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Pio La Torre, una vita per la Sicilia Tesi totale di Davide Mancuso

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aprire <strong>una</strong> sezione nel<strong>la</strong> sua borgata, Altarello <strong>di</strong> Baida e altre due a Bocca<strong>di</strong>falco e<br />

Chiavelli.<br />

<strong>La</strong> <strong>Torre</strong> ricorda così <strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> iscriversi al Partito: “<strong>La</strong> decisione <strong>di</strong> aderire al PCI<br />

ebbi a prender<strong>la</strong> in maniera definitiva nell’ottobre del 1945 quando mi iscrissi<br />

all’Università al 1° anno <strong>di</strong> Ingegneria. Un mese dopo infatti presentavo <strong>la</strong> domanda<br />

d’iscrizione al<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> universitaria dal<strong>la</strong> quale ricevevo <strong>la</strong> tessera del Partito. Tale<br />

decisione <strong>per</strong>ò maturava in me da più <strong>di</strong> un anno. Essa tardò a realizzarsi anche <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>fficoltà in quel <strong>per</strong>iodo <strong>per</strong> un giovane studente <strong>di</strong> prendere contatto con<br />

l’organizzazione del Partito che a Palermo era estremamente debole.<br />

Eravamo un gruppo <strong>di</strong> studenti dell’Istituto Tecnico Industriale <strong>di</strong> Palermo a<br />

vagheggiare l’idea <strong>di</strong> aderire ad un partito “rivoluzionario”, che “avesse <strong>per</strong> programma<br />

<strong>di</strong> trasformare <strong>la</strong> società”, <strong>di</strong> creare “<strong>una</strong> vera giustizia sociale”. Queste opinioni vaghe<br />

e generiche venivano da noi identificate col programma del PCI. Non sapevamo, <strong>per</strong>ò,<br />

niente del PCI. Non conoscevamo nul<strong>la</strong> del suo programma né dei suoi uomini.<br />

Quando, <strong>per</strong>ò, nel settembre del ’44 conducemmo lo scio<strong>per</strong>o degli studenti tecnici <strong>di</strong><br />

Palermo <strong>per</strong> l’ammissione alle facoltà scientifiche dell’università par<strong>la</strong>vamo in nome<br />

del<strong>la</strong> “giustizia sociale” e ci sentivamo già dei comunisti. E quando dopo lo scio<strong>per</strong>o,<br />

nel <strong>di</strong>cembre 1944, a 17 anni io e Pippo Fuschi venivamo eletti <strong>di</strong>rigenti<br />

dell’Associazione dei Periti Industriali ci sentivamo già dei “capi politici”.<br />

Tardammo a prendere contatto con il Partito <strong>per</strong>ché non lo incontrammo in questa<br />

nostra prima es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> <strong>vita</strong> democratica. Nell’estate del ’44 commemorandosi a<br />

Palermo Giacomo Matteotti, avemmo modo io e i miei giovani compagni <strong>di</strong> prepararci<br />

al<strong>la</strong> manifestazione. Il contenuto dei <strong>di</strong>scorsi degli oratori socialisti e comunisti ci<br />

sembrò vuoto e retorico e ciò ritardò ancora <strong>la</strong> nostra adesione al Partito.<br />

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