Visualizza... - Ordine Provinciale di Roma dei Medici-chirurghi e ...
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tra queste le sole <strong>di</strong>missioni da ricoveri<br />
ospedalieri sono circa 1.200.000. Si è inoltre<br />
visto che le sentenze accolte unicamente per<br />
vizio del consenso informato sono state solo<br />
18. Per quanto riguarda il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />
colpevolezza, 434 sentenze hanno censurato<br />
principalmente una condotta omissiva mentre<br />
864 una commissiva. In più emerge che, contrariamente<br />
a quanto spesso superficialmente<br />
viene affermato, c’è un trend lievemente <strong>di</strong>scendente<br />
nella percentuale <strong>di</strong> domande pienamente<br />
accolte negli ultimi anni in sede civile.”<br />
“Finora i dati <strong>di</strong>sponibili riguardavano soltanto il<br />
numero <strong>di</strong> denunce presentate ma il percorso<br />
si interrompeva e così era <strong>di</strong>fficile capire in quanti<br />
casi il proce<strong>di</strong>mento arrivava in tribunale e come<br />
si concludeva. Oggi invece abbiamo una fotografia<br />
reale della situazione e non si potrà più<br />
tirare ad indovinare o fare ingiustificato<br />
sensazionalismo sul fenomeno della cosiddetta<br />
malasanità: chi vuol fare correttamente informazione<br />
<strong>di</strong>spone finalmente <strong>di</strong> dati certi e istituzionali,<br />
almeno per quanto riguarda <strong>Roma</strong> e la<br />
giurisprudenza in campo civile” - ha commentato<br />
con energia Falconi - “A questo punto confi<strong>di</strong>amo<br />
in particolare nei me<strong>di</strong>a affinché venga<br />
finalmente privilegiata sempre una corretta e<br />
rigorosa informazione, non inquinata da titoli<br />
sensazionali e fonti non ufficiali che causano<br />
soltanto allarmismo e sfiducia, a danno prima<br />
<strong>di</strong> tutto <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni e del Paese.”<br />
Nel corso degli ultimi anni c’è stato un aumento<br />
vertiginoso del contenzioso civile per responsabilità<br />
professionale in ambito me<strong>di</strong>co (quasi il<br />
doppio rispetto a <strong>di</strong>eci anni fa), con una durata<br />
me<strong>di</strong>a <strong>dei</strong> processi che ormai supera i <strong>di</strong>eci anni.<br />
Quasi il 50% delle azioni giu<strong>di</strong>ziarie <strong>di</strong> risarcimento<br />
è trattata in sede penale. A questo proposito,<br />
è stato rimarcato che soltanto in ambito<br />
penale la colpa del me<strong>di</strong>co viene accertata in<br />
concreto, mentre in ambito civilistico la stessa<br />
è presunta. Ciò spiega perché in ambito civilistico<br />
la percentuale <strong>di</strong> domande accolte pienamente<br />
è nell’or<strong>di</strong>ne del 50%, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto<br />
accade in quello penale in cui tale percentuale<br />
si riduce notevolmente. Senza contare che un<br />
numero rilevante <strong>di</strong> danni viene liquidato con<br />
poche migliaia <strong>di</strong> euro, anche se – va notato -<br />
dal 1995 al 2004 il valore me<strong>di</strong>o <strong>dei</strong> risarcimenti<br />
è passato da 18.500 euro a 27mila euro.<br />
«Oggi la minaccia della citazione in penale è utilizzata<br />
per fare pressione nei riguar<strong>di</strong> <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci»<br />
- ha affermato il Presidente della Commissione<br />
Affari Sociali della Camera <strong>dei</strong> Deputati<br />
Giuseppe Palumbo - «per questo abbiamo presentato<br />
un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge che prevede, tra<br />
l’altro, l’accesso al penale solo in determinate<br />
situazioni. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> tranquillizzare i<br />
me<strong>di</strong>ci nella loro attività professionale e <strong>di</strong> aiutare<br />
a ristabilire il rapporto fiduciario tra me<strong>di</strong>co<br />
e paziente».<br />
Lo sforzo è dunque in<strong>di</strong>rizzato a realizzare una<br />
nuova alleanza terapeutica tra professionista e<br />
persona in cura, attraverso l’approvazione <strong>di</strong><br />
norme specifiche <strong>di</strong> riferimento sulla responsabilità,<br />
rese sempre più necessarie in una società<br />
via via più consapevole <strong>dei</strong> propri <strong>di</strong>ritti, come<br />
ha auspicato il Presidente della Corte d’appello<br />
<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, Giorgio Santacroce: «La consapevolezza<br />
<strong>dei</strong> <strong>di</strong>ritti va <strong>di</strong> pari passo con l’assunzione<br />
delle responsabilità. Il citta<strong>di</strong>no oggi sa chi ha<br />
quale responsabilità ed esige che ogni soggetto<br />
se l’assuma».<br />
Se è ineccepibile che chi è responsabile <strong>di</strong> una<br />
colpa deve necessariamente addossarsela, è<br />
anche vero che la fallibilità fa parte dell’uomo e<br />
delle attività umane. «Oggi invece ci si aspetta<br />
che la me<strong>di</strong>cina faccia miracoli», ha voluto ricordare<br />
a tutti Renato Lauro, Rettore dell’Università<br />
<strong>di</strong> Tor Vergata, «ma se ogni malato fosse<br />
uguale a un altro, la me<strong>di</strong>cina sarebbe una<br />
scienza esatta e purtroppo non è così. La me<strong>di</strong>cina<br />
ancora rimane un’arte».<br />
Così, incanalato tra eccessive aspettative ed<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> malasanità enfatizzati oltre la ragionevolezza<br />
e il dovere <strong>di</strong> informazione, tra gli italiani<br />
cresce lo scetticismo nei confronti dell’operato<br />
del me<strong>di</strong>co. Nel nostro Paese la percezione<br />
dell’errore me<strong>di</strong>co è, infatti, molto più alta<br />
rispetto a quella degli altri paesi europei: il 97%<br />
della collettività considera l’errore me<strong>di</strong>co un<br />
problema molto importante, a fronte del 70%<br />
circa nel resto d’Europa.<br />
«Siamo rimasti in<strong>di</strong>etro e intanto il citta<strong>di</strong>no è<br />
<strong>di</strong>ventato sempre più esigente» ha avvertito<br />
Falconi. «Quello che dobbiamo fare, per recuperare<br />
il tempo perso, è mirare alla formazione.<br />
Andare negli atenei e nelle strutture sanitarie<br />
a parlare <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce deontologico, a spiegare<br />
che se tra due persone le cose non vanno la<br />
responsabilità non si trova mai da una sola parte.<br />
Tutto ciò anche per cercare <strong>di</strong> ridurre la<br />
spesa in me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong>fensiva che sta raggiungendo<br />
cifre inaccettabili». Su questo punto ha con-<br />
a<br />
ATTUALITÀ<br />
7 bollettino o.m.c. e o. <strong>di</strong> roma - n. 5/2009