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Alla Ricerca della Qualità nella Filiera Sughero-Vino.

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42 <strong>Alla</strong> ricerca <strong>della</strong> qualità <strong>nella</strong> filiera sughero vino<br />

di un controllo periodico <strong>della</strong> biomassa epigea che quando eccessivamente sviluppata, in<br />

ambiti particolarmente umidi, può essere, tra l’altro, la causa <strong>della</strong> formazione di un’anomalia<br />

del sughero, la cosiddetta “macchia gialla”.<br />

Il mantenimento di un corretto equilibrio tra componente arbustiva e strato arboreo è<br />

fondamentale ed è forse il maggior impegno a cui è chiamato il gestore forestale che deve<br />

tener conto, nel decidere la scansione temporale degli interventi, anche del ruolo importantissimo<br />

del sottobosco <strong>nella</strong> creazione di un microclima favorevole, durante il periodo<br />

<strong>della</strong> decortica, che ha un’influenza determinante sulla immediata ripresa dell’attività di<br />

formazione del sughero sul fusto, un fattore che inciderà sulla futura qualità <strong>della</strong> materia<br />

prima se non avviene in modo lento e graduale.<br />

La catena di custodia<br />

La Certificazione forestale, quindi, non è solo un esercizio tecnico che premia la buona<br />

gestione dei boschi, ma ha evidenti ripercussioni sulla qualità del prodotto finale e<br />

quindi sull’economia globale dell’intera filiera.<br />

Il valore aggiunto, ottenuto dalla materia prima proveniente da boschi gestiti secondo<br />

i principi <strong>della</strong> sostenibilità, deve poi trovare riscontro sui consumatori finali e questo è<br />

reso possibile grazie alla certificazione <strong>della</strong> cosiddetta “catena di custodia”.<br />

I sugherifici, nel nostro caso specifico, devono impegnarsi attraverso la loro stessa<br />

Certificazione a mantenere separati durante tutta la fase <strong>della</strong> lavorazione e <strong>della</strong> commercializzazione<br />

la materia prima certificata e i prodotti ottenuti dalla sua trasformazione.<br />

La sensibilità, infatti, del consumatore finale va sempre più aumentando nei confronti<br />

dei prodotti, dei materiali, degli oggetti, degli alimenti provenienti da foreste di cui è certificata<br />

la gestione sostenibile.<br />

È giusto tener sempre conto del significato economico, accanto alla valenza ecologica<br />

e ambientale, poiché, <strong>nella</strong> realtà, il periodo di crisi che attraversa il comparto <strong>della</strong> trasformazione<br />

con il suo prodotto simbolo “il tappo” che soffre, tra l’altro, la concorrenza<br />

a volte sleale e la pubblicità aggressiva dei prodotti di sintesi, rischia di mettere in crisi<br />

tutta la filiera non solo la fase finale.<br />

È necessario riflettere sull’ipotesi infausta che le sugherete col tempo vengano a perdere<br />

la loro valenza economica, nel caso verrà messa a rischio la loro persistenza e la<br />

conseguente valenza ambientale e paesaggistica.<br />

Dal nostro punto di vista è indispensabile non commettere l’errore di far prevalere un<br />

significato a discapito dell’altro ed in questo la Certificazione offre un importante valore<br />

aggiunto poiché valutando a monte soprattutto gli aspetti di buona gestione forestale,<br />

non perde di vista l’importanza degli aspetti economici propri delle foreste, valorizzando<br />

ulteriormente proprio l’aspetto produttivo.

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