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il ritorno di - Campo de'fiori

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12<strong>Campo</strong> de’ fioriRoma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggiPiazza Navona,magica scenografia a cielo apertoIl 1° febbraio1833, GiuseppeGioachino Belliscrive un sonettode<strong>di</strong>cato a PiazzaNavona:Se pò ffregà ppiazzaNavona mia / edde San Pietro e<strong>di</strong> Riccardo Consoli dde piazza deSpaggna. / cuestanun è una piazza, è una campaggna, / untreàto, una fiera, un’allegria.Va’ dda la Pulinara a la Corzía, / curri da laCorzía a la Cuccaggna; / pe ttutto trovirobba che sse maggna, / pe ttutto ggenteche la porta via.Cqua cce sò ttre ffuntane inarberate:/ cqua una gujja che ppare unasentenza: / cqua se fa er lagocuanno torna istate.Cqua ss’arza er cavalletto ched<strong>di</strong>spenza / sur culo a cchi levò ttrenta nerbate, / e ccinquepoi pe la bbonifiscenzaIl senso è questo: PiazzaNavona è Roma e, proprioper questo, “se po’ ffregà”sia <strong>di</strong> Piazza San Pietro, troppomonumentale e <strong>di</strong>spersivache <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Spagna, <strong>il</strong> salottobuono della città, una sorta <strong>di</strong>bomboniera, <strong>di</strong> fatto, consegnataagli stranieri, “ … tutti l’ingresi de piazzade Spagna … ”; a Piazza Navona inveceè protagonista l’umanità e <strong>il</strong> Poeta <strong>di</strong> Romariesce a percepire la totale compenetrazionefra la mirab<strong>il</strong>e struttura architettonica <strong>di</strong>quel luogo e la gente. Quì gli uomini, ledonne, i ragazzi, sono autentici, la piazzaè un teatro, una fiera, un’allegria; qui lasintesi <strong>di</strong> una civ<strong>il</strong>tà con i suoi dolori, lesue <strong>il</strong>lusioni, le sue certezze. Per parte loroi romani, fedeli al sonetto del Belli, se neinfischiano del viavai dei turisti in quellache considerano la loro piazza, non è unaquestione <strong>di</strong> storia, ma <strong>di</strong> echi. Ciò che iromani amano <strong>di</strong> questo luogo incantato èl’accordo perfetto fra i suoni che si incrocianoe gli echi <strong>di</strong> antichi rintocchi; con lesue splen<strong>di</strong>de facciate, le chiese e le fontanepensate dal genio umano, PiazzaNavona è un immenso serbatoio strumentalesenza pari, un teatro <strong>di</strong> pietra, unacassa armonica rimasta immutata neltempo, uno scrigno del barocco più splendente.Il tempo del Belli è ormai passato,ma cerchiamo <strong>di</strong> capire cosarappresenti questa mirab<strong>il</strong>e piazza aigiorni nostri; ebbene, nelle calde sered’estate, quando <strong>il</strong>tramonto colora <strong>di</strong>rosso i famosi tetti <strong>di</strong>Roma, è questo unodei luoghi più bellidella città e, mentrenelle case e nei locali siaccendono le luci, <strong>il</strong>rettangolo <strong>di</strong> cielo delimitatodalla piazzaimbrunisce lentamente;arrivando da unaqualsiasi delle stra<strong>di</strong>nelaterali resti estasiatoda tanta bellezza, tuttociò siripetesempre, percui succede che,se ti sei trovato qui una sola volta, nonpuoi fare a meno <strong>di</strong> desiderare <strong>di</strong> ritornarein questo magico luogo. Se arrivi da Viadei Coronari, la strada degli antiquari, titrovi improvvisamente e inaspettatamenteinserito in una magica scenografia a cieloaperto, dove <strong>il</strong> sogno teatrale si materializzain un attimo con l’armonia <strong>di</strong> un miracoloarchitettonico e con quel bazar <strong>di</strong>capolavori circondati da storie e leggende.Nei secoli passati in questo luogo si esibivanosaltimbanchi e girovaghi e, ancoraoggi, fra stornellate e pittori a caccia <strong>di</strong>ritratti, non è raro imbattersi in mimi eattori <strong>di</strong> strada, ma a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri luoghi,l’interesse per i turisti ha mantenutouna spontaneità popolare in linea con latra<strong>di</strong>zione che assegna a Piazza Navona <strong>il</strong>ruolo <strong>di</strong> spazio per le feste e i giochi, nona caso dai primi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre finoall’Epifania qui si tiene la fiera de<strong>di</strong>cata alNatale. La più bella piazza barocca <strong>di</strong>Roma occupa quello che fu <strong>il</strong> sito dell’anticoSta<strong>di</strong>o voluto da Domiziano per celebrarei giochi atletici greci da lui particolarmenteapprezzati, del quale conserva laforma rettangolare allungata con uno de<strong>il</strong>ati minori curvo. Gli attuali e<strong>di</strong>fici circostantiinsistono sul luogo un tempo occupatodalle gra<strong>di</strong>nate della cavea, capaci <strong>di</strong>contenere fino a trentam<strong>il</strong>a spettatori; l’unica<strong>di</strong>fferenza è costituita dal fatto chel’attuale livello della piazza risulta esseresopraelevato <strong>di</strong> circa sei metri rispetto aquello originario. Il toponimo deriva dallacorruzione dell’originario termine “Agone“<strong>di</strong>venuto “Innagone“ - “Navone“ e, quin<strong>di</strong>,Navona; intorno all’anno M<strong>il</strong>le, lo Sta<strong>di</strong>oera ancora interamente chiuso e la piazza<strong>di</strong>visa in piccoli orticelli con qualche casupolae una piccola, primitiva chiesetta,quella <strong>di</strong> S. Agnese. Come ricordato inaltra occasione la vita <strong>di</strong> questa piazza iniziòsoltanto nella seconda metà del XVsecolo, allorquando venne qui trasferito <strong>il</strong>mercato che si teneva ai pie<strong>di</strong>dell’Aracoeli, la piazza <strong>di</strong>veniva, in talmodo, un luogo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e d’incontro,ma anche un luogo destinato a feste eprocessioni. Correva l’anno 1579, quandogli Spagnoli introdussero la tra<strong>di</strong>zione dellaProcessione del mattino <strong>di</strong> Pasqua e si rinnovaronoquelle feste carnevalesche delmaggio romanesco che avevano già resofamosi Testaccio ed altri luoghi della città.Gregorio XIII, Ugo Boncompagni, 1572 -1585, fu determinante per la miglioria el’ornamento <strong>di</strong> questo sito facendo costruireben tre fontane e un abbeveratoio, <strong>il</strong>c.d. “beveratore delli cavalli“ al serviziodel mercato e degli animali da trasportoche qui affluivano.continua sul prossimo numero...

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