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La TOSCANA - Gennaio 2014

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C’è un codice dell’anima che non conosce differenze di genere o di appartenenza<br />

perché risponde ad un insopprimibile bisogno di bellezza intesa non in<br />

senso estetico ma come pienezza del vivere. Allo stesso modo, c’è un codice<br />

del corpo che occorre conoscere e rispettare affinchè sia tempio del nostro<br />

spirito ed elemento<br />

che ci fa essere parte<br />

di un tutto, di un solo<br />

grande respiro universale.<br />

Ritroviamo entrambi<br />

questi aspetti<br />

nelle sue sculture,<br />

come confermano le<br />

pagine del catalogo<br />

che documenta una<br />

delle ultime mostre<br />

fiorentine dal titolo<br />

Il sacro fuoco, 2009, terracotta policroma, cm. 35x15<br />

“AΓAΠΩ”, parola<br />

greca che racchiude,<br />

tra l’alfa e l’omega, il<br />

concetto di amore. Tutto ha inizio e fine con il sentimento amoroso che ci fa<br />

sentire l’altro, il nostro simile, non come un estraneo ma come una parte importante<br />

di noi stessi. Se non fossimo mossi dall’amore, nota l’artista greca,<br />

difficilmente potremmo dare significato e valore alle nostre vite, né potremmo<br />

avviare quel percorso di conoscenza e riappropriazione del daimon che ci rende<br />

unici e irripetibili. Un percorso che parte dal recupero della capacità di<br />

‘sentire’ e di ‘sentirsi’, cioè calarsi in se stessi per aprirsi più compiutamente<br />

al mondo, prosegue con la presa d’atto delle fragilità che agitano il nostro<br />

vissuto (Che volto hanno i miei demoni, Paura tristezza) e si conclude, dopo<br />

essersi riappropriati dello spirito (Rinascere come spirito) e del corpo (L’universo<br />

del corpo), con un atto d’amore e di fiducia verso la realtà che ci circonda. Il<br />

verso poetico suggella la scelta dell’amore come unica chiave di lettura della<br />

vita e apertura incondizionata verso l’altro: “<strong>La</strong> fiducia - scrive Paraskevi - è<br />

qualcosa di dimenticato in una mano minuscola / E resta sempre lì / pronta a<br />

restituirci / quello che abbiamo perso / nel corso della vita”.<br />

Tra i prossimi appuntamenti espositivi si ricorda la personale dal titolo <strong>La</strong> Kore<br />

e l’Anima che si terrà, dall’1 al 12 febbraio, nella storica sede del Gruppo Donatello<br />

in via degli Artisti a Firenze.<br />

Rinascere, terracotta policroma, cm. 35x20<br />

Paraskevì Zerva, scultrice e poetessa greca, risiede<br />

da diversi anni a Firenze. È laureata in<br />

Lingua e Letteratura Inglese e Americana. Diplomata<br />

in danza classica (R.A.D), lavora come insegnante<br />

di Danza Movimento Creativo (metodo Garcia-Plevin) e<br />

istruttrice di Pilates (Pilates International Network). Da<br />

tanti anni scrive e pubblica poesie in riviste letterarie e<br />

antologie sia greche che italiane. <strong>La</strong> sua formazione artistica<br />

ha avuto inizio in Grecia tra il 1995 e il 1997, dove ha<br />

frequentato un corso di pittura a olio tenuto da pittori olandesi<br />

residenti a Corfù. In Italia, più precisamente a Firenze,<br />

ha frequentato un corso di disegno presso l’Associazione<br />

Istituto Internazionale di Pittura e Disegno di Tiziano Bonanni<br />

e per cinque anni ha seguito i corsi del laboratorio di<br />

scultura Ellittica con sede a Calenzano. Attualmente frequenta<br />

il laboratorio di disegno del nudo presso lo studio di<br />

pittura e disegno di Charles Cecil. Dal 2013 frequenta la<br />

Fondazione il Bisonte per apprendere l’arte dell’incisione.<br />

Dal 2006 si dedica in maniera continuativa alla scultura,<br />

seguendo i corsi della scultrice contemporanea Amalia<br />

Ciardi Duprè, nel cui studio - galleria ha presentato, il 20<br />

settembre 2013, la sua prima personale di scultura e poesia<br />

dal titolo ΑΓΑΠΩ (AMO), Dall’Alfa all’Omega. Nell’ottobre<br />

dello stesso anno, la seconda mostra personale dal<br />

titolo <strong>La</strong> sacra danza dell’essere nel Castello dell’Acciaiolo<br />

di Scandicci. Nell’aprile 2013, presso la Biblioteca dell’Isolotto<br />

a Firenze, realizza la mostra interattiva di scultura fotografata<br />

dal titolo ΑΓΑΠΩ, AMO, proponendo un itinerario<br />

poetico e visivo che la porta ad interagire con il pubblico.<br />

A dicembre dello stesso anno riceve a Palazzo Vecchio<br />

il prestigioso Fiorino d’Argento nell’ambito del concorso<br />

Premio Firenze Europa - Mario Conti con l’opera scultorea<br />

dal titolo <strong>La</strong> Donna del Giglio tiene il Sacro Fuoco. Tra i<br />

prossimi appuntamenti espositivi, la personale dal titolo<br />

<strong>La</strong> Kore e l’Anima che si terrà, dall’1 al 12 febbraio, presso<br />

la storica sede del Gruppo Donatello in via degli Artisti a<br />

Firenze Il suo lavoro è recensito nel volume Donne dell’arte<br />

in Toscana 2013 (ed. Masso delle Fate). Numerose le<br />

pubblicazioni e i premi ricevuti per la sua attività poetica;<br />

tra questi si ricorda l’inserimento nelle antologie poetiche<br />

I poeti contemporanei e la critica (a cura di Lia Bronzi e<br />

Angelo Manuali, ed. Bastogi, 2013) e Voci fiorentine (a<br />

cura di Lia Bronzi, ed. Ulivieri, 2013). È presente inoltre nel<br />

Dizionario Biobibliografico dei Poeti e Narratori Italiani dal<br />

secondo Novecento ad oggi, Volume IV, ed. Bastogi.<br />

Per contattare e documentarsi sull’attività dell’artista si<br />

consiglia di consultare i seguenti link:<br />

http://www.centrofirenzeuropa.it/paraskevi_zerva.html<br />

http://www.poetipoesia.com/poesie-video/<br />

https://www.youtube.com/watchv=L9McdtjpXzM<br />

Paraskevì Zerva<br />

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