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a
ATTUALITÀ
(chiaramente vietate dai codici legislativi e deontologici)
possono essere previsti all’interno
di questi sistemi informativi; invece, ampia apertura
ad un servizio di utilità sociale, prodotto
senza finalità di lucro e basato su un supporto
orientativo sanitario che abbia la finalità di indirizzare
l’utente senza alcun carattere vincolante,
nei confronti di un idoneo percorso diagnostico-terapeutico:
lo stesso fruitore del servizio
dovrà poi essere consigliato verso la prosecuzione
de visu di un reale rapporto medico-paziente
di libera scelta.
Questo secondo sistema, anch’esso in continuo
divenire è probabilmente quello sul quale
si potrà lavorare per finalità di pubblico interesse
e per avvicinare un potenziale paziente
verso lo specialista più adatto.
Il rischio della
“diagnosi telematica”
Questo è probabilmente il rischio più alto in
materia di medicina telematica: molto spesso
difatti l’utente cerca attraverso internet una
“auto-diagnosi”: la ricerca di una visita virtuale
è quello che una corretta comunicazione medico-telematica
dovrà evitare: nulla può surrogare
il rapporto medico-paziente e qualsiasi servizio
di medicina telematica, sia tenuto da un
singolo medico che da un Istituto di Eccellenza
specialistica, non può andare oltre il cosiddetto
“orientamento medico specialistico telematico
non vincolante e mai sostituente un rapporto
medico- paziente reale”.
Chi c’è dietro un portale
di medicina telematica?
Alcuni fra i più importanti portali di medicina
telematica, sono costituiti da due sezioni parimenti
importanti per la buona riuscita del servizio
di medicina telematica:
1. un gruppo di professionisti medici, spesso
aventi alta professionalità, che dedicano parte
del loro tempo alle risposte dei cosiddetti
“consulti virtuali”
2. una organizzazione di specialisti informatici del
settore (esistono ad oggi specializzazioni informatiche
dedicate allo sviluppo di portali sulla
salute) alla costante ricerca dell’interfaccia più
utile e di facile accesso per l’utente
Per ottenere un risultato soddisfacente (aggiornamento
continuo dei consulti, verifica della
bontà dei contenuti, suddivisione dei consulti
per specialità etc.) è utile che queste due interfacce
collaborino fra loro.
Come verificare la bontà di
un servizio di medicina
telematica?
Un portale dedicato alla medicina telematica
ed all’orientamento sanitario all’utente, deve
rispondere a criteri chiari:
1. Trasparenza della fonte: seguendo i dettami
ministeriali sulla trasparenza, ogni singolo
professionista dovrebbe avere all’interno
del servizio cui dedica in modo inequivocabilmente
gratuito una pagina od uno spazio
dedicato ai propri dati personali e professionali
(riferimenti al conseguimento della Laurea,
della abilitazione all’esercizio della Professione
e ai dati di iscrizione all’Albo), al proprio
curriculum e ai propri recapiti personali
(ivi compresa l’imminente posta elettronica
certificata)
2. Linee guida per l’utente: ogni utente all’atto
della iscrizione al sito, dovrebbe accettare un
regolamento sulla tipologia di inserimento delle
proprie domande e sul rispetto dei canoni basilari
della cosiddetta “netiquette” (ricordiamoci
difatti che i contenuti della maggior parte dei
siti possono essere visionati da chiunque)
3. Regolamento per gli operatori : stabilito ad
oggi solitamente dagli stessi
4. Disclaimer chiari e visibili sulle finalità del
Servizio reso all’utenza (trasparenza, gratuità,
non vincolarità e non surrogabilità del rapporto
medico-paziente)
Come migliorare in linea
generale l’attendibilità di
questi servizi medici
telematici?
In qualità di componente del Consiglio Direttivo
dell’Ordine di Roma, debbo premettere che l’Ordine,
anche se ai fini delle autorizzazioni di pubblicità
medica, ha adottato una Direttiva sui
contenuti di massima di tali siti.
Sono allo studio del Consiglio Direttivo ulteriori
sistemi di informazione per i cittadini.
19 bollettino o.m.c. e o. di roma - n. 4/2009