Il rotary nel pensiero di Federico Weber

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scongiurata. Le grandi epidemie sono debellate, molte malattie inguaribili sono ormai vinte, la durata media della vita è aumentata, la fine prematura, tanto frequente nei secoli scorsi, appare quasi un incidente ingiusto, mentre la longevità è generalmente considerata come un diritto acquisito. Peraltro, la costituzione bio-psichica è in molti modi efficacemente controllata. Le scienze biologiche, fisiologiche, fisiche e chimiche intervengono e modificano in maniera sconcertante condizioni prima immodificabili e ritenute precluse all'indagine e all'azione dell'uomo. Si pensi ai risultati dell'embriogenetica, della neurobiologia, della neurochirurgia; alle possibilità aperte dall'esplorazione dell'organismo umano, al trapianto di organi vivi, agli innesti di organi artificiali, alla serie sempre più ricca e svariata degli uni e degli altri. Altrettanto radicali sono gli interventi e i risultati nel campo della psiche umana. Basti citare gli psicofarmaci e, in altro campo, l'introduzione della cibernetica, che sostituisce certe funzioni cerebrali, razionali dell'uomo. Altro risultato. Scienza e tecnica costituiscono un mezzo di unificazione. Sopra ogni differenza etnica, ogni divisione ideologica, ogni discriminazione razziale, innumerevoli schiere di scienziati si sentono uniti da una medesima mentalità e da uno stesso spirito, in una missione comune. In ciò, indicano all'umanità la via da seguire. Anche i risultati della scienza e della tecnica promuovono l'unificazione umana. Per mezzo loro, spazio e tempo sono accorciati. Le comunicazioni diventano istantanee. Gli uomini cominciano a conoscersi sempre più e l'espansione tecnico-scientifica li rende anche consapevoli e corresponsabili in questa grandiosa opera di trasformazione del mondo e di umanizzazione della natura e dell'uomo stesso. Così, l'umanità è posta dinanzi alla sua universalità e unità di fatto. Essa è accentuata dall'industrializzazione. Con la collaborazione della scienza e della tecnica e la conseguente meccanizzazione e razionalizzazione del lavoro, l'industria ha avuto una gigantesca espansione. Se n'è ottenuta un'accele- 12
azione formidabile della produzione dei beni. All'economia di sussistenza e di interscambio, si sono sostituiti un'economia di produzione sempre più grande e un consumo sempre più largo, copioso e rapido. L'abbondanza stessa dei prodotti ne ha reso accessibile l'acquisto. anche a portafogli modesti. Si badi a un contrasto significativo. Durante secoli, il pane ha avuto un carattere di bene prezioso e quasi sacro. Oggi, se ne trova ogni mattina a profusione nei rifiuti destinati ai netturbini. L'effetto più visibile di questo progresso è la soddisfazione dei bisogni primari e l'elevazione del tenore di vita. Questa diventa confortevole. Ormai non è necessario essere nell'agiatezza, per usufruire di comodità e di privilegi che in altri tempi erano negati perfino a monarchi. Non ne siamo sorpresi, tanto ci sembrano normali. Per aver acqua fredda o calda, basta girare un rubinetto. E basta premere un bottone, per avere luce o musica o immagini, anche intercontinentali. La macchina, da tempo, ha cessato di essere un lusso. Fa eccezione chi non ne possiede una. L'aumento della produzione e del benessere conduce a una distensione sociale. La penuria erge muri attorno ai propri rari beni. L'opulenza li abbatte con una certa noncuranza. Il pezzo di terra che un contadino possiede è un pezzo di terra che è tolto a un altro contadino. Un televisore è un bene che non è tolto a nessuno. Anzi, l'industria che lo produce contribuisce al benessere di tutti. Al conflitto, subentra la cooperazione. Anche per un altro verso, l'abbondanza opera nel senso della distensione. Mettendo gli stessi prodotti alla portata di tutti e incitando agli stessi modi di consumo, permette la diffusione di un comune livello medio di vita, che attenua, se non elimina del tutto, le differenze troppo visibili e contrastanti di prima. L'espansione industriale ha avuto altri effetti, più sottili, ma non meno profondi. Il pieno impiego, richiesto per il suo funzionamento, provoca la mobilitazione di grandi masse e il loro passaggio da aree culturali chiuse e statiche in altre aperte e dinamiche. Che si tratti di migranti dell'interno o dell'estero, si verifica un'acculturazione rapida di proporzioni considerevoli. 13
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permissivi, si è diventati sempre
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Chiedo a tutti un esame di coscienz
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Commissione per lo sviluppo dell’
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