Visualizza... - Ordine Provinciale di Roma dei Medici-chirurghi e ...
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aA T T U A L I T À<br />
<strong>di</strong> P. Marina Risi, Gabriella Nasi<br />
Me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> genere: perché<br />
Il paradosso<br />
femminile<br />
Lo statistico britannico John Graunt pubblicò<br />
nel 1662 un testo dal titolo “Natural and political<br />
observations upon the bills of mortality”, che lo<br />
rese famoso e lo consacrò come padre della<br />
demografia, poiché non si limitò a raccogliere<br />
una ragguardevole quantità <strong>di</strong> informazioni<br />
statistiche sulla popolazione lon<strong>di</strong>nese<br />
dell’epoca: egli fu il primo a calcolare una tavola<br />
<strong>di</strong> mortalità. Ed è da questo storico documento<br />
che possiamo estrapolare due dati interessanti<br />
per il nostro tema: il primo è che le donne<br />
lon<strong>di</strong>nesi del XVII secolo avevano una aspettativa<br />
<strong>di</strong> vita me<strong>di</strong>a superiore a quella degli uomini, il<br />
secondo è che i me<strong>di</strong>ci del tempo riferiscono <strong>di</strong><br />
avere in cura un numero <strong>di</strong> donne esattamente<br />
doppio rispetto agli uomini. Attualmente, circa<br />
350 anni dopo, persistono simili <strong>di</strong>fferenze: le<br />
donne vivono più a lungo, ma i loro tassi <strong>di</strong><br />
morbilità sono superiori a quelli degli uomini.<br />
Da pochi anni, circa 2 decenni, le scienze<br />
biologiche hanno iniziato a riflettere sulle cause<br />
<strong>di</strong> questo fenomeno, il cosiddetto “paradosso<br />
femminile” e il <strong>di</strong>battito sullo stu<strong>di</strong>o del<br />
<strong>di</strong>morfismo sessuale nella longevità e nel<br />
comportamento fisiopatologico è ancora aperto.<br />
Prende sempre più consistenza l’ipotesi che una<br />
delle risposte sia da ricercare nel <strong>di</strong>verso<br />
genotipo (Migeon, 2007) e che una causa<br />
fondamentale alla base del paradosso femminile<br />
sia la relazione tra ormoni sessuali ed immunità:<br />
in generale, gli stu<strong>di</strong> concordano nell’attribuire<br />
agli estrogeni un effetto immunostimolante ed<br />
al progesterone e agli androgeni un’azione<br />
immunosoppressiva (Tait, 2008).<br />
La più potente risposta immunitaria cellulare<br />
e umorale delle donne rende ragione del<br />
vantaggio femminile nelle infezioni e dello<br />
svantaggio nell’autoimmunità.<br />
E ancora lo stress (Bekker, 2007): stu<strong>di</strong><br />
sperimentali e clinici hanno <strong>di</strong>mostrato che<br />
l’asse dello stress, a parità <strong>di</strong> stressor,<br />
permane attivo più a lungo nel sesso femminile.<br />
Ma quale potrebbe essere il vantaggio per la<br />
me<strong>di</strong>cina nell’adottare un’ottica <strong>di</strong> genere<br />
Il primo risultato sarà quello <strong>di</strong> prendere in<br />
considerazione dati epidemiologici piuttosto<br />
significativi:<br />
• Le patologie car<strong>di</strong>ovascolari (prima causa <strong>di</strong><br />
morte per uomini e donne nel mondo occidentale)<br />
sono anticipate <strong>di</strong> circa 10-15 anni<br />
negli uomini, ma la ridotta percezione del rischio<br />
femminile sia da parte <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci che<br />
delle donne stesse determina uno svantaggio<br />
femminile <strong>di</strong> mortalità superati i 40 anni.<br />
• Le malattie autoimmuni sono più frequenti<br />
nelle donne, con un rapporto <strong>di</strong> 3-4 volte<br />
superiore dell’artrite reumatoide e della sclerosi<br />
multipla nonché <strong>di</strong> 9-10 volte superiore<br />
del LES, della sclerodermia e delle tiroi<strong>di</strong>ti.<br />
• Nelle patologie infettive, nella sepsi, nei traumi<br />
emorragici, la prognosi femminile è nettamente<br />
migliore; nelle donne, inoltre, la<br />
guarigione delle ferite cutanee è più rapida.<br />
• L’incidenza femminile della depressione maggiore<br />
è doppia rispetto a quella maschile. È<br />
ormai un’evidenza scientifica la correlazione<br />
tra aumentata produzione <strong>di</strong> citochine infiammatorie,<br />
depressione e aumentato rischio<br />
<strong>di</strong> patologie car<strong>di</strong>ovascolari.<br />
• Il 90% delle 330 sindromi dolorose catalo-<br />
bollettino o.m.c. e o. <strong>di</strong> roma - n. 5/2009<br />
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