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Racconti<br />

Segue...<br />

Vedo il ragazzo oltre al collega, all’avversario, al nemico. E forse<br />

di quel ragazzo sono sempre stata innamorata senza volerlo<br />

ammettere.<br />

Ci baciamo con le dita ancora intrecciate, seduti vicini sul panchetto<br />

di legno nero, un bacio delicato quasi adolescenziale. In<br />

fondo, è un incontro di mani questo amore.<br />

Le mani si sciolgono e un po’ tremano, l’anima è lì che vibra<br />

forte, le bocche si schiudono in un sorriso.<br />

Lui mi aggiusta una ciocca di capelli e nasconde nel gesto una<br />

carezza leggera.<br />

«Da capo»<br />

Mi chiede.<br />

«Da capo.»<br />

Non siamo mai stati di tante parole.<br />

Racconto scritto da:<br />

Irene Quintavalle<br />

Questo racconto nasce dal progetto “Musica in storie”<br />

che, sul nostro forum, si propone di unire la passione<br />

della musica con quella della scrittura.<br />

La magia di San Valentino<br />

L’amore è nell’aria!<br />

Vetrine piene di peluche con frasi dolci stampate sul<br />

pancino, cioccolatini al latte, fondenti, con granella, in<br />

scatole quadrate, rotonde, a tubo... ma la verità è una<br />

sola: io odio San Valentino. <strong>È</strong> come se oggi tutti dovessimo<br />

amare per forza, persino la mia bisbetica vicina ha<br />

sfornato un’invitante torta a cuore per suo marito. Peccato<br />

che per il resto dell’anno sia impegnata a cambiare un<br />

amante al mese. Le mie amiche, single per scelta, proprio<br />

in questi giorni sono state in balia di un inspiegabile<br />

fermento, che peggiorava man mano vedevano avvicinarsi<br />

la data fatidica.<br />

E io Io reputo tutto questo una gran cazzata!<br />

Cammino svelta lungo la strada affollata. Lo sguardo<br />

fisso per terra per risparmiare ai miei occhi l’ennesimo<br />

orsetto innamorato. Sono in ritardo. La mia amica Antonella,<br />

romantica senza speranza, ha organizzato una festa<br />

nella mega villa dei suoi nonni - ormai vuota, pace<br />

all’anima loro - e mi ha chiesto il piacere di ritirarle il vestito<br />

nuovo. A quest’ora sarà in un fascio di nervi perché è<br />

ancora in mutande e io dovrò sorbirmi una predica per<br />

averle fatto un favore.<br />

Dieci minuti dopo supero il cancello di villa Matilde. La<br />

sorella di Antonella mi viene incontro, strappandomi la<br />

preziosa busta dalle mani senza nemmeno salutare. Giro<br />

sui tacchi promettendo a me stessa di essere in futuro più<br />

stronza e meno disponibile, ed ecco che travolgo qualcuno.<br />

«Oh, mi scusi! Non… » ma le mie parole s’interrompono<br />

di colpo.<br />

«Vanessa»<br />

Il ragazzo che mi fissa, con tanto di “rossa” avvinghiata<br />

al braccio, è il mio ex: beccato due mesi fa con la biondina<br />

del piano di sotto.<br />

«Ciao, Luca.»<br />

«Accidenti, quanto tempo. Stai bene»<br />

«Sì, benissimo grazie.»<br />

«Anche tu alla festa.» Non è una domanda, più una<br />

constatazione che sembra infastidirlo. Come se si fosse<br />

aspettato che rimanessi in casa a leccarmi le ferite.<br />

Non resisto.<br />

«Sì, siamo arrivati adesso.»<br />

«Tu e… »<br />

I miei occhi puntano il ragazzo che sta arrivando alle<br />

spalle di Luca e, senza che dia al mio cervello il tempo di<br />

riflettere, la mia mano artiglia il suo braccio.<br />

«Eccoti finalmente! Ma dove ti eri cacciato» esclamo<br />

allegramente mentre lo supplico con lo sguardo.<br />

«Scusa tesoro, una telefonata di lavoro.»<br />

Luca squadra il nuovo arrivato, e anch’io. Ha un fisico<br />

da paura, capelli e occhi neri e una piccola cicatrice sulla<br />

guancia che gli conferisce un’aria particolarmente sexy.<br />

Cavolo, ho scelto proprio bene! Mentre sono lì a gongolarmi<br />

per la mia botta di… fortuna, sento la mano del mio<br />

“fidanzato” poggiarsi sulla schiena.<br />

«Su, andiamo.»<br />

Segue...<br />

Pag. 43

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