Cardiologia negli Ospedali n° 192 Marzo / Aprile 2013 - Anmco
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A R e A c ARdiO c H i RURGi A<br />
Figura 2 - Anello mitralico incompleto in poli-tetra-fluoro-etilene (PTFE) impiantato da “trigono a trigono”.<br />
in funzione della patologia (Figura<br />
2). Le dimensioni utilizzate in tutti i<br />
pazienti sono state: 1) insufficienza<br />
mitralica ischemica= 62 mm; 2)<br />
insufficienza mitralica secondaria<br />
a “fibroelastic deficiency” (FED) =<br />
62 mm; 3) insufficienza mitralica<br />
secondaria a malattia di Barlow = 72<br />
mm; L’anuloplastica con emianello<br />
di dimensioni standard per l’<br />
insufficienza mitralica o tricuspidalica<br />
garantisce ottimi risultati a breve<br />
tempo. Tale strategia è gratificata<br />
da una semplificazione di utilizzo,<br />
riproducibilità, economicità e bontà<br />
dei risultati (Tabella 1). Un adeguato<br />
follow-up a distanza è necessario per<br />
definirne i limiti.<br />
Negli ultimi anni le tecniche di<br />
chirurgia riparativa sono andate<br />
progressivamente affinandosi, per<br />
cui in centri di particolare eccellenza<br />
i risultati di “outcome” favorevole<br />
a lungo termine sono stati riportati<br />
tanto in pazienti con lesioni del<br />
lembo posteriore, quanto in pazienti<br />
con lesioni complesse bilembo. Un<br />
fattore importante che condiziona la<br />
strategia adottata è l’esperienza dei<br />
singoli centri e la confidenza con le<br />
tecniche di riparazione chirurgica<br />
che induce per esempio in centri con<br />
minor volume di interventi riparativi<br />
a ricorrere alla sostituzione valvolare.<br />
In conclusione il trattamento<br />
chirurgico precoce, eseguito in centri<br />
di eccellenza con provata esperienza,<br />
sarebbe da preferire anche in pazienti<br />
con insufficienza mitralica severa<br />
asintomatici con caratteristiche<br />
che non incontrano le indicazione<br />
di classe I o IIa previsti dalle<br />
attuali linee guida, specie quando<br />
alcuni marcatori silenti attestano<br />
un danno cardiaco in evoluzione<br />
che precede la comparsa dei<br />
sintomi e quando le caratteristiche<br />
anatomiche della lesione mitralica<br />
lo consentono. Al contrario,<br />
particolare cautela andrebbe adottata<br />
nei pazienti anziani o nei casi in<br />
cui la coesistenza di molteplici<br />
comorbidità possa condizionare un<br />
rischio operatorio elevato e/o nei<br />
casi con caratteristiche anatomiche<br />
dell’apparato valvolare mitralico<br />
sfavorevoli. ♥<br />
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