sulle provincie, in particolare su<br />
alcune aree bulgare: fu questa, secondo Niceta Coniata, la ragione che spinse alla ribellione<br />
quelle genti. Il casus belli sarebbe stata la negata cessione <strong>di</strong> una pronoia a due fratelli<br />
bulgari, Teodoro, in seguito ribattezzato Pietro, e Asen. Infasti<strong>di</strong>ti da tale rifiuto, i due<br />
fratelli decisero <strong>di</strong> porsi a capo <strong>di</strong> quanti tra Bulgari, Cumani e Valacchi intendevano<br />
liberarsi del giogo imperale, e presto crearono una loro enclave attorno a Tarnovo,<br />
attaccando i territori romani.<br />
L'Imperatore non si scoraggiò né frappose indugi all'azione: per quanto molto incostante,<br />
influenzabile e debole, nonché amante del lusso e dei piaceri, Isacco non era né timoroso<br />
né inattivo, né tantomeno un incapace. Mentre si sviluppava la rivolta in Bulgaria, venne<br />
inviata, nella primavera del 1186, una flotta <strong>di</strong> 70 navi verso Cipro, dove sotto Andronico<br />
II Isacco Comneno s'era ritagliato un suo impero. La spe<strong>di</strong>zione ebbe esito fallimentare e<br />
Giovanni Contostefano si fece <strong>di</strong>struggere esercito e flotta. Poco dopo Isacco rispose alla<br />
ribellione bulgara marciando personalmente contro i rivoltosi, che si ritirarono oltre il<br />
Danubio. Non essendo stato tuttavia raggiunto alcun risultato duraturo, tra la fine del<br />
1186 e l'inizio dell'anno successivo Isacco tentò più volte <strong>di</strong> soggiogare i ribelli, con<br />
campagne mai dall'esito risolutivo. Giovanni Ducas conseguì successi; Giovanni<br />
Cantacuzeno si fece battere; Alessio Branas, il vincitore dei Normanni, parve giungere alla<br />
vittoria finale, quando decise <strong>di</strong> proclamarsi imperatore e <strong>di</strong> marciare contro<br />
Costantinopoli, che nel 1187 venne posta sotto asse<strong>di</strong>o. In questo frangente Isacco trovò<br />
l'appoggio del cesare Corrado, figlio del marchese del Monferrato, che era lì giunto a<br />
sposare Teodora, sorella del basileus: Isacco e Corrado affrontarono l'usurpatore fuori<br />
dalla Città e lo sconfissero. Lo stesso Corrado uccise Alessio Branas. Subito dopo<br />
l'imperatore decise <strong>di</strong> marciare alla testa delle truppe imperali contro i Bulgari ed i<br />
Valacchi: Corrado non era con lui, avendo deciso <strong>di</strong> recarsi in Terra <strong>san</strong>ta, ove cinque anni<br />
dopo avrebbe trovato la morte. Comunque Isacco ottenne rilevanti successi, ma dovette<br />
accontentarsi <strong>di</strong> stipulare una tregua con Pietro ed Asen, richiedendo quale ostaggio il loro<br />
fratello Kalojan, poiché la rivolta <strong>di</strong> Teodoro Mancafa, nel 1188, lo costrinse ad accorrere in<br />
Asia Minore, a Filadelfia.<br />
Mancafa l'anno dopo venne espulso dalla città asse<strong>di</strong>ata e fu costretto a rifugiarsi presso i<br />
Selgiuchi<strong>di</strong>, che lo consegneranno a Bi<strong>san</strong>zio, tuttavia questa rivolta ebbe conseguenze<br />
fatali. Costrinse Isacco ad abbandonare la lotta contro i Bulgari in un momento cruciale, ed<br />
essi ne approfittarono per rinforzarsi e costituirsi in Stato, con Asen quale zar; ed allontanò<br />
Isacco dalla capitale proprio quando giungeva il Barbarossa. La caduta del Santo sepolcro<br />
nelle mani del Sala<strong>di</strong>no, tra l'emozione della Cristianità, aveva portato alla Terza Crociata.<br />
Uno dei suoi duci fu il grande nemico <strong>di</strong> Manuele Comneno, Federico Barbarossa, che, alla<br />
testa <strong>di</strong> un possente esercito, nell'estate del 1189 fu in territorio romeo. L'assenza del<br />
basileus dalla capitale, i ritar<strong>di</strong> nelle comunicazioni e reciproche incomprensioni<br />
provocarono gravi tensioni tra i Tedeschi ed i Romei, aggravate dalle fortissime <strong>di</strong>ffidenze<br />
reciproche. Isacco fece arrestare degli ambasciatori crociati, un fatto inau<strong>di</strong>to, e rinnovò il<br />
trattato con il Sala<strong>di</strong>no, facendo inorri<strong>di</strong>re i Crociati. Che del resto, dal canto loro avevano<br />
stipulato un trattato con il sultano <strong>di</strong> Iconio... Fatto sta che le truppe romee cercarono in<br />
ogni modo, invano, <strong>di</strong> contrastare l'avanzata crociata, facendosi anche sconfiggere alle<br />
porte <strong>di</strong> Filippopoli, <strong>di</strong> cui era duca lo stesso Niceta Coniata, e che presto venne occupata.<br />
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