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Scarica l'opuscolo - Diocesi di Brescia

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Può essere visto solo<br />

in prospettiva: la<br />

comunità reale non può<br />

che proiettarsi sulla<br />

comunità definitiva.<br />

Questo solo è il volto<br />

vero della comunità.<br />

Pensare che la comunità<br />

presente, quella che,<br />

concreta, realizza più<br />

o meno perfettamente<br />

la regola <strong>di</strong> Cristo,<br />

sia il volto vero della<br />

comunità <strong>di</strong> Cristo è<br />

vedere parzialmente.<br />

Il volto della comunità<br />

è il volto vero<br />

solo quando è estensivo,<br />

quando, cioè,<br />

abbraccia l’esperienza<br />

delle comunità storiche<br />

e si orienta verso la<br />

comunità che vedrà<br />

faccia a faccia il suo<br />

Signore.<br />

La comunità storica<br />

abbozza solo questo<br />

volto in attesa del<br />

perfezionamento che<br />

non sarà suo ma, come<br />

sempre nella <strong>di</strong>namica <strong>di</strong><br />

Dio, darà dono gratuito<br />

del Suo amore.<br />

Compito della comunità<br />

è plasmarsi<br />

secondo la <strong>di</strong>namica<br />

dell’amore concreto<br />

ma scorgendo in esso<br />

il riflesso del volto<br />

<strong>di</strong> Cristo.<br />

Fare a Lui è fare<br />

al fratello.<br />

Per imparare ad essere<br />

a sua somiglianza.<br />

Il volto<br />

della comunità<br />

Il Para<strong>di</strong>so<br />

affresco<br />

Gaetano Cresseri<br />

(<strong>Brescia</strong> 1870-1933)<br />

Nave, Chiesa Parrocchiale<br />

All’inizio del Novecento sono molte le chiese<br />

bresciane, specialmente quelle costruite<br />

nel XVIII secolo, che vengono completamente<br />

decorate secondo un gusto eclettico,<br />

debitore al Liberty e al Neobarocco.<br />

Anche la Parrocchiale <strong>di</strong> Nave è interessata<br />

da questi lavori <strong>di</strong> rilettura in senso<br />

neosettecentesco. Per il più vasto degli affreschi,<br />

quello della cupola, viene chiamato il maggiore<br />

degli artisti bresciani del tempo,<br />

Gaetano Cresseri, maestro in<strong>di</strong>scusso<br />

nell’affresco, grande decoratore <strong>di</strong> chiese<br />

e palazzi. Intrapresi nel 1930 i lavori <strong>di</strong><br />

affrescatura della cupola terminarono nel 1932.<br />

Cresseri raffigurò, secondo il gusto dell’epoca,<br />

la gloria <strong>di</strong> Cristo re dell’universo:<br />

al centro, sopra le nubi e avvolto <strong>di</strong> luce sta il<br />

Cristo attorniato da una schiera <strong>di</strong> angeli e santi.<br />

Nel giro più esterno sono invece raffigurati<br />

uomini e donne dei <strong>di</strong>versi continenti.<br />

L’influsso della pittura settecentesca,<br />

specialmente del Tiepolo, è evidente.<br />

Qui Cresseri, superando anche le <strong>di</strong>fficoltà<br />

prospettiche imposte dallo scorcio,<br />

dà un esempio magistrale della grande<br />

decorazione novecentesca bresciana.<br />

Agostino, De Civitate Dei, XIX, 20.<br />

Il sommo bene della città <strong>di</strong> Dio è la pace eterna definitiva, non quella attraverso la quale i mortali passano col<br />

nascere e il morire, ma quella in cui gli immortali rimangono senza alcuna soggezione ai contrari. Chi dunque<br />

può negare che quella vita è sommamente felice e nel confronto non giu<strong>di</strong>ca sommamente infelice questa che<br />

trascorre nel tempo anche se è colma dei beni dell’anima, del corpo e del mondo esteriore? Ma chiunque la<br />

giu<strong>di</strong>ca in maniera da riferire il suo scorrere al fine <strong>di</strong> quella vita che ama con grande ardore e che spera con<br />

grande fiducia, non assurdamente si può considerare felice anche in questo tempo <strong>di</strong> quella speranza anziché<br />

<strong>di</strong> questa vicenda. La vicenda presente senza la speranza è una falsa felicità e una grande infelicità. Difatti<br />

non ha esperienza dei veri beni dell’anima poiché non è vera saggezza quella la quale, nelle azioni che giu<strong>di</strong>ca<br />

con la prudenza, compie con la fortezza, frena con la temperanza, <strong>di</strong>stribuisce con la giustizia, non orienta la<br />

propria scelta a quel fine in cui Dio sarà tutto in tutti, in un’eternità certa e in una pace definitiva.

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