La locandiera
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mani. I servidori vedono tutto, e parlano. Fabrizio freme<br />
di gelosia. E poi quello svenimento, vero o finto<br />
che fosse, non è segno manifesto d'amore?<br />
MARCHESE: Come! A lui si fanno gl'intingoli saporiti,<br />
e a me carnaccia di bue, e minestra di riso lungo? Sì,<br />
è vero, questo è uno strapazzo al mio grado, alla mia<br />
condizione.<br />
CONTE: Ed io che ho speso tanto per lei?<br />
MARCHESE: Ed io che la regalava continuamente? Le<br />
ho fino dato da bere di quel vino di Cipro così prezioso.<br />
Il Cavaliere non avrà fatto con costei una minima<br />
parte di quello che abbiamo fatto noi.<br />
CONTE: Non dubitate, che anch'egli l'ha regalata.<br />
MARCHESE: Sì? Che cosa le ha donato?<br />
CONTE: Una boccettina d'oro con dello spirito di melissa.<br />
MARCHESE: (Oimè!) (Da sé.) Come lo avete saputo?<br />
CONTE: Il di lui servidore l'ha detto al mio.<br />
MARCHESE: (Sempre peggio. Entro in un impegno col<br />
Cavaliere). (Da sé.)<br />
CONTE: Vedo che costei è un'ingrata; voglio assolutamente<br />
lasciarla. Voglio partire or ora da questa locanda<br />
indegna.<br />
MARCHESE: Sì, fate bene, andate.<br />
CONTE: E voi che siete un cavaliere di tanta riputazione,<br />
dovreste partire con me.<br />
MARCHESE: Ma... dove dovrei andare?<br />
CONTE: Vi troverò io un alloggio. <strong>La</strong>sciate pensare a<br />
me.<br />
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