Visualizza... - Ordine Provinciale di Roma dei Medici-chirurghi e ...
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pP R O F E S S I O N E<br />
A T T U A L I T À<br />
<strong>di</strong> Gian Piero Sbaraglia*<br />
<strong>di</strong> Luigi Laino<br />
Riflessioni<br />
sulla responsabilità<br />
del me<strong>di</strong>co<br />
Colpisce ancora una volta come la magistratura<br />
de<strong>di</strong>chi molte delle sue attenzioni verso<br />
l’operato <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci con sentenze scioccanti<br />
come quella n. 36580/sett.09, riguardante<br />
il ricorso fatto da un aiuto per aver lasciato il<br />
suo primario, durante un intervento dallo stesso<br />
effettuato, una garza nell’addome <strong>di</strong> una<br />
donna. La Suprema Corte in questo caso ha<br />
allargato la condanna a tutta l’équipe, compreso<br />
il ricorrente. (cfr “Quando le sorti <strong>di</strong> un<br />
imputato sono affidate a un me<strong>di</strong>co”, dal” Sole<br />
24-ore Sanità” del 29 sett. - 5 ott. 2009, a<br />
cura del prof. Piermaria Corso,Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />
Procedura penale Univ. <strong>di</strong> Milano).<br />
Queste sentenze, che fanno giurisprudenza, -<br />
i giu<strong>di</strong>ci paiono non preoccuparsene, stanno<br />
sempre <strong>di</strong> più convincendo i <strong>chirurghi</strong> o se vogliamo<br />
i me<strong>di</strong>ci in genere a non fare niente <strong>di</strong><br />
più <strong>di</strong> ciò che potrebbe comportare un minimo<br />
rischio <strong>di</strong> denuncia quando una prestazione<br />
potrebbe avere delle complicanze che viste<br />
con altri occhi verranno prese per iatrogenie.<br />
Tutto ciò sta abbassando <strong>di</strong> molto la professionalità<br />
<strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci, che, per non rischiare <strong>di</strong><br />
essere coinvolti in <strong>di</strong>atribe processuali, scelgono<br />
<strong>di</strong> non fare attività “pericolose” ma <strong>di</strong> ridursi<br />
per tranquillità a fare gli “scrivani <strong>di</strong> ricette”,<br />
demandando a colleghi più coraggiosi<br />
le prestazioni definite più rischiose.<br />
E ha ragione il prof. Corso, Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Procedura<br />
Penale Univ. <strong>di</strong> Milano, nell’articolo citato<br />
a stigmatizzare che “...oggi il citta<strong>di</strong>no è<br />
abituato bene..., non è <strong>di</strong>sposto ad accettare<br />
come inelu<strong>di</strong>bili determinati epiloghi assolutamente<br />
naturali: anche la morte dell’ultra novantenne<br />
affetto da tutto quanto può leggersi<br />
in un trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, non viene accettata<br />
come evento fisiologico, ma viene segnalata<br />
come evento patologico alla Procura della Repubblica<br />
per l’accertamento <strong>di</strong> eventuali responsabilità<br />
penali <strong>dei</strong> sanitari intervenuti”<br />
Tutto questo, anche se ogni citta<strong>di</strong>no ha il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> sapere se è stato curato bene o male<br />
a seguito del realizzarsi <strong>di</strong> una complicanza<br />
nel suo stato <strong>di</strong> salute dopo una prestazione<br />
me<strong>di</strong>ca, accendendo all’occasione un contenzioso<br />
me<strong>di</strong>colegale,(cfr. articolo dello scrivente<br />
sul Bollettino dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci dì<br />
<strong>Roma</strong>...N°3 maggio — giugno 2009), fa sì che<br />
per il me<strong>di</strong>co coinvolto” ...l’essere sottoposto<br />
ad un proce<strong>di</strong>mento penale con tutte le garanzie<br />
del giusto processo — è sempre Corso<br />
che scrive -‘ non è un motivo <strong>di</strong> sollievo e <strong>di</strong><br />
tranquillità”. Inoltre dove le mettiamo le preoccupazioni,<br />
lo stress, l’imbarazzo nell’ambiente<br />
<strong>di</strong> lavoro e nei rapporti con i colleghi, le<br />
ripercussioni in famiglia, nella carriera.. E poi<br />
anche in presenza <strong>di</strong> assoluzione non ci sarà<br />
alcun risarcimento per il <strong>di</strong>sagio, lo stress e il<br />
<strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to subiti, continua Corso, anzi “ chi<br />
verrà riconosciuto innocente dovrà farsi carico<br />
— nonostante l’assoluzione -,anche <strong>dei</strong> co-<br />
bollettino o.m.c. e o. <strong>di</strong> roma - n. 5/2009<br />
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