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Alla Ricerca della Qualità nella Filiera Sughero-Vino.

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10 <strong>Alla</strong> ricerca <strong>della</strong> qualità <strong>nella</strong> filiera sughero vino<br />

copertura non omogeneo sul territorio regionale ed in particolare sulle aree montane e<br />

costiere. Il PFAR valuta una superficie potenziale regionale di propensione medio-forte<br />

all’erosione di circa 850’000 ettari. Se si analizza l’indirizzo che ha connotato la programmazione<br />

regionale <strong>della</strong> difesa del suolo degli ultimi anni, si trae una insufficiente<br />

attenzione alle sistemazioni di tipo idraulico-forestale su scala di bacino, con interventi<br />

viceversa intensivi e localizzati volti soprattutto all’adeguamento infrastrutturale delle<br />

opere viarie ed idrauliche.<br />

Difesa del suolo e lotta alla desertificazione significa per altra via prevenzione e lotta<br />

agli incendi boschivi, aspetti per i quali sono impiegate annualmente ingenti risorse<br />

umane e finanziarie. La media quinquennale dagli anni ’70 ad oggi è in forte calo ma con<br />

5.000 ettari/anno rimane purtroppo ancora alta.<br />

Altro frangente di rilievo è la tutela <strong>della</strong> biodiversità, in particolare rivolta alle specie<br />

di interesse forestale. La Sardegna non ha fino ad oggi recepito le norme relative alla regolamentazione<br />

<strong>della</strong> produzione di materiale vivaistico e questo ha comportato in taluni<br />

casi l’utilizzo obbligato di materiale certificato di importazione. Tale aspetto costituisce<br />

una criticità di non poco conto che deve essere risolta parallelamente all’adozione di azioni<br />

di tutela attiva delle specie rare e minacciate. A tal proposito è importante sottolineare<br />

la complessità <strong>della</strong> gestione forestale nelle aree <strong>della</strong> rete Natura 2000 e più in generale<br />

<strong>della</strong> Rete Ecologia Regionale (con oltre il 70% di bosco e pascolo), per le quali gli<br />

orientamenti di preservazione e conservazione del contesto forestale devono significare<br />

applicazione di indirizzi concreti di gestione forestale sostenibile e di multifunzionalità<br />

del bosco, evitando qualunque ambiguità legata ad una indiscriminata visione iperprotezionistica<br />

delle forme gestionali da attuarsi.<br />

Altra notazione, con ricadute evidenti sulla tutela del suolo, <strong>della</strong> biodiversità e del<br />

paesaggio, attiene alla gestione pianificata dei rimboschimenti con specie alloctone con<br />

particolare attenzione per quelli a prevalenza di conifera. Ci aspetta una paziente e delicata<br />

programmazione degli interventi di rinaturalizzazione.<br />

Un cenno anche alle criticità legate alle avversità biotiche e abiotiche, in aumento<br />

in concomitanza dei mutamenti delle condizioni climatiche con particolare gravità per i<br />

fenomeni di deperimento delle querce mediterranee.<br />

Di tutt’altro profilo, ma non meno rilevanti, le lacune relative agli strumenti conoscitivi<br />

attuali. Questo aspetto presenta uno stato di visibile arretratezza dato che oggi la<br />

regione non possiede una carta forestale ufficiale, se si esclude l’elaborato ormai obsoleto<br />

degli anni ’80, e che i dati inventariali sono rimandati ai risultati, peraltro relativi alla<br />

scala nazionale, del nuovo inventario foreste e carbonio. La ricerca dovrà trovare ambiti<br />

di approfondimento anche negli studi relativi alla quantificazione <strong>della</strong> variabilità degli<br />

stock regionali di carbonio fissati dalle biomasse.

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