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Le<br />

interviste!<br />

Creep<br />

Advisor<br />

STEFANO PASTOR<br />

Ecco, dunque, la nuova intervista che abbiamo fatto noi di <strong>È</strong> scrivere a Stefano e le sue<br />

interessantissime risposte:<br />

1) Domanda di rito che stiamo ponendo a tutti i nostri giurati. Recentemente sul nostro forum ci siamo<br />

chiesti: da dove nascono le idee<br />

Neil Gaiman, in questo articolo parla di confluenza e sogni a occhi aperti.<br />

Ora questa domanda la giriamo a te: da dove pensi nascano le idee E, soprattutto, da dove nascono le<br />

tue<br />

Le idee sono ovunque, o almeno per me è sempre stato così. Qualunque azione può generare un’idea:<br />

leggere un libro, guardare un film, sentire il telegiornale. Spesso nascono da particolari irrilevanti, da cui<br />

scaturisce l’inevitabile domanda: “E se…”. Per esempio, un libro lungo e complesso come “Figli che<br />

odiano le madri” è nato leggendo un articolo di giornale in cui si parlava di un’operazione chirurgica molto<br />

particolare, effettuata per la prima volta con successo. I miei libri gemelli, ovvero “Il Giocattolaio” e “La mia<br />

favola”, sono stati concepiti insieme dopo la lettura di due classiche favole: Pollicino e Hansel & Gretel.<br />

“Lizzi Bizzi e la Strega Rossa” è nato dopo aver visto un vecchio cartone animato di Tom & Jerry. Altri,<br />

invece, come “Freaks” e “Isola segreta”, sono stati scritti su misura per partecipare a concorsi, quindi con<br />

situazioni e limiti ben definiti. Unica eccezione è “Carnival”, in cui mi sono ispirato a un racconto già<br />

esistente (di Lovecraft), da cui ho preso ben presto le distanze.<br />

2) Dalla nostra ultima intervista sono cambiate un po’ di cose, prima fra tutte la tua voglia di pubblicare<br />

con una “Big”. Puoi parlarci delle motivazioni di questo tuo cambiamento di vedute<br />

Ammetto che vincere IoScrittore ed essere pubblicato da un editore importante è stata un’esperienza<br />

unica. Purtroppo avevo idealizzato il mondo dell’editoria e non sono stato in grado di adattarmi a certi<br />

meccanismi del sistema. Lentamente la passione per la scrittura è diminuita, mentre i difetti di quel mondo<br />

hanno superato i pregi. Avere di nuovo il controllo dei miei libri mi è parsa l’unica soluzione. Rimettermi in<br />

gioco, ricominciare, diventare indipendente. Comunque possa andare non mi pentirò di questa scelta.<br />

3) Vista la tua prolificità, vorremmo sapere: scrivi una storia alla volta o ti capita di portare avanti più<br />

progetti contemporaneamente<br />

Scrivo una storia per volta, ma mi è capitato spesso di interrompere un lavoro se mi viene un’idea<br />

geniale per un’altra storia (le idee sono sempre “geniali”, almeno per i primi giorni). Talvolta poi riprendo i<br />

lavori interrotti, ma non sempre. Ho già accumulato una ventina di romanzi messi in ibernazione. E ad<br />

alcuni mancava davvero poco per finirli.<br />

4) Sappiamo che stai cambiando tutte le copertine dei tuoi lavori per uniformarne lo stile, ora che ti stai<br />

avventurando nel mondo del self-publishing. Chi è l’autore delle tue cover E sei tu che gli hai fornito le<br />

direttive per questo restyling<br />

Partecipo alla creazione delle copertine insieme a una mia amica. I nostri gusti sono diametralmente<br />

opposti, io troppo dark e gotico, lei vintage e naïf. Trovare un punto d’incontro è arduo, ma alla fine ci<br />

riusciamo. Con la speranza che ciò che piace a noi possa piacere anche ai lettori.<br />

.5) Quali progetti potremo aspettarci da te nel futuro C’è qualche nuovo romanzo all’orizzonte<br />

Dipende! In scrittura no, al momento non ho più tempo. Ho voluto diventare editore di me stesso e ora ne<br />

pago le conseguenze. La preparazione dei libri da pubblicare (editing, correzione di bozze, impaginazione,<br />

copertine, distribuzione) mi occupa a tempo pieno.<br />

In pubblicazione, invece, ce ne sono tanti. <strong>È</strong> mia intenzione pubblicare almeno un romanzo al mese,<br />

nonché qualche racconto e novella.<br />

Può sembrare troppo, ma in fondo è una liberazione. Per me, in quanto mi sento assediato da tutti questi<br />

romanzi inediti, al punto che mi sembra inutile scriverne altri. Per i romanzi, soprattutto, perché finalmente<br />

potranno essere letti. La vita è troppo breve per rimandare sempre, qualche volta bisogna osare (ed<br />

esagerare).<br />

Segue...<br />

Pag. 23

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