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guido-von-list-il-segreto-delle-rune-das-geheimnis-der-runen-italiano

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Tutto <strong>il</strong> misticismo della scienza runica di Wuotan viene raccontato nell’eddico “Carme<br />

dell’Altissimo” che descrive la morte sacrificale di Wuotan, e che ci ricorda <strong>il</strong> mistero del<br />

Golgotha in più di un aspetto.<br />

All’inizio <strong>il</strong> racconto presenta lo stesso Wotan che parla, dopo di che lo scaldo, che ha<br />

scritto <strong>il</strong> racconto, diventa <strong>il</strong> narratore termina la canzone. La canzone così inizia:<br />

Io so che da un albero al vento pendetti,<br />

per nove notti intere, ferito da una lancia e immolato a Odino,<br />

io stesso a me stesso<br />

su quell’albero che nessuno sa<br />

da quali radici nasca.<br />

Pane nessuno mi dette, né corno per bere;<br />

io giù guardai:<br />

raccolsi le <strong>rune</strong>, dolorante le presi:<br />

e giù caddi di là.<br />

Dopo altre strofe introduttive, la canzone presenta la caratterizzazione <strong>delle</strong> 18 <strong>rune</strong> con le<br />

loro interpretazioni mistiche. Quando queste strofe sono appaiate con i nomi <strong>delle</strong> rane, ci<br />

<strong>il</strong>luminano in modo veramente straordinario e forniscono sostanzialmente la soluzione del<br />

“mistero <strong>delle</strong> <strong>rune</strong>”. I versi seguenti introducono la spiegazione <strong>delle</strong> <strong>rune</strong>, dopo di che lo<br />

scaldo passa alla vera canzone <strong>delle</strong> <strong>rune</strong>:<br />

Il sapere di Wuotan precede la creazione del mondo,<br />

là andò, da là torna;<br />

dei canti io conosco che non conosce nessuna donna,<br />

né per certo uomo alcuno.<br />

1: fa, feh, feo = incendio [Feuerzeugung], bestiame [Vieh], proprietà [Besitz],<br />

crescere [wachsen], vagare [wan<strong>der</strong>n], distruggere [fetzen, fetsen -> vernichten]<br />

Aiuto si chiama <strong>il</strong> primo, e ti aiuterà<br />

nei dolori, nelle pene e in ogni calamità.<br />

La parola radicale ‘fa’, che in questa runa è simbolo della parola primordiale, è <strong>il</strong> principio<br />

del crescere, essere (fare, lavorare, regolare) e del “morire per rinascere” e quindi della<br />

transitorietà di tutta l’esistenza e perciò della stab<strong>il</strong>ità dell’Ego nella sua continua<br />

trasformazione.<br />

Questa runa quindi contiene la consoloazione dello scaldo per <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> vero sapere esiste<br />

solo per l’evoluzione del futuro, mentre solo lo sciocco si lamenta della decadenza:<br />

“Produci la tua buona sorte e l’avrai”.

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