Cardiologia negli Ospedali n° 192 Marzo / Aprile 2013 - Anmco
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c OMe eRAVAMO<br />
La Medicina del XV secolo<br />
continua la disciplina ippocratico<br />
- galenica formatasi<br />
nell’Europa occidentale nel Tardo<br />
Medioevo, ma allo stesso tempo si<br />
caratterizza per radicali innovazioni<br />
sul piano delle idee, della letteratura<br />
e dell’approccio all’indagine<br />
sulla Natura. L’Umanesimo e la<br />
diffusione della stampa hanno un<br />
profondo impatto. L’Umanesimo<br />
Medico, che comincia a prender<br />
forma nell’Italia settentrionale<br />
nell’ultimo ventennio del secolo,<br />
nella profonda convinzione che<br />
l’interpretazione fedele delle opere<br />
antiche fosse la chiave per una<br />
corretta conoscenza della teoria e<br />
per un adeguato esercizio della<br />
pratica medica, era caratterizzato<br />
dallo sforzo di recuperare integralmente<br />
e tradurre in latino i testi<br />
originali della Medicina antica e dal<br />
rifiuto di gran parte del passato più<br />
recente, in particolare delle auctoritates<br />
arabe, dei traduttori medievali<br />
e degli stessi magistri scolastici. Gran<br />
parte dell’erudizione medica<br />
s’impegna a fornire testi migliori<br />
attraverso edizioni critiche (emendationes)<br />
e sostituendo le versioni<br />
medievali arabo - latine con nuove<br />
traduzioni degli originali greci. A<br />
Firenze, in questo contesto, Cosimo<br />
de Medici istituisce nel 1444 la<br />
prima biblioteca medica italiana e<br />
nel 1478 vede la luce il De Medicina<br />
di Celso. Con l’invenzione della<br />
stampa, gran parte dell’estesa<br />
letteratura medica è divulgata in<br />
ripetute edizioni. A Venezia si<br />
fanno i primi esperimenti di<br />
xilografia a colore e viene pubblicato<br />
nel 1491 il primo testo anatomi-<br />
Niccolò Leoniceno (1428 - 1524), professore a<br />
Ferrara, Medico umanista<br />
co con illustrazioni, il Fasciculus<br />
Medicinae di Johannes Ketham. Una<br />
delle figure più influenti del<br />
periodo è Niccolò Leoniceno, al<br />
quale si devono alcune delle prime<br />
traduzioni di Galeno. Nel 1492<br />
pubblica De Plinii et plurium aliorum<br />
Medicorum in Medicina erroribus, in<br />
cui afferma con vigore la posizione<br />
umanistica secondo cui non solo gli<br />
autori arabi e i loro traduttori<br />
medievali, ma lo stesso naturalista<br />
romano Plinio fraintesero la nomenclatura<br />
botanica greca. La<br />
filologia umanistica tenta così di<br />
affinare il vocabolario tecnico per<br />
renderlo più preciso, considerando<br />
la confusione creatasi un serio<br />
problema pratico, in quanto<br />
l’ignoranza dei medici consentiva a<br />
farmacisti poco scrupolosi di<br />
operare sostituzioni illecite <strong>negli</strong><br />
ingredienti dei Medicinali (nihil<br />
novi sub sole…). In questo periodo,<br />
tuttavia, le opere arabo - latine<br />
continuano a essere stampate e<br />
lette per la loro utilità pratica e<br />
fanno la loro comparsa nuovi<br />
generi di letteratura scientifica. Gli<br />
scritti accademici rivelano una<br />
maggiore inclinazione a presentare<br />
informazioni derivate dall’esperienza<br />
personale dell’autore (Observationes).<br />
Il Medico fiorentino Antonio<br />
Benivieni (1443 - 1502) nel De<br />
abditis nonnullis ac mirandis morborum<br />
et sanationum causis descrive<br />
accuratamente le malattie insolite<br />
in cui si era imbattuto (tra cui casi<br />
di pericardite fibrinosa, definita cor<br />
villosum). Illustri medici hanno<br />
lasciato collezioni di Consilia, scritti<br />
sulla base dei problemi sanitari<br />
dell’epoca e della considerazione di<br />
casi particolari per soddisfare le<br />
esigenze di singoli mecenati o di<br />
gruppi selezionati di pazienti o<br />
lettori. Per esempio, Michele<br />
Savonarola (1385 - 1468), professore<br />
a Padova, fu autore di numerosi<br />
trattati di practica, di un manuale<br />
dietetico in volgare per Borso<br />
d’Este e del De Balneis et thermos<br />
naturalibus omnibus Italiae sique totius<br />
orbis proprietatibusque eorum, dove<br />
descrive le proprietà terapeutiche<br />
di alcune sorgenti d’acqua minerale.<br />
Bartolomeo da Montagnana,<br />
altro fecondo autore di Consilia,<br />
intravede il concetto di polmone<br />
cardiaco: segnala, infatti, la tosse<br />
come sintomo di malattia di cuore e<br />
la congestione polmonare passiva<br />
nell’insufficienza cardiaca. Anche<br />
se i nuovi testi di carattere più serio<br />
continuano a essere scritti in latino,<br />
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