11.02.2015 Views

Mondiale Rally - Svezia - Italiaracing

Mondiale Rally - Svezia - Italiaracing

Mondiale Rally - Svezia - Italiaracing

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Mondiale</strong> <strong>Rally</strong> - <strong>Svezia</strong><br />

Guido Rancati<br />

Dilegua o notte, tramontate stelle.<br />

All’alba vincerò, vincerò, vincerò...<br />

Sébastien Loeb non canta, ma basta<br />

guardarlo mentre parlotta con Olivier<br />

Quesnel per sapere che non ha rinunciato<br />

a battersi per conquistare la principessa<br />

di ghiaccio. Dopo essersi beccato<br />

quasi otto secondi a Sagen e<br />

altrettanti a Fredriksberg, aveva quasi<br />

rinunciato a farlo. Troppi i ventitré<br />

secondi che a quel punto lo separavano<br />

da Mikko Hirvonen e troppo pochi i<br />

chilometri ancora a disposizione per alimentare<br />

le sue speranze. Poi però era<br />

arrivato il verdetto della mini-prova di<br />

Hagfors. Nei neppure due chilometri<br />

tracciati a due passi dal parco assistenza,<br />

l’Extraterrestre aveva recuperato sei<br />

secondi e spiccioli al Pallido e il divario<br />

fra i due era sceso a sedici secondi e<br />

sei. Tanti, ma non tantissimi. Non sufficienti<br />

a convincerlo ad accontentarsi<br />

del secondo gradino del podio. “Dipenderà<br />

dalle condizioni che troveremo<br />

domattina”, dice prima di posteggiare<br />

la C4 accanto alla Focus del rivale.<br />

L’alba arriva, fredda e puntuale. E arriva<br />

anche il momento di affrontare i ventun<br />

chilometri e otto di Rammen. Loeb<br />

sa che per continuare a inseguire l’ennesima<br />

vittoria deve recuperare altri<br />

secondi, almeno una manciata e smette<br />

di pensare ai diciotto punti di un<br />

secondo posto che nessuno può ormai<br />

togliergli. Vuole vincere, punto. Ma<br />

anche Hirvonen lo vuole. Per iniziare<br />

alla grande la stagione. Per piazzarsi<br />

subito sull’attico della classifica iridata.<br />

E sa che per farlo non deve concedere<br />

al rivale più di qualche secondo:<br />

due, tre al massimo. Fra i due è sfida<br />

vera, assoluta, totale. E’ il momento<br />

della verità. Sono due grandissimi e<br />

sono assatanati. Osano. Il verdetto è di<br />

stanziale parità: 11’ 11” e 3 il tempo<br />

di Loeb, 11’11” e 5 quello di Hirvonen.<br />

Gli altri sono lontani, alcuni lontanissimi:<br />

Marcus Gronholm, terzo tempo, si<br />

becca cinque secondi e otto. Dani Sordo<br />

se ne becca dieci, Petter Solberg,<br />

ottavo, diciotto e tre. Quello che resta<br />

di una giornata appena iniziata non conta<br />

più. La sfida è finita. Il finlandese della<br />

Ford ha vinto, il francese della Citroen<br />

ha perso.<br />

“Mikko è andato fortissimo”, fa il battuto.<br />

Aggiunge: “Io ho fatto tutto quello<br />

che potevo per batterlo...” Non cerca<br />

scuse. Non avvalora l’ipotesi che se il<br />

giorno prima anche lui, come il suo sfidante,<br />

avesse cambiato gli pneumatici<br />

anteriori prima di Sagen, l’esito sarebbe<br />

stato diverso. “Non si può dire”,<br />

taglia corto. Poi alza le spalle e si concede<br />

una mezza sforfia. E’ andata così,<br />

questa volta. Studiata a lungo, la mossa<br />

di conservare le due ruote di scorta<br />

per affrontare al meglio il tratto di Fredriksberg<br />

non ha funzionato. Martirizzate<br />

dalle pietre, le due “scarpe” posteriori<br />

hanno azzerato il vantaggio di averne<br />

due nuove davanti. Hanno reso la<br />

berlinetta trasalpina impossibile da<br />

manovrare. Lo conferma Dani Sordo:<br />

“L’idea pareva buona – osserva – ma<br />

non ha funzionato”. Capita, è capitato...<br />

È stata grande sfida<br />

tra Hirvonen (a sinistra sul podio)<br />

e Loeb (sopra in volo)<br />

30

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!