Visualizza... - Ordine Provinciale di Roma dei Medici-chirurghi e ...
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R E C E N S I O N I<br />
Vivere<br />
la morte<br />
nelle varie<br />
religioni<br />
La necessità e l’ispirazione per scrivere questo testo,<br />
nasce in entrambi gli autori a seguito <strong>di</strong> un evento<br />
tanto tragico quanto naturale; la scomparsa del<br />
padre per la Dott. Giovanna Angela Carru, e la morte<br />
<strong>di</strong> un paziente asiatico in corsia per il Dott. Massimo<br />
Chiaretti.<br />
Per questo l’esperienza <strong>dei</strong> due autori ha dato frutto<br />
ad un testo che indaga il momento della morte<br />
attraverso le varie concezioni che essa assume nelle<br />
<strong>di</strong>verse religioni, in riferimento al risvolto della globalizzazione,<br />
ed alla necessità <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>azione interculturale,<br />
che vede le corsie degli ospedali piene<br />
<strong>di</strong> pazienti stranieri e <strong>di</strong> tutte le religioni.<br />
Il ruolo del me<strong>di</strong>co si evolve non solo come sanitario,<br />
ma si trasforma in un “me<strong>di</strong>atore interculturale”<br />
nel momento della morte, per questo il testo illustra<br />
il momento del trapasso nelle <strong>di</strong>verse religioni.<br />
Infatti la domanda <strong>di</strong> base del libro è “come vi comportereste<br />
se foste chiamati ad assistere un paziente<br />
asiatico morente”, per umanizzare i rapporti<br />
tra me<strong>di</strong>co e paziente è necessario che il me<strong>di</strong>co<br />
conosca il significato della morte nella religione del<br />
paziente in questione.<br />
L’uomo contemporaneo ha gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà ad affrontare<br />
il tema della morte. Qualcuno nota come<br />
ciò non sia sempre vero, in quanto numerosi soggetti<br />
affrontano regolarmente questo argomento:<br />
il me<strong>di</strong>co, il biologo, il demografo, lo psicologo, ecc..<br />
È vero, la morte è oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o tanto della me<strong>di</strong>cina<br />
quanto della teologia, tanto della demografia<br />
Vivere la morte<br />
nelle varie religioni<br />
Un momento<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione interculturale<br />
<strong>di</strong> Giovanna Angela Carru,<br />
Massimo Chiaretti<br />
(E<strong>di</strong>zioni Nuova Cultura)<br />
a)<br />
pp. 337 più appen<strong>di</strong>ce - e 40,00<br />
quanto della psicologia, ecc..; <strong>di</strong>versi approcci <strong>di</strong>sciplinari,<br />
ciascuno con proprie caratteristiche e peculiarità.<br />
Occorre però mettere in luce e tenere ben presente<br />
un’ importante <strong>di</strong>stinzione: quella tra un approccio<br />
empirico e uno meta-empirico alla morte, in corrispondenza<br />
rispettivamente del suo significato biologico<br />
e <strong>di</strong> quello simbolico. È evidente a tutti che<br />
tra una visione della morte in senso fisico e una sua<br />
considerazione in senso metafisico ed esistenziale,<br />
c’è una bella <strong>di</strong>stanza: interpretata sul versante fisico,<br />
dalla scienza positiva, la morte offre un’immagine<br />
<strong>di</strong> sé ben <strong>di</strong>versa da quella risultante da una<br />
sua considerazione svolta a livello filosofico, teologico,<br />
morale.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista della scienza biologica e me<strong>di</strong>ca,<br />
ad esempio, la morte è un problema come un altro.<br />
In quanto evento appartenente all’or<strong>di</strong>ne naturale,<br />
essa è la semplice cessazione dell’attività vitale: è<br />
quel processo che ha inizio con la per<strong>di</strong>ta delle funzioni<br />
vitali più importanti e che si conclude quando<br />
tutte le cellule sono morte. Già qui possiamo notare<br />
una curiosa contrad<strong>di</strong>zione, se sul versante ontologico,<br />
infatti, la morte non può che essere un<br />
bollettino o.m.c. e o. <strong>di</strong> roma - n. 5/2009<br />
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