COPERTINA 179.indd - Intimo Piu' Mare

Enrico Pravettoni
(Lormar).
Sotto, Sabrina Tonti
(Gruppo Intimo Italiano).
come catene di negozi e grosse superfici,
che fanno del prezzo il loro
argomento principale per interessare
il consumatore e contro i quali i negozi
specializzati solo con la strategia del
prezzo non possono competere, ma
puntano invece alla diversificazione
dell’offerta proponendo ai consumatori
prodotti di qualità, di maggiore comfort
ed esclusivi a un prezzo adeguato”.
“La richiesta di prodotti a prezzi
più bassi da parte dei nostri clienti
c’è sempre stata e devo dire che
da parte nostra c’è stata nell’ultimo
anno più attenzione a questo aspetto
del mercato - aggiunge Sergio Levato
(Palmers Lejaby Italy) - Ma alla fine
la vera domanda, per noi che siamo
specializzati nella produzione di reggiseni con coppe differenziate,
si è finalizzata sempre verso i clienti che chiedono un prodotto con
una buona qualità dei tessuti e un’alta vestibilità; richiesta che non
è semplice soddisfare con un prezzo basso”.
Anche Luisa Montorfano (GPM) sostiene che effettivamente il
negozio cerca sempre di avere un prezzo basso, ma comprende
anche, per quanto riguarda le loro collezioni, che con la qualità
elevata il prezzo non può essere inferiore.
“Certamente c’è una maggiore attenzione al prezzo rispetto al
passato - spiega Elisabetta Balli Muratori (Le Bonitas) - Ma noi
abbiamo da sempre nelle collezioni un ampio range di prezzi e
il cliente ha la possibilità di orientare la sua scelta in base al suo
gusto e alla sua disponibilità”.
“In quest’ultimo anno il panorama del dettaglio specializzato è decisamente
mutato sia in termini di ricerca dei prodotti che nell’ambito
di una più mirata segmentazione della fascia prezzi - aggiunge
Davide Mocca (Linclalor) - Oggi è più che mai importante fornire
al cliente il giusto servizio e un tangibile supporto anche nel rispondere
positivamente alle reali esigenze di linee in una fascia
prezzo più veloce che offra maggiori margini per il punto vendita,
soprattutto nell’intimo”.
Secondo Sabrina Tonti (Gruppo Intimo Italiano) il mercato ha bisogno
di intercettare una fascia di prezzo in linea con le proposte che
arrivano dalle catene. E senza rinunciare al core business di livello
più alto è necessario poterle proporre ai negozi.
“È una vera e propria esigenza di mercato - aggiunge Jerry Tommolini
(Agogoa) - La fascia di consumatrici disposta ad acquistare
un capo a un prezzo superiore ai 200 euro non esiste quasi più,
non solo per la crisi ma anche per un cambiamento nel gusto e
nello stile. Noi l’abbiamo capito per primi uscendo con una linea
più sobria, volutamente senza eccessi, non per una questione
economica ma per una scelta stilistica. Nonostante io sia stato il
primo a proporre un costume da bagno in chiave couture, sono
stato anche il primo a capire che quest’epoca è verso il tramonto”.
Da sempre la politica di Pielle è quella di offrire dei prodotti con
un rapporto qualità-prezzo interessante oltre che una scelta ampia
di proposte e linee perché i negozianti trovino comunque il prezzo
più adatto per il loro punto vendita.
“In seguito alla crisi nel 2008 il mercato USA ha richiesto molta
sensibilità a livello prezzi in particolar modo per le collezioni moda
e quelle di corsetteria - commenta Guido Campello (Cosabella)- Il
prodotto basico invece ha mantenuto senza sforzo il suo livello di
prezzi anche durante la crisi. Nell’autunno 2009, notando anche
in Europa gli stessi sintomi della crisi e
le stesse richieste, abbiamo deciso di
introdurre Cosabella Amore anche sul
mercato europeo. L’esigenza di un’offerta
più competitiva nelle collezioni moda ci
ha permesso, con l’introduzione di questa
linea, di rispondere non solo a una richiesta
immediata del mercato ma anche di
penetrarne un segmento nuovo che ora
con la ripresa del mercato americano, si
sta dimostrando un’eccellente opportunità
di crescita e di maggiore distribuzione del
marchio Cosabella”.
“Il prezzo più basso in assoluto è una
battaglia persa in partenza per noi che
ci rivolgiamo ai negozi indipendenti - aggiunge
Fabio Micheli (Imec) - Quello che
è cambiato è il cliente che si pone davanti
al prezzo finale domandandosi se il consumatore
sia disposto a spendere quella
cifra per un reggiseno, una mutanda, un costume o un pigiama”.
Avete perso dei clienti a causa esclusivamente del fattore
prezzo?
In linea di massima nessuno ha perso clienti a causa del fattore
prezzo. Chi li ha persi dichiara sia tutto limitato ai punti vendita che
si collocano in una fascia di mercato diversa dal target.
“Per quanto riguarda i costumi i nostri volumi di vendita sono
aumentati in percentuale maggiore sulle linee più alte di prezzo!
- afferma Andrea Marchetti (Intima Moda) - Nella corsetteria, tutto
sommato, non abbiamo notato variazioni di rilievo. Nella lingerie
c’è stato uno spostamento dei volumi dalle linee più costose a
quelle di fascia prezzo inferiore”.
I clienti Calvin Klein conoscono e apprezzano le collezioni e per
questo non basano la loro scelta solo sul fattore prezzo. Anche i
clienti importanti Ritratti non valutano determinante il fattore prezzo.
“Sono abituati a lavorare con marchi di livello e prezzo medio-alto,
privilegiano la qualità del prodotto rispetto a un vero problema di
prezzi - commenta Paolo Parietti - Sicuramente il fattore prezzo è
sentito dal cliente di fascia media, che necessita di una continua
corsa al prezzo più basso indipendentemente dalla qualità del
prodotto”.
L’offerta di Maryan Beachwear Group con quattro collezioni mare
(Maryan Mehlhorn, Charmline, Lidea e Watercult) dà un’ampia