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Il rotary nel pensiero di Federico Weber

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questa convivenza non è fondata sulla moralità e da essa<br />

garantita? La giustizia, la verità, la libertà, la responsabilità, il<br />

mutuo soccorso e via elencando, non sono forse istanze umane<br />

ed insieme requisiti ed aspettative morali? E l'azione morale e<br />

l'or<strong>di</strong>ne dei valori che creano l'atmosfera in cui può vivere<br />

pienamente l'uomo. Son essi che danno vigore d'animo, virtù <strong>di</strong><br />

carattere e spirito pubblico, che permettono ai popoli <strong>di</strong> sorgere<br />

a gran<strong>di</strong> cose o risorgere dall'avvilimento.<br />

Molti hanno ironizzato, con ragione, sulla grossolana facezia<br />

<strong>di</strong> Stalin, che domandava <strong>di</strong> quante <strong>di</strong>visioni <strong>di</strong>sponesse il Papa.<br />

Vi sono dei momenti storici in cui l'or<strong>di</strong>ne spirituale manifesta in<br />

modo particolare la propria forza, che risulta incomprensibile ai<br />

"realisti" - incapaci <strong>di</strong> contare su altri termini che quelli <strong>di</strong> armamenti<br />

e <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuasione. Di questi casi, quello della Polonia<br />

è veramente esemplare. Esso ci mostra una società malata, non<br />

soltanto <strong>nel</strong>la sua economia, che ha trovato in sé la forza e messo<br />

in atto i mezzi per ricostituire la sua identità.<br />

Essa dà a noi una grande lezione. In Occidente, la società è<br />

sfigurata e malata. Nella preoccupazione costante ed<br />

onnipresente degli oggetti e del tenore <strong>di</strong> vita (più denaro, più<br />

macchine, più aggeggi <strong>di</strong> ogni genere) l'esistenza è condannata<br />

a non trovare più il proprio senso. In mezzo alla profusione delle<br />

sue cose, l'uomo <strong>di</strong>venta estraneo a se stesso e agli altri. La vita<br />

agiata è l'anestetico che insensibilizza l'Occidente.<br />

Ma una società che non ha altro ideale cade in <strong>di</strong>sfacimento,<br />

senza neppure accorgersene, analogamente a colui che, avendo<br />

perduto l'odorato, non si rende conto delle emanazioni che lo<br />

avvelenano. Non si rinasce e non si cresce, senza impegno<br />

personale e morale. Ed è quello che risulta penoso e costoso.<br />

Ma un grande compito ci aspetta, solo che vogliamo esserne<br />

degni. Sì, certo, al riesumare documenti <strong>di</strong> nobiltà grande e <strong>di</strong><br />

bellezza antica, ma per esserne umilmente emuli. E per sanare<br />

ferite, confortare e riconciliare gli animi, per consolidare lo spirito<br />

della nostra gente e far sì che esso si rispecchi <strong>nel</strong> costume e<br />

<strong>nel</strong>la modesta e grande vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />

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