Il rotary nel pensiero di Federico Weber
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azione formidabile della produzione dei beni. All'economia <strong>di</strong><br />
sussistenza e <strong>di</strong> interscambio, si sono sostituiti un'economia <strong>di</strong><br />
produzione sempre più grande e un consumo sempre più largo,<br />
copioso e rapido. L'abbondanza stessa dei prodotti ne ha reso<br />
accessibile l'acquisto. anche a portafogli modesti. Si ba<strong>di</strong> a un<br />
contrasto significativo. Durante secoli, il pane ha avuto un<br />
carattere <strong>di</strong> bene prezioso e quasi sacro. Oggi, se ne trova ogni<br />
mattina a profusione nei rifiuti destinati ai netturbini.<br />
L'effetto più visibile <strong>di</strong> questo progresso è la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
dei bisogni primari e l'elevazione del tenore <strong>di</strong> vita. Questa<br />
<strong>di</strong>venta confortevole. Ormai non è necessario essere<br />
<strong>nel</strong>l'agiatezza, per usufruire <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> privilegi che in altri<br />
tempi erano negati perfino a monarchi. Non ne siamo sorpresi,<br />
tanto ci sembrano normali. Per aver acqua fredda o calda, basta<br />
girare un rubinetto. E basta premere un bottone, per avere luce<br />
o musica o immagini, anche intercontinentali. La macchina, da<br />
tempo, ha cessato <strong>di</strong> essere un lusso. Fa eccezione chi non ne<br />
possiede una.<br />
L'aumento della produzione e del benessere conduce a una<br />
<strong>di</strong>stensione sociale. La penuria erge muri attorno ai propri rari<br />
beni. L'opulenza li abbatte con una certa noncuranza. <strong>Il</strong> pezzo<br />
<strong>di</strong> terra che un conta<strong>di</strong>no possiede è un pezzo <strong>di</strong> terra che è tolto<br />
a un altro conta<strong>di</strong>no. Un televisore è un bene che non è tolto a<br />
nessuno. Anzi, l'industria che lo produce contribuisce al<br />
benessere <strong>di</strong> tutti. Al conflitto, subentra la cooperazione. Anche<br />
per un altro verso, l'abbondanza opera <strong>nel</strong> senso della<br />
<strong>di</strong>stensione. Mettendo gli stessi prodotti alla portata <strong>di</strong> tutti e<br />
incitando agli stessi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> consumo, permette la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />
un comune livello me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vita, che attenua, se non elimina del<br />
tutto, le <strong>di</strong>fferenze troppo visibili e contrastanti <strong>di</strong> prima.<br />
L'espansione industriale ha avuto altri effetti, più sottili, ma<br />
non meno profon<strong>di</strong>. <strong>Il</strong> pieno impiego, richiesto per il suo<br />
funzionamento, provoca la mobilitazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> masse e il loro<br />
passaggio da aree culturali chiuse e statiche in altre aperte e<br />
<strong>di</strong>namiche. Che si tratti <strong>di</strong> migranti dell'interno o dell'estero, si<br />
verifica un'acculturazione rapida <strong>di</strong> proporzioni considerevoli.<br />
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