Alla Ricerca della Qualità nella Filiera Sughero-Vino.
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<strong>Alla</strong> ricerca <strong>della</strong> qualità <strong>nella</strong> filiera sughero vino<br />
forestale, potenziamento degli strumenti tecnico-conoscitivi, formazione professionale,<br />
educazione ambientale.<br />
Con la proposta di PFAR è stato compiuto un grande sforzo di sintesi, un ventaglio<br />
molto ampio di interventi con una prospettiva attuativa di non breve periodo per la programmazione<br />
regionale e che richiederà un notevole impegno di risorse economiche ed<br />
intellettuali da parte <strong>della</strong> Regione Sardegna.<br />
Alcuni dati<br />
Che rilevanza assume il settore forestale in Sardegna e su quali settori incide<br />
In primo luogo si sottolinea la significatività di una superficie forestale che i risultati<br />
dell’Inventario Nazionale Foreste e Carbonio, con 1.243.000 ettari (ben il 52% del territorio<br />
regionale), pongono ai primissimi posti <strong>della</strong> graduatoria nazionale. L’entità del bosco<br />
in senso stretto si attesterebbe attorno ai 540.000 ettari, per il 65% di proprietà privata, il<br />
32% di proprietà pubblica e il 3% di altri enti (Istat 2004).<br />
La gestione forestale pubblica di Ente Foreste è estesa a vario titolo su circa 220.000<br />
ettari regionali, con una forza lavoro operaia di circa 5.600 unità/anno.<br />
Per quanto concerne il comparto sughericolo, l’unica vera filiera forestale <strong>della</strong> regione,<br />
si stimano circa 1.400 addetti stabili ed altrettanti lavoratori stagionali.<br />
Le produzioni di legna da utilizzazione dei boschi sardi secondo Istat assommano<br />
annualmente a circa 130.000 t, un dato evidentemente molto sottostimato, mentre dati<br />
orientativi sul sughero indicano una trasformazione industriale media di circa 200.000<br />
quintali/anno contro una estrazione di 120.000 quintali/anno.<br />
I punti di debolezza<br />
La mancanza di un efficace piano o programma forestale che definisca le strategie<br />
e le prospettive per il settore costituisce chiaramente il punto di debolezza di base; in<br />
particolare si sottolinea la mancanza di una specifica norma di legge regionale di regolamentazione.<br />
In primis si cita la gestione forestale pubblica dell’EFS. Costituito nel 1999 e reso operativo<br />
nel 2001, sino allo scorso anno l’EFS ha mantenuto sostanzialmente la struttura e<br />
l’organizzazione mutuata dall’Ex Azienda Foreste Demaniali e dagli Ispettorati Ripartimentali,<br />
e oggi necessita di una complessiva attività di riorganizzazione che procederà a<br />
partire dagli indirizzi strategici disegnati dal Piano forestale. Prioritaria la definizione di<br />
chiari programmi operativi con un impegno più attivo dell’Ente verso le politiche regionali<br />
per la difesa del suolo, all’erogazione di servizi di assistenza e consulenza all’esterno. In tali<br />
prospettive devono essere affrontate questioni ormai improcrastinabili quali quelle inerenti<br />
l’ottimizzazione <strong>della</strong> distribuzione <strong>della</strong> forza lavoro in funzione delle condizioni struttu-