La locandiera
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CAVALIERE: Favoriscano dirmi che cosa vogliono.<br />
ORTENSIA: Abbiamo bisogno del vostro aiuto, della<br />
vostra protezione, della vostra bontà.<br />
CAVALIERE: Che cosa vi è accaduto?<br />
DEJANIRA: I nostri mariti ci hanno abbandonate.<br />
CAVALIERE: Abbandonate? Come! Due dame abbandonate?<br />
Chi sono i vostri mariti? (Con alterezza.)<br />
DEJANIRA: Amica, non vado avanti sicuro. (Ad Ortensia.)<br />
ORTENSIA: (È tanto indiavolato, che or ora mi confondo<br />
ancor io). (Da sé.)<br />
CAVALIERE: Signore, vi riverisco. (In atto di partire.)<br />
ORTENSIA: Come! Così ci trattate?<br />
DEJANIRA: Un cavaliere tratta così?<br />
CAVALIERE: Perdonatemi. Io son uno che ama assai la<br />
mia pace. Sento due dame abbandonate dai loro mariti.<br />
Qui ci saranno degl'impegni non pochi; io non<br />
sono atto a' maneggi. Vivo a me stesso. Dame riveritissime,<br />
da me non potete sperare né consiglio, né<br />
aiuto.<br />
ORTENSIA: Oh via, dunque; non lo tenghiamo più in<br />
soggezione il nostro amabilissimo Cavaliere.<br />
DEJANIRA: Sì, parliamogli con sincerità.<br />
CAVALIERE: Che nuovo linguaggio è questo?<br />
ORTENSIA: Noi non siamo dame.<br />
CAVALIERE: No?<br />
DEJANIRA: Il signor Conte ha voluto farvi uno scherzo.<br />
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