il caso della Galleria Corsini

meccanismi che ci consentano di attrarre sempre più risorse, o se volete, legate agli incassi”.
Se dovessimo fare, ripeto, questo ragionamento non andremmo da nessuna parte. Questo ho
ascoltato, questa è la sensazione che lei ha dato con il suo intervento; poi se non è così non me ne
compiaccio lo stesso, perchè questo è il ragionamento che in questo Paese si fa e questo è il ragionamento
che questo Ministero fa, non soltanto con questa conduzione politica, ma anche con le
precedenti. Basta vedere, qui non c’è un ragionamento, una missione, un’impostazione culturale
di quelle che sono nel vero senso tecnico scientifico i nostri Beni Culturali. Se noi guardiamo che
cosa è stato realizzato a Roma, vediamo i vespasiani sul Vittoriano. Perché? Si risponde a una logica
che è quella di dire: “facciamo gli ascensori perché questi portano ricchezza, perché corrispondono
a centocinquanta mila visitatori nell’arco di tre, quattro mesi”. Allora un Ministro, o comunque chi
ha una responsabilità, come l’attuale o anche i precedenti – non è che sia cambiato granché – se si
fermano a fare un ragionamento soltanto di natura economica, è chiaro che non si va da nessuna
parte. Non entro poi negli aspetti legati alla possibilità di ricongiungere la Corsini con la Barberini.
Francamente da un punto di vista sindacale non siamo d’accordo, perché, se, come ha detto il direttore
della Corsini, ci sono dei problemi anche legati alla mancanza del personale il problema si risolve
programmando il progetto che noi ci impegniamo a far finanziare anche per l’anno successivo.
Quando Strinati dice: “io sono quello più bravo, perché da solo ho trovato i soldi”, Strinati dimentica
di dire che questi soldi si sono trovati grazie ad un accordo che abbiamo fatto a livello Nazionale, quando
le realtà sindacali del Polo Museale ci hanno sottoposto la questione al tavolo nazionale e noi abbiamo
approvato un progetto che ci ha permesso di finanziare quelle attività “straordinarie” dei lavoratori che
vanno ad aggiungersi a quelle ordinarie della Galleria Corsini. In più ricorderei al professor Strinati che
la finanziaria di quest’anno prevede la possibilità di risolvere, in parte, il problema della custodia alla
Galleria Corsini, perché sono state previste, anche se come una goccia nel mare, 500 nuove assunzioni nel
Ministero, di cui 400 per l’area della vigilanza. Bene, il Polo Museale Romano facesse presente, e lo faremo
noi stessi come organizzazione sindacale, che c’è questa necessità. Dunque quando si andranno a ripartire
le 400 nuove assunzioni, questa esigenza “forte”, che riguarda i musei statali e in particolare il territorio di
Roma, dovrà essere messa in conto. I musei che dipendono da questo Ministero devono entrare a pieno
titolo nella ripartizione di quelle 400 assunzioni. Quindi, quando si andrà a fare la ripartizione, bisognerà
tener conto anche di quelle esigenze e di quelle sofferenze, perché non si può pensare ad un progetto che,
come ha ricordato la professoressa Dalai Emiliani, risale a cento anni fa, di riportarlo ad oggi dicendo:
“siccome un progetto già c’è siamo obbligati a portarlo avanti”.
Meno male, prendo atto che il Comitato di Settore del Ministero incomincia a discutere del problema
della Galleria Corsini, perché spesso e volentieri, sia il Comitato di Settore, sia il Consiglio Superiore
si sono ritrovati pacchetti già confezionati. Almeno in questo caso la presidenza della professoressa
Dalai Emiliani del Comitato di Settore mi conforta e mi tranquillizza, perché significa che ci sarà una
discussione, che io non escludo di riportare anche all’interno del Consiglio Superiore, presentando un
ordine del giorno “PER LA SALVEZZA DELLA GALLERIA CORSINI”, così come abbiamo fatto
con il Vittoriano. Grazie.
ANNA LO BIANCO
Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Sono Anna Lo Bianco responsabile insieme ad Angela Negro alla direzione della Galleria di Arte Antica.
Scusate mi avete dato questo microfono, una parola voglio dirla. Non trovo corretto aver messo
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