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Visualizza... - Ordine Provinciale di Roma dei Medici-chirurghi e ...

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L’uomo<br />

che curava<br />

le donne<br />

r<br />

RECENS IONI<br />

evento, dal punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co e biologico<br />

invece la morte non è, evidentemente, un<br />

evento istantaneo, ma un processo, che si<br />

sviluppa in <strong>di</strong>verse e <strong>di</strong>stinte fasi.<br />

Al <strong>di</strong> là comunque <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>fferenza, è alquanto<br />

evidente che nell’ambito delle scienze<br />

me<strong>di</strong>che - le quali hanno a che fare semplicemente<br />

con la morte come decesso - non<br />

possa trovare spazio alcuna mitologizzazione<br />

della morte né alcun significato meta-empirico<br />

<strong>di</strong> essa. Anche la morte umana - essendo<br />

l’uomo un organismo biologico – è ridotta<br />

ad un insieme <strong>di</strong> eventi e processi fisici;<br />

come tale, essa si iscrive nelle con<strong>di</strong>zioni<br />

e nelle leggi che governano l’organismo.<br />

Il libro termina con alcune considerazioni del<br />

teologo svizzero Hans Kung e del Professore<br />

tedesco Walter Jens sulla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> morire,<br />

in quanto i due autori sono convinti che «milioni<br />

e milioni <strong>di</strong> uomini non abbiano la minima<br />

possibilità né <strong>di</strong> scegliere né <strong>di</strong> morire in<br />

maniera degna dell’uomo».<br />

Troppo spesso guerre, carestie, epidemie e<br />

catastrofi naturali ammazzano uomini senza<br />

alcuna pietà e <strong>di</strong>gnità.<br />

Kung ricorda «quanto sia importante per il<br />

malato incurabile una de<strong>di</strong>zione umana che<br />

duri fino alla fine; la de<strong>di</strong>zione umana del<br />

me<strong>di</strong>co, degli infermieri, una de<strong>di</strong>zione che è<br />

più preziosa <strong>di</strong> molti me<strong>di</strong>cinali costosi; il grosso<br />

problema è che proprio una me<strong>di</strong>cina altamente<br />

tecnologizzata, con le sue terapie<br />

automatizzate, condanni il malato terminale<br />

all’isolamento.<br />

Il malato terminale, anche se incapace <strong>di</strong> parlare<br />

può ancora ascoltare, il contatto corporeo<br />

può comunicargli conforto spirituale, ed<br />

accompagnarlo dolcemente alla morte.<br />

Il testo rappresenta un’utile aiuto ad avvicinarsi<br />

alla cultura <strong>di</strong> altre religioni, nonché alla<br />

conoscenza, tramite il glossario del libro, a<br />

termini lontani e spesso fraintesi; il testo, inoltre,<br />

invita alla riflessione sulla vita e sul valore<br />

della <strong>di</strong>gnità umana proprio nel momento<br />

della morte, troppo spesso messa da parte.<br />

L’uomo che<br />

curava le donne<br />

Amori, politica e me<strong>di</strong>cina<br />

nell'epoca d'oro<br />

dell'Impero <strong>Roma</strong>no<br />

<strong>Roma</strong>nzo storico<br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>no Forleo<br />

Ed. OGE, Milano, luglio 2009<br />

(info@e<strong>di</strong>zioni-oge.com)<br />

Si può sognare <strong>di</strong> vivere oggi nell’Impero <strong>Roma</strong>no Si può immergersi<br />

profondamente nel quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> duemila anni fa, fino al punto <strong>di</strong><br />

immedesimarsi in chi ha goduto <strong>di</strong> quell’irripetibile esperienza <strong>Roma</strong>no<br />

Forleo, noto ginecologo e storico dell’ostetricia, è riuscito in<br />

questa impresa, facendo entrare i destinatari del suo nuovo libro<br />

nell’intensa e avventurosa vita <strong>di</strong> Sorano, nato ad Efeso (Asia Minore)<br />

nel 90 dopo Cristo.<br />

Attraversando le 400 pagine <strong>di</strong> questo romanzo costruito su solide<br />

fondamenta culturali, viene considerato il primo manuale <strong>di</strong> ginecologia<br />

della storia, Le malattie delle donne. A <strong>Roma</strong> era giunto al tempo <strong>di</strong><br />

Adriano, dopo lunghe peripezie legate ai suoi stu<strong>di</strong> e al suo tirocinio.<br />

I lettori che ancora non conoscono il talento narrativo con il quale si<br />

amalgama per un piacevole intrattenimento la competenza scientifica<br />

dell’autore, rimarranno colpiti dalla sua abilità nel trascinarli in emozionanti<br />

scorribande attraverso le principali città del Me<strong>di</strong>terraneo durante<br />

il periodo più fulgido dell’Impero <strong>Roma</strong>no, così come rimarranno<br />

sorpresi dalla molteplicità e varietà delle tessere che compongono il<br />

mosaico storico sullo sfondo delle vicende <strong>di</strong> Sorano: l’ossessione <strong>di</strong><br />

Traiano nel voler conquistare l’o<strong>di</strong>erno Iraq (allora il misterioso paese<br />

<strong>dei</strong> Parti), l’opulenza <strong>dei</strong> banchetti, la colorata intensità della vita quoti<strong>di</strong>ana,<br />

la seducente bellezza delle donne, gli intrighi politici, il contrasto<br />

fra il perpetuarsi del potere imperiale e lo sbocciare delle prime<br />

comunità cristiane...<br />

Costellato <strong>di</strong> avventure e <strong>di</strong> amori, ma anche <strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> interrogativi<br />

etici e <strong>di</strong> drammi spirituali, L’uomo che curava le donne ci avvince<br />

così in<strong>di</strong>ssolubilmente da costringerci a leggerlo tutto d’un fiato. Capitolo<br />

dopo capitolo, percorriamo così (dall’infanzia fino ai cinquant’anni)<br />

la parabola esistenziale e professionale <strong>di</strong> Sorano <strong>di</strong> Efeso, la sua<br />

apertura a ogni esperienza capace <strong>di</strong> arricchirlo come uomo e come<br />

me<strong>di</strong>co, il suo impegno nell’assistere le madri durante il momento critico<br />

del parto, al fine <strong>di</strong> salvaguardare le vite delle puerpere e <strong>dei</strong> neonati,<br />

la sua de<strong>di</strong>zione agli affetti familiari. L’accurata ricostruzione storica<br />

– dalla descrizione delle città, delle case e delle mense all’immersione<br />

nella turbinosa realtà quoti<strong>di</strong>ana del II secolo d.C. – non solo non<br />

appesantisce il flusso della narrazione, ma fa riaffiorare le problematiche<br />

<strong>di</strong> quella tormentata età <strong>di</strong> transizione con una freschezza che le<br />

rende concrete come quelle della nostra società in questo primo scorcio<br />

del terzo millennio.<br />

Un libro, insomma, destinato a coinvolgere ed appassionare non soltanto<br />

i me<strong>di</strong>ci, ma tutti coloro che con<strong>di</strong>vidono la celebre massima <strong>di</strong><br />

Einstein: “L’immaginazione è più importante della conoscenza”.<br />

33 bollettino o.m.c. e o. <strong>di</strong> roma - n. 5/2009

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