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Il rotary nel pensiero di Federico Weber

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il nostro equilibrio sociale, più ancora <strong>di</strong> quanto leda la morale<br />

e l'or<strong>di</strong>ne pubblico. Siamo innanzi ad un problema, non<br />

soprattutto <strong>di</strong> legge penale, ma <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> civiltà, in cui<br />

è determinante l'apporto della famiglia, della scuola e del<br />

"senso”: che la società attuale può ispirare ai giovani. Sappiamo<br />

che gran<strong>di</strong> ne sono le carenze. Che cosa possiamo fare noi<br />

rotariani? Non c'è che da passare all'azione.<br />

E che cosa possiamo fare per l'altro ed opposto problema,<br />

quello degli anziani? È grave constatare che in nessuna parte<br />

della Costituzione italiana si parli degli anziani, né vi sia incluso<br />

alcun obbligo <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> assistenza da parte dei familiari<br />

e dello Stato, in analogia a quel che è previsto per la maternità,<br />

l'infanzia e la gioventù (artt. 30-31). Intanto, tra pochi anni, gli<br />

ultrasessantenni costituiranno dal 15 al 20% della popolazione,<br />

e ciò quando vi è un modo <strong>di</strong>ffuso, ma non per questo legittimo,<br />

<strong>di</strong> considerare gli anziani come se fossero svincolati da ogni<br />

obbligazione sociale e pubblica, quasi che non avessero un<br />

avvenire e dunque un "oggi" ed un "ora" reali e colmi <strong>di</strong> sostanza,<br />

ma soltanto un passato da guardare con luci<strong>di</strong>tà critica o con<br />

placida contentezza - restando in ogni caso inattivi.<br />

In<strong>di</strong>vidualmente e socialmente, si tende a giu<strong>di</strong>care l'anziano<br />

come un essere ormai finito.<br />

Questa concezione, oltre che ingiusta, è propriamente stolta.<br />

Ingiusta, perché non c'è nessun momento dell'esistenza che non<br />

comporti una somma <strong>di</strong>gnità intrinseca ed un valore insostituibile.<br />

Stolta, perché, alla mancanza <strong>di</strong> doveroso rispetto, si aggiunge<br />

la rinunzia ad un autentico progresso della società. In effetti,<br />

dove sfocia tutto ciò che l'anziano ha acquisito? La risposta è:<br />

<strong>nel</strong> nulla, perché la società non sa profittarne, né è organizzata<br />

a questo scopo, che pure dovrebbe rientrare tra i suoi compiti.<br />

Ora, quello degli anziani è un enorme capitale <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong><br />

senso critico e <strong>di</strong> esperienza, che permette <strong>di</strong> vedere la vita <strong>nel</strong>la<br />

sua verità e comprendere la verità della vita. L'esperienza<br />

conduce così, non già ad una calma olimpica o ad un <strong>di</strong>stacco<br />

egoistico, ma ad essere aperti e farsi capaci <strong>di</strong> aiutare gli altri.<br />

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