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Lettere e frammenti - Galleria Agnellini Arte Moderna

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Ad agosto Villeglé inizia a redigere Lacéré Anonyme o Urbi & Orbi,<br />

dove argomenta la rilettura moderna dei miti tradizionali e l’ambiguità<br />

che essa comporta quando il colpo di fulmine diventa criterio di<br />

creazione. Inoltre Villeglé descrive come il suo collezionare i manifesti<br />

lacerati lo abbia fatto diventare lui stesso una “personalità lacerata”.<br />

Grazie alla mediazione del patafisico Noël Arnaud, il 20 ottobre<br />

Villeglé entra in contatto con Léo Malet (1909-1996), ex surrealista,<br />

romanziere, nonché il padre del personaggio di Nestor Burma<br />

(detective privato). Già negli anni trenta Malet si era immaginato<br />

una forma di “décollage direzionato” per realizzare oggetti “psicoatmosferici-anamorfici”.<br />

Con l’intenzione, non poco maliziosa, di stilare il catalogo ragionato<br />

dell’opera dell’Oberdada Johannes Baader (1875-1954), il 9<br />

novembre 1968 Villeglé incontra Carola Giedion-Welcker al Café<br />

Odéon di Zurigo. In seguito, dopo la pubblicazione di un articolo<br />

sulla rivista “Leonardo”, farà visita a César Domela (22 aprile 1969),<br />

a Raoul Hausmann (17 maggio), a Herta Wescher (29 maggio), a<br />

Poupart-Lieussou (7 giugno) e a Jefim Jef Golyschev (16 giugno).<br />

Le mostre del nouveau réalisme e della pop art – primi bilanci dell’attività<br />

artistica degli anni sessanta – e, in seguito, quelle del décollage si<br />

susseguono a La Haye, Vienna, Berlino, Krefeld, Anversa e Milano.<br />

28 febbraio 1969. Nixon fa visita a De Gaulle. Sulle pareti di un corridoio<br />

della metropolitana Villeglé vede le tre frecce del vecchio Partito<br />

socialista, la croce gaulliana, la svastica nazista, la croce celtica<br />

inscritte nella “O” dei movimenti Jeune Nation, Ordre Nouveau,<br />

Occident ecc. E ancora, le tre frecce dinamiche, timoniere e pavloviane<br />

di Serge Tchakhotine a indicare, senza altro commento, il<br />

nome del presidente americano.<br />

6-7 maggio. In occasione della manifestazione Liberté de parole,<br />

organizzata da J.J. Lebel, il primo grafismo socio-politico viene esposto<br />

al Théâtre du Vieux-Colombier. Poco tempo dopo sarà pubblicato<br />

dagli editori milanesi ed esposto assieme a una “valigia nouveau<br />

réaliste”.<br />

Agosto 1970. Inizia la redazione del catalogo ragionato dell’opera di<br />

Villeglé. Tra il 1983 e il 1988, ad occuparsi del catalogo sarà Françoise-Julie<br />

Piriou, allora studentessa all’Università dell’Alta Bretagna,<br />

sotto la direzione di Jean-Marc Poinsot.<br />

Ottobre-novembre. Decimo anniversario del nouveau réalisme alla<br />

Galerie Mathias Fels (Parigi) e Rotonda di via Besana (Milano).<br />

Il critico Otto Hahn (1935-1996) pubblica sulla rivista “VH 101”,<br />

n. 3, alcuni brani tratti dal Lacéré Anonyme con il titolo Le flâneur<br />

aux palissades de la manifestation spontanée.<br />

Prima acquisizione ufficiale in Francia di un’affiche di Villeglé ad<br />

opera del Fonds National d’Art Contemporain.<br />

1971-1972. Staatsgalerie di Stoccarda: prima esposizione museale<br />

interamente dedicata alle affiches lacerate. La prefazione del catalogo<br />

è di Johannes Cladders, futuro direttore del Musée de Mönchengladbach,<br />

il quale, in occasione dell’inaugurazione del museo – nel<br />

1981 – dedicherà una sala alle opere dei tre affichistes parigini. Carl<br />

André realizza il pavimento della sala.<br />

Retrospettiva di Villeglé al <strong>Moderna</strong> Museet di Stoccolma e al<br />

Museum Haus Lange di Krefeld.<br />

Mostre personali a Colonia: da Michael Werner e alla Galerie Der<br />

Spiegel, diretta da Eva (1913-1988) e Hein Stünke (1913-1994).<br />

1974. Preannunciando la pubblicazione della prima versione del Lacéré<br />

Anonyme o Urbi & Orbi da parte del Musée National d’Art Moderne<br />

(luglio 1977), Villeglé ne anticipa alcuni brani sulle riviste “Apeïros”<br />

e “Alfabeta”, e nella collana “Poquettes volantes” del “Daily Bull”.<br />

Alla fine dell’anno inizia la realizzazione del film d’animazione Un<br />

mythe dans la ville (29 min., colori, 16 mm). La colonna sonora<br />

(Couper n’est pas jouer, 1969) è di Bernard Heidsieck.<br />

Previa autorizzazione dell’artista, Villeglé utilizza la locandina di una<br />

mostra che Jean Dubuffet farà affiggere, nell’aprile del 1976, nei<br />

quartieri Halles-Beaubourg-Marais, e un “libro impubblicabile”<br />

commissionato appositamente a Denise A. Aubertin.<br />

1976-1977. Villeglé partecipa alla mostra itinerante Panorama de<br />

l’art français 1960-1975, organizzata dall’AFAA (Association Française<br />

d’Action Artistique) e presentata ad Atene, Ankara, Istanbul,<br />

Teheran, Baghdad, Damasco, Tel Aviv, Tunisi, Rabat e Algeri.<br />

1976-1981. Villeglé partecipa alle mostre Beautés volées al Musée<br />

d’Art et d’Industrie di Saint-Etienne, Paris-New York al Centre<br />

Georges Pompidou di Parigi, Dufrêne et Villeglé, affiches lacérées al<br />

Centre Noroît di Arras, Bryen éclaté a Nantes, Paris/Paris 1937-1957<br />

al Centre Pompidou, West-Kunst 1939-1970 a Colonia.<br />

In occasione della seconda esposizione del gruppo degli affichistes<br />

alla Galerie Mathias Fels di Parigi (marzo-aprile), Villeglé redige il<br />

testo in catalogo Commémoration de la loi du 29 juillet 1881.<br />

Michel Lancelot (1938-1996) dedica a Villeglé la trasmissione televisiva<br />

Loi du 29 juillet 1881, Villeglé (realizzazione Georges Paumier,<br />

produzione Antenne 2, 20 min., colori, 16 mm).<br />

Gennaio 1982. Les présidentielles 81 vues par Villeglé, Centre d’Art<br />

Contemporain J. & J. Donguy, rue de la Roquette, Parigi.<br />

Febbraio-giugno. Guérilla des écritures: vari interventi su aree riservate<br />

all’affissione nelle città di Rennes e Parigi (con la collaborazione<br />

di Art Prospect, Bretagna).<br />

Aprile 1985. Villeglé è a Rennes per commemorare il centenario dei<br />

primi scritti “ontogenici” di Jarry e della creazione di Ubu. Per celebrare<br />

l’anniversario del Retour de l’Hourloupe (alias Bosse-de-nage)<br />

vengono organizzate due mostre: la prima, alla Maison de la Culture,<br />

è presentata da Bernard Lamarche-Vadel (1949-2000); la seconda<br />

(Les affichistes selon Villeglé), alla Galerie Art & Essai dell’Università<br />

di Villejean, è presentata da Béatrice Salmon.<br />

Luglio. Villeglé monta nuovamente su telaio, per esporli nell’ottobre<br />

seguente, due affiches già presentate alla seconda Biennale des Jeunes<br />

di Parigi (1961) e rimasti in deposito per ventiquattro anni: uno<br />

sarà acquistato nel 1987 da Claude Fournet per il Musée d’Art<br />

Moderne et Contemporain di Nizza; l’altro, intitolato Carrefour<br />

Sèvres-Montparnasse (3,19 x 8,10 metri), sarà esposto prima nella<br />

retrospettiva Les nouveaux réalistes (Parigi, Mannheim e Winterthur)<br />

e in seguito al Magasin di Grenoble (1988), alla Kunstmarkt di<br />

Colonia (1989), al MoMA di New York (High and Low, 1990), al<br />

Ludwig Museum di Colonia (nella mostra Pop Art) e al Centro de<br />

<strong>Arte</strong> Reina Sofía di Madrid nel 1992, al Centre Pompidou di Parigi<br />

(Les années pop) nel 2001.<br />

Villeglé crea un vero e proprio gruppo finanziario per realizzare il<br />

primo volume del catalogo ragionato della sua opera, che viene pubblicato<br />

in occasione della mostra La peinture dans la non-peinture<br />

(Nizza, dal luglio 1988; Tolosa, ottobre 1988; Colonia, 1989).<br />

1989. Valérie Villeglé dà vita al Secrétariat Jacques Villeglé, un organo<br />

preposto all’informatizzazione degli archivi e alla redazione del<br />

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