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COPERTINA 179.indd - Intimo Piu' Mare

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nchiesta<br />

Silvana Longa - Triumph International<br />

Paolo Gallitto - Aubade Italia<br />

Paolo Cinelli - Giesse<br />

Pietro Antonio Albano - Gizeta Calze<br />

qualcosa di visual merchandising -<br />

sostiene Sabrina Tonti - Ma in realtà<br />

ci sono due approcci diversi. Da<br />

parte nostra abbiamo la volontà di<br />

intercettare nuove esigenze di mercato.<br />

E una non pregiudica l’altra.<br />

Per questo stiamo lanciando Pepita<br />

Kiss, una sorta di appendice alla<br />

collezione principale che risponde<br />

a questa nuova idea”.<br />

La diversificazione delle fasce di prezzo è una delle strade che<br />

stanno percorrendo in molti.<br />

“È importante avere sempre un entry price, il prezzo d’ingresso<br />

della serie più economica, all’interno di una collezione - spiega<br />

Elena De Gradi (Branded Apparel Italia) - È fondamentale come avere<br />

un top di gamma. Nel momento in cui strutturiamo una collezione<br />

siamo attenti ai posizionamenti di prezzo, cercando di coprire tutti<br />

i segmenti. Seguiamo un po’ le regole dei grandi retailer”.<br />

“Proponendo collezioni articolate esistono diverse fasce di prezzo<br />

tra le quali il cliente decide di fare le proprie scelte - conclude Fabio<br />

Micheli (Imec) - Un dato certo è che vendiamo meno pezzi ma a<br />

prezzi più alti e quindi il cliente sceglie capi a valore aggiunto”.<br />

Ma ci sono anche voci provocatorie come quella di Silvano Cesaro<br />

(Barbara Italia).<br />

“Il problema non è il prezzo ma tutto quello che gira intorno alle<br />

ragioni di quel prezzo - sostiene - Oggi la donna può anche spendere<br />

quel prezzo ma deve trovare qualità eccellente , servizi nuovi, messaggi<br />

chiari e diversi. Solo così può venire attratta all’acquisto. Oggi<br />

stiamo prendendo in giro le consumatrici. Loro se ne sono accorte<br />

e ci stanno lasciando. Se le boutique non vendono è colpa di tutti<br />

noi: aziende, commercianti, rappresentanti e anche di voi editori.<br />

Dobbiamo rinnovarci tutti e solo a quel punto ritroveremo un<br />

settore sano e affidabile”.<br />

Quanto viene valutata la qualità in relazione al prezzo?<br />

Come afferma Luisa Montorfano (GPM) il rapporto qualità-prezzo<br />

è sicuramente fondamentale. E per certi brand è addirittura più<br />

importante la qualità del prezzo. Fondamentale secondo Elisabetta<br />

Balli Muratori (Le Bonitas) che la qualità e il made in Italy siano<br />

coerenti e proporzionali al prezzo.<br />

“La consumatrice per i prezzi che paga nel multimarca necessita di<br />

qualità e made in Italy - aggiunge Paolo Parietti - Molti negozianti<br />

durante la scelta dei campionari esigono la certezza che i capi<br />

siano prodotti in Italia”.<br />

Non è un caso quindi se la collezione Tatà sarà prodotta esclusivamente<br />

in Italia.<br />

“Quando c’’è qualità, il prodotto è ricercato, ha contenuto moda<br />

diventa l’alternativa valida alle proposte basic delle catene -<br />

aggiunge Sabrina Tonti - Si deve puntare a creare collezioni<br />

ancora più belle. Collezioni di ricerca artigianale, curate<br />

come tendenza, più ricche e più preziose. Le consumatrici<br />

attente ci sono”.<br />

La qualità anche per i clienti di Grazia ‘lliani è ancora<br />

molto valutata.<br />

“Il prezzo basso sul mercato oggi è talmente basso che<br />

aziende come la nostra che producono in Italia non possono<br />

permettersi di perseguire - spiega Caterina Chiesi - Tanto<br />

che si è quasi creato un mercato parallelo dove la qualità non è più<br />

incisiva. Ma non è il nostro mercato. Ora si tratta solo di vedere se<br />

ci sarà un’armonizzazione tra queste diverse offerte e la domanda”.<br />

Più si alza il prezzo più la qualità deve essere evidente e viene<br />

presa in considerazione.<br />

“Come si alza il posizionamento immediatamente viene controllata<br />

l’origine del prodotto - aggiunge Patrizia Giangrossi - E anche la<br />

qualità di confezione e il materiale utilizzato”.<br />

“In generale il mercato e i consumatori sono sempre più attenti al<br />

famoso rapporto qualità-prezzo - spiega Enzo Tatti - Se spendono<br />

vogliono essere sicuri di spendere bene i loro soldi e in modo soddisfacente,<br />

per un prodotto che possa durare nel tempo e che gli<br />

offra delle garanzie. Ovviamente i negozianti a loro volta, valutano<br />

con maggiore attenzione se il prezzo dei prodotti è coerente e<br />

motivato dalle caratteristiche complessive dell’offerta”.<br />

“Per anni i consumatori hanno acquistato prodotti senza badare<br />

allla qualità ma solo in funzione del brand - commenta Marcello<br />

Dolcini - Oggi la scelta è più ragionata grazie a una maggiore cultura<br />

e conoscenza da parte di chi acquista (sia trade che consumer)”.<br />

“Il cliente attento alla qualità e al servizio controlla anche i costi<br />

anche se il prezzo non diventa una discriminante - dice Lucio Lembo<br />

- Comunque il rapporto deve essere sempre il linea con l’offerta”.<br />

“Il prezzo è una componente, la capacità di chi realizza prodotti è<br />

quella di ottenere capi che in presentazione creino un’aspettativa<br />

di prezzo maggiore rispetto a quella reale - aggiunge Luca Bazoni<br />

(CSP International Fashion Group) - In pratica vendere lusso a<br />

prezzo accessibile”.<br />

Secondo Paolo Gallitto (Aubade Italia) la qualità è importante ma<br />

si accompagna sempre a vestibilità, originalità e alla scelta di<br />

rappresentare un capo fatto su misura per chi lo sceglie. Sicuramente<br />

dev’esserci coerenza tra i prodotti che si propongono e<br />

il posizionamento, per non creare confusione nei consumatori.<br />

“Possono intervenire barriere invalicabili e variabili da individuo<br />

a individuo, da negozio a negozio - commenta Rinaldo Ambrogio<br />

- Dalla qualità percepita del prodotto, dal marchio e dal proprio<br />

potere d’acquisto”.

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