guido-von-list-il-segreto-delle-rune-das-geheimnis-der-runen-italiano
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Il rinato Wuotan, cioè <strong>il</strong> rinnovato Wuotan che si è calato giù dall'albero cosmico dopo <strong>il</strong><br />
suo auto sacrificio, così come la rinnovata "fanisk" (fenice) che risorge dalle sue ceneri, è<br />
personificato dal giovane dio del sole e della spada, Tyr. Secondo le regole mistiche, ogni<br />
credenza magica si muove parallelamente alla mitologia, nel senso che la modalità mitica è<br />
adottata come nei processi umano-terreni, per raggiungere risultati sim<strong>il</strong>i a quelli ottenuti<br />
nei miti. Contemporaneamente l'esoterismo in base alla nota "Zweispaeltig-zweieinige<br />
Zweiheit" riconosce l'"Unico mistico" nel "Molteplice mistico" - e quindi vede <strong>il</strong> destino del<br />
Tutto e dunque di ciascuno - nell'eterna trasformazione dalla morte alla rinascita. Come<br />
Wuotan ritorna dopo l'auto-immolazione - che deve essere intesa non solo come la sua<br />
morte ma piuttosto come tutta la sua vita - in un corpo rinnovato, così ogni singolo<br />
individuo ritorna dopo ogni vita sotto spoglie umane in un nuovo corpo attraverso una<br />
rinascita - che è anche auto-sacrificio. Per questo motivo "Tar" significa generare, vivere e<br />
morire e perciò "Tyr" è <strong>il</strong> giovane sole rinato e così pure la dodicesima runa è anche una<br />
"runa della vittoria", e quindi è incisa sulle lame <strong>delle</strong> spade e <strong>delle</strong> scuri come segno<br />
propiziatorio per la vittoria. Si dirà: "Non temere la morte - non ti può ucci<strong>der</strong>e".<br />
13: bar, beork, bioerk, nascita [Geburt], feretro [Bahre], canzone (bar = canzone;<br />
bardit = canto popolare - Dit, diet, diut, diutsch > deutsch, popolo -).<br />
Un tredicesimo ne conosco: se verso dell’acqua<br />
su un giovane guerriero,<br />
egli non cadrà anche se nel mezzo della mischia,<br />
e non piegherà di fronte alle spade.<br />
Nella runa "bar" la vita spirituale del Tutto, la vita eterna in cui la vita umana si alterna tra<br />
nascita e morte eccetto un giorno, si pone in opposizione a questo giorno-nella-vita in<br />
forma umana, che procede da "bar" (nascita) attraverso "bar" (vita come canto) a "bar"<br />
(bara, morte) e che viene santificata e incantata dall'acqua della vita nel battesimo.<br />
Questa (diurna) vita è confinata tra nascita e morte, e anche se <strong>il</strong> destino non ha ancora<br />
stab<strong>il</strong>ito una morte di spada per <strong>il</strong> figlio - esso è ancora esposto a questo e ad altri pericoli,<br />
perché la predeterminazione e l'assegnazione del destino governano le cieche leggi del<br />
caso (20), che influenzano la libera volontà dell'uomo, ed è contro tale perverso decreto<br />
del fato che si suppone agisca la santa benedizione. Le genti germaniche non<br />
riconoscevano alcun "cieco destino".<br />
Credevano nella predestinazione nel senso più ampio, ma intuitivamente vi<strong>der</strong>o che molte<br />
restrizioni (gli accidenti del caso!) si frappongono sulla via del completamento e del<br />
compimento del proprio destino con lo scopo di accrescere e rinforzare <strong>il</strong> potere personale.<br />
Senza questi accidenti, per esempio, ogni pianta di pino sarebbe inevitab<strong>il</strong>mente<br />
simmetrica in ogni sua parte; si dovrebbe essere uguali gli uni agli altri, mentre in realtà<br />
non si trovano due cose identiche, e così pure nella vita umana; tutto senza differenze,<br />
uniforme e uguale. Per questa ragione <strong>il</strong> neonato deve essere consacrato con l'acqua della<br />
vita (21) come difesa contro gli accidenti. Perciò: "La tua vita è nelle mani di Dio;<br />
cred<strong>il</strong>o in te".