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eE D I T O R I A L E D E L P R E S I D E N T E
Sanità del Lazio in bilico...
...tra rilancio vero
e bancarotta
La nostra Regione, a differenza di altre soprattutto
del nord Italia, sconta anni ed anni di non
efficace programmazione in campo sanitario. Il
sistema non è mai stato riprogettato a fronte
di una domanda di salute che andava di anno in
anno profondamente mutando (vedasi progressivo
allungamento della vita media e l’incremento
esponenziale di tutte le patologie cronico degenerative).
Il commissariamento determinato dall’enorme
“buco di bilancio” è storia recente.
Si discute in questo periodo di un nuovo Piano
Sanitario Regionale che ci auguriamo non
costituisca di fatto un razionamento ma una
vera e propria razionalizzazione, che ridisegni
in maniera appropriata l’offerta sanitaria sia in
campo ospedaliero che territoriale.
I nostri rappresentanti della Consulta delle
Società Scientifiche sono stati molto attivi ai
tavoli di consultazione regionale ed in piena
sintonia con noi, hanno presentato una serie di
proposte mirate alla riduzione degli sprechi ed
alla razionalizzazione dell’offerta sanitaria che
partissero però da alcune irrinunciabili linee
guida tra le quali:
tuazione di dismissione/riconversione, fondamentali
per non lasciare ampi territori ad
alta densità demografica privi di assistenza.
Sono anni che ci battiamo perché nel nostro
Paese e nella nostra Regione si torni a
privilegiare la meritocrazia. In tal senso si è
espresso nel recente passato anche il
Presidente Marrazzo per i criteri di nomina
dei Direttori Generali e dei Direttori di Unità
Operative Complesse.
E’ tempo che anche su questo aspetto si passi
dalle parole ai fatti, perché nessun Piano
Sanitario, per quanto bello, potrà essere
efficace se tutti coloro che vi operano non
verranno valutati esclusivamente per il merito.
Sono mesi, se non anni, che l’istituzione regionale
ha un atteggiamento a dir poco equivoco,
sia con l’istituzione ordinistica sia con i sindacati,
in merito alle modalità di autorizzazione
per l’esercizio dell’attività professionale di medici
ed odontoiatri. Dopo molte defaticanti riunioni
avevamo trovato e concordato un punto
di equilibrio fra le varie posizioni, puntualmente
disatteso nel regolamento e nella relativa circolare
di attuazione. Migliaia di medici ed odontoiatri,
- studio demografico/epidemiologico dell’Istat
aggiornato al 31/12/2008, per la corretta
valutazione della popolazione residente nel
Lazio
per colpe non loro, continuano ad esse-
re in situazioni di estrema difficoltà sia per le
vecchie che per le nuove autorizzazioni. È del
tutto evidente che una tale situazione provoca
- indici di performance adeguati per individuare
le strutture da dismettere/riconvertire
di fatto anche danni per l’assistenza ai cittadini
e che ci obbligherà a mettere in essere tutte le
- riqualificazione contestuale del territorio, con
particolare riguardo al potenziamento dell’assistenza
domiciliare, attualmente sottodimensionata
e delle cure intermedie con riferimento
all’attivazione ed al ruolo dei presidi territoriali
di prossimità
forme di protesta possibili.
Alla luce delle su esposte considerazioni sullo
stato della sanità nella nostra Regione, il rilancio
o la bancarotta dipenderanno da come, con
quanto coraggio e capacità politica, si affronteranno
i problemi indipendentemente dalle tattiche
- criteri di accreditamento che garantiscano
la qualità delle prestazioni a tutti i livelli con
controllo degli esiti
funzionali al consenso ad ogni costo so-
prattutto in vicinanza di periodi elettorali.
- monitoraggio e graduazione dei tempi di at- Mario Falconi
3 bollettino o.m.c. e o. di roma - n. 4/2009