Matematica e didattica della matematica
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MATEMATICA E DIDATTICA DELLA MATEMATICA<br />
Ana Millán Gasca<br />
ESERCIZIO 7. 6 Formuli i compiti proposti a Gordon come problemi, individui i concetti matematici coinvolti<br />
e confronti la descrizione di Hughes con lo schema di soluzione di Polya. Quale è la sfida, ciò che ostacola il<br />
raggiungimento immediato <strong>della</strong> soluzione<br />
Nel seguito Hughes propose compiti analoghi a un gruppo di ventitrè bambini dello stesso<br />
asilo nido di età oscillanti fra 2 anni e 9 mesi e 4 anni e 2 mesi, ottenendo reazioni e risposte dello<br />
stesso tenore anche fra i più piccoli. I bambini scuotevano la scatola per sentire i mattoncini,<br />
amavano aprire la scatola per verificare se la loro risposta alla domanda era giusta, e nel contempo<br />
rispondevano alla domanda senza poter vedere i mattoncini. Fra i bambini che mostrarono maggiore<br />
capacità, egli cita il caso di Richard (4 anni e 9 mesi) che rispose correttamente ai problemi<br />
seguenti: cinque mattoncini e uno in più, sei e due in più, un mattoncino tolto da otto, due tolti da<br />
sette, e tre mattoncini tolti da cinque (p. 27):<br />
«Ciò lasciò nella scatola due mattoncini. Decisi di premerlo su una sottrazione apparentemente<br />
impossibile.<br />
MH: Ora voglio togliere dalla scatola tre mattoncini.<br />
R: Non puoi, vero<br />
MH: Perché no<br />
R: Devi giusto metterci uno dentro, vero<br />
MH: Mettere uno dentro<br />
R: Sì, e allora puoi togliere tre.<br />
Richard aveva chiaramente la situazione sotto totale controllo e rifiutava di essere spiazzato<br />
dalla richiesta impossibile. Anzi, la sua risposa all’ultima domanda mostrava che egli era capace di<br />
eseguire due calcoli mentali in successione: la addizione di un mattone a due mattoni, e la susseguente<br />
eliminazione di tutti e tre i mattoni.»<br />
Esercizio 7.7 Formuli i compiti proposti a Richard come problemi, individui i concetti matematici coinvolti<br />
e confronti la descrizione di Hughes con lo schema di soluzione di Polya. Consideri in particolare la<br />
condizione posta dall’ultimo problema formulato da Hughes (suggerimento: È possibile soddisfare le<br />
condizioni)<br />
7.5 Tradizione e innovazione <strong>didattica</strong> nella <strong>matematica</strong> scolastica: il problema<br />
delle patate<br />
Abbiamo accennato alla fine <strong>della</strong> sezione 7.1 al fatto che i problemi “tradizionali” sono<br />
stati per un lungo periodo negli anni Settanta e Ottanta, considerati un retaggio del passato da<br />
superare, e da sostituire con aspetti <strong>della</strong> <strong>matematica</strong> moderna, come gli insiemi oppure l’algebra.<br />
Alla fine <strong>della</strong> sezione 7.2 abbiamo anche accennato al fatto che anche i problemi <strong>della</strong> geometria,<br />
considerati classicamente come la preparazione alla <strong>matematica</strong> colta, sono stati in quegli stessi<br />
anni considerati un retaggio da superare, un’“anticaglia”: si faceva spesso l’esempio dei tanti<br />
problemi riguardanti i triangoli e i loro punti e rette notevoli (baricentro, altezza, e così via), che<br />
bisognava sostituire con questioni più moderne. Queste esigenze di innovazione erano molto legate<br />
alle profonde trasformazioni sperimentate dalla <strong>matematica</strong>, sia nei contenuti che nei metodi, nella<br />
prima metà del Novecento, le quali si erano ormai “cristallizzate” e imponevano un'esigenza di<br />
rinnovamento anche ai diversi livelli dell'insegnamento. In quegli anni si fece sentire l'influsso del<br />
modo di porsi davanti alla <strong>matematica</strong> caratteristico del gruppo di matematici francesi “Bourbaki”,<br />
nonché dei risultati delle ricerche e dei volumi pubblicati da questo gruppo. La famosa<br />
esclamazione di uno di essi, Jean Dieudonné, “abbasso Euclide!”, riflette lo spirito del<br />
rinnovamento auspicato.<br />
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