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il caso della Galleria Corsini

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E del trasferimento nessuno più parlò. Alla fine del 2008, inoltre, la nuova direttrice <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong><br />

<strong>Corsini</strong>, Paola Mangia, organizzò un incontro pubblico per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio e la nuova valorizzazione del museo<br />

<strong>della</strong> Lungara, che vide anche la presenza di figure istituzionali e responsab<strong>il</strong>i del Ministero per i Beni e le<br />

Attività culturali, tra cui Claudio Strinati e l’onorevole Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni Culturali.<br />

A distanza di due anni circa dal convegno, però, si sta assistendo, con allarme, ad una nuova surreale<br />

situazione nella quale, se da un lato <strong>il</strong> nuovo Soprintendente al Polo Museale Romano, Rossella<br />

Vodret, ha dichiarato pubblicamente alla stampa, subito dopo la sua nomina, di volere trasferire la<br />

collezione <strong>Corsini</strong> a Palazzo Barberini, dall’altro, <strong>il</strong> 26 novembre 2009, è stato inaugurato <strong>il</strong> nuovo<br />

allestimento <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong> <strong>Corsini</strong>, caratterizzato dall’inserimento di sete moderne di vari colori sulle<br />

pareti delle sale e dai dipinti distribuiti in base alla descrizione di un inventario non datato, ma del<br />

1771 circa, del cardinale Andrea <strong>Corsini</strong>, pronipote di Neri Maria <strong>Corsini</strong>.<br />

Alla inaugurazione <strong>della</strong> “nuova” <strong>Galleria</strong> era presente una delegata del Soprintendente la quale, in<br />

sostanza, ha confermato <strong>il</strong> progetto di trasferimento che, con ogni evidenza, cozza contro lo sforzo progettuale<br />

e l’investimento economico appena compiuti dalla stessa Soprintendenza. Trasferimento attualmente<br />

confermato dalle dichiarazioni r<strong>il</strong>asciate dall’onorevole Francesco Giro a “La Repubblica” <strong>il</strong> 21 dicembre<br />

scorso. Egli, come già detto, aveva appoggiato circa un anno fa <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong> <strong>Corsini</strong> presenziando<br />

la serata-evento organizzata dalla nuova direttrice <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong>; oggi invece ritiene “che<br />

non è detto che le opere debbano rimanere imprigionate [sic] in quelle sale [<strong>della</strong> <strong>Galleria</strong> <strong>Corsini</strong>].<br />

Si tratta degli stessi autori che ritroviamo in più gallerie, alla galleria <strong>Corsini</strong>, come alla galleria Spada,<br />

ad esempio. Che senso ha? Si può anche immaginare un palazzo unico dove abitava una famiglia<br />

immaginaria e quindi creare un modello di reggia con le opere più belle che abbiamo a disposizione”.<br />

Non comprendendo l’onorevole Giro che Roma non ha bisogno di un altro “museo dei capolavori”<br />

per attirare i turisti ma <strong>della</strong> salvaguardia dei nuclei collezionistici peculiari <strong>della</strong> sua storia.<br />

Tre giorni prima, <strong>il</strong> 18 dicembre 2009, anche la Vodret era nuovamente intervenuta sulla questione<br />

dichiarando su “La Repubblica” che: “Il trasferimento era ormai un passo opportuno perché i capolavori<br />

<strong>della</strong> <strong>Corsini</strong> integrano <strong>il</strong> percorso del museo Barberini completandone le lacune cronologiche<br />

e st<strong>il</strong>istiche dal Quattrocento al Seicento. Il risultato sarà una mostra meravigliosa di quattrocento<br />

opere. Ci saranno tutti i massimi artisti. Vogliamo creare nuclei che dialoghino con le opere di Palazzo<br />

Barberini. Da Beato Angelico, Rubens, Van Dyck, a Caravaggio dove <strong>il</strong> San Giovannino <strong>della</strong> <strong>Corsini</strong><br />

affiancherà Giuditta e Oloferne, San Francesco e Narciso. Da Holbein col suo Ritratto di Enrico VIII,<br />

a Tintoretto, Mur<strong>il</strong>lo, Ribeira ... È arrivato <strong>il</strong> momento di dare una svolta alla questione <strong>della</strong> grande<br />

<strong>Galleria</strong> Nazionale di Roma che si trascina da centotrent’anni e che per vicende varie non esiste. Era <strong>il</strong><br />

1883 quando si decise di dotare la città di una galleria d’arte alla sua altezza”. Il trasloco, stando a quanto<br />

ancora riferito dalla Soprintendente, avverrebbe alla fine del 2010, quando, in occasione del doppio<br />

anniversario dei centoquaranta anni da Roma Capitale e i centocinquanta anni dall’Unità d’Italia, si<br />

celebrerà la grande <strong>Galleria</strong> Nazionale d’Arte Antica.<br />

Da queste affermazioni risulta dunque chiaro che <strong>il</strong> trasferimento dei capolavori <strong>Corsini</strong> sarà<br />

fatto ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> “grimaldello” delle manifestazioni del 2011 con la grande mostra alla fine del<br />

2010 a Palazzo Barberini in cui verranno inseriti, tra gli altri, i dipinti più importanti <strong>della</strong> <strong>Corsini</strong><br />

i quali, dopo l’esposizione, resteranno nella sede <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong> Nazionale d’Arte Antica. E le altre<br />

opere <strong>della</strong> Lungara? Rimarranno “imprigionate”, come afferma l’onorevole Giro, nelle sale semi<br />

vuote dell’appartamento del cardinal <strong>Corsini</strong>, o relegate nei depositi <strong>della</strong> <strong>Galleria</strong> Nazionale d’Arte<br />

Antica per far spazio “a mostre temporanee, come <strong>il</strong> Petit Palais”? Ma l’esempio francese è poco calzante<br />

e tradisce l’affermazione astorica di chi paragona un edificio costruito da Charles Girault come<br />

padiglione espositivo <strong>della</strong> Mostra Universale del 1900, con la dimora privata romana <strong>della</strong> famiglia<br />

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