Scarica l'opuscolo - Diocesi di Brescia
Scarica l'opuscolo - Diocesi di Brescia
Scarica l'opuscolo - Diocesi di Brescia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Davanti all’esempio<br />
non è possibile tentare<br />
interpretazioni.<br />
Semmai si cercherà<br />
<strong>di</strong> attenuare la forza<br />
del comandamento ma,<br />
nel profondo del cuore,<br />
si sarà certi <strong>di</strong> non aver<br />
compiuto tutto quanto<br />
andava fatto.<br />
La comunità <strong>di</strong> Cristo<br />
ha senso quando accetta<br />
che il suo compito è<br />
quello <strong>di</strong> amare fino<br />
in fondo e <strong>di</strong> compiere<br />
questo amore così come<br />
ha fatto Lui: ribaltando,<br />
cioè, i criteri<br />
<strong>di</strong> rispettabilità<br />
del maestro per assumere<br />
i panni del servo.<br />
E questo per in<strong>di</strong>care che<br />
il vero insegnamento,<br />
la vera cattedra è quella<br />
dove chi è maestro<br />
è al servizio e sta<br />
in ginocchio davanti<br />
agli altri.<br />
Solo così la comunità<br />
ha senso: perché sta<br />
nel solco <strong>di</strong> Colui<br />
che l’ha costituita.<br />
E solo così la comunità<br />
non perde la sua identità:<br />
il servizio ha un motivo,<br />
ed è l’amore<br />
agli altri così come l’ha<br />
insegnato Cristo.<br />
Non è soccorso<br />
umanitario, non è<br />
sostituzione: è riconoscere<br />
nell’altro il motivo<br />
per il quale si è comunità.<br />
E comunità <strong>di</strong> Cristo.<br />
Il senso<br />
della comunità<br />
Lavanda dei pie<strong>di</strong><br />
olio su tavola, 32x48 c m<br />
Paolo da Caylina il Giovane<br />
(<strong>Brescia</strong> 1485c a-1545c a)<br />
<strong>Brescia</strong>,<br />
Santuario <strong>di</strong> Sant’Angela Merici<br />
(già Sant’Afra)<br />
La tavola fa parte della predella del polittico realizzato<br />
per l’antica chiesa <strong>di</strong> Sant’Afra verso gli<br />
anni Trenta del Cinquecento.<br />
Il polittico, molto articolato, raffigura nella tavola<br />
centrale il Compianto sul Cristo morto, e nelle due<br />
altre tavole della predella la Flagellazione e il Noli<br />
me tangere. A completamento sono stati raffigurati,<br />
oltre a una piccola Annunciazione, due Angeli<br />
in adorazione dell’Eucaristia e i Santi Faustino<br />
e Giovita, Felice e Faustino vescovi. La pittura <strong>di</strong><br />
Paolo da Caylina in questo polittico è giunta alla<br />
piena maturità: si notano apporti da Moretto e da<br />
Romanino e non mancano riferimenti alla lontana<br />
al Foppa e al Civerchio. L’artista amalgama tutti<br />
questi apporti nel suo stile dolce e semplificato.<br />
La vivacità specialmente delle scenette minori della<br />
predella mostrano la sua capacità calligrafica e,<br />
insieme, una vena quasi popolare che dà alla scena<br />
un piglio narrativo facile e gustoso.<br />
Lontano dall’intensità drammatica dei maggiori<br />
del Rinascimento bresciano, Paolo da Caylina<br />
il Giovane si <strong>di</strong>mostra buon illustratore <strong>di</strong> scene<br />
sacre trattate con garbo e schiettezza.<br />
Agostino, De Civitate Dei, XIX, 17.<br />
Questa città del cielo, mentre è esule in cammino sulla terra, accoglie citta<strong>di</strong>ni da tutti i popoli e aduna<br />
una società in cammino da tutte le lingue. Anche la città del cielo in questo suo esilio trae profitto dalla<br />
pace terrena, tutela e desidera, per quanto è consentito dal rispetto per il sentimento religioso, l’accordo<br />
degli umani interessi nel settore dei beni spettanti alla natura degli uomini soggetta al <strong>di</strong>venire e subor<strong>di</strong>na<br />
la pace terrena a quella celeste. Ed essa è veramente pace in modo che unica pace della creatura<br />
ragionevole dev’essere ritenuta e considerata l’unione sommamente or<strong>di</strong>nata e concorde <strong>di</strong> avere Dio<br />
come fine e l’un l’altro in lui. La città del cielo, mentre è esule in cammino nella fede, ha questa pace e<br />
vive onestamente <strong>di</strong> questa fede, quando al conseguimento della sua pace eterna subor<strong>di</strong>na ogni buona<br />
azione, che compie verso Dio e il prossimo, perché la vita della città è essenzialmente sociale.